Stop al bonus monopattino? Il governo stringe la cinghia in vista della Manovra

Il deputato Marco Osnato, presidente della commissione Finanze alla Camera, ha parlato di una “selva di agevolazioni” da sfoltire prima della legge di Bilancio

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Federico Casanova

Giornalista politico-economico

Giornalista professionista specializzato in tematiche politiche, economiche e di cronaca giudiziaria. Organizza eventi, presentazioni e rassegne di incontri in tutta Italia.

Manca ancora un mese alla fine dell’estate, eppure il clima autunnale sembra aver già pervaso le pieghe della politica italiana. Se non altro, dal punto di vista della gestione fiscale ed economica: all’orizzonte si intravede la terza legge di Bilancio targata centrodestra, un passaggio cruciale per il governo di Giorgia Meloni, impegnato a reperire le risorse necessarie per confermare le misure approvate negli scorsi anni e, eventualmente, per introdurne altre (come la nuova quota 41 per le pensioni, caldeggiata dalla Lega del vicepremier Matteo Salvini).

La coperta però è corta, come confermato a più riprese da Giancarlo Giorgetti, titolare del ministero dell’Economia, che in questi primi otto mesi dell’anno ha ripetuto diverse volte l’impossibilità di realizzare tutte le richieste avanzate dalle forze politiche che compongono la maggioranza. Dunque, occorre fare una selezione accurata, attenendosi al programma concordato e presentato in campagna elettorale. E poi occorre fare dei tagli.

Poche risorse e tante spese: dove taglierà il governo per scrivere la legge di Bilancio

Il bacino su cui l’esecutivo sarà costretto ad intervenire è quello dei bonus fiscali. Sono tante (e onerose) le agevolazioni e i “contentini” – come li chiamano i più maliziosi – introdotti nel nostro ordinamento dal 2020, anno in cui la crisi pandemica ha reso necessari interventi mirati a supporto delle categorie più colpite dalle chiusure. Ma non solo: dai due governi guidati da Giuseppe Conte fino all’esperienza di Mario Draghi, tutti gli inquilini di Palazzo Chigi hanno puntato sui cosiddetti “aiuti ad personam” (anche qui il copyright è di soggetti insinuanti) per l’utilizzo delle poche risorse a disposizione.

E così, non può suscitare stupore l’uscita di Marco Osnato, deputato di Fratelli d’Italia e presidente della commissione Finanze alla Camera, che nelle ultime ore ha espresso il proprio parere senza usare mezzi termini, affermando che “per trovare i soldi necessari per la Manovra si potrebbe, ad esempio, tagliare il bonus monopattino”. Una spesa che Osnato ha definito “clientelare” e che, a suo dire, “oggi non ha più alcun senso”.

Quanti soldi serviranno per la Manovra e perché il governo intende tagliare il bonus monopattino

L’analisi formulata da Osnato con i giornalisti a margine di un evento pubblico parte dal fatto che “la Manovra che saremo chiamati a scrivere sarà probabilmente di circa 25 miliardi di euro”. Soldi che andranno ad aggiungersi agli “800 miliardi di euro di cui si compone oggi il bilancio dello Stato”. Per questo, ha concluso l’esponente di Fratelli d’Italia, “dovremo intervenire su quella foresta di fiscalizzazioni e incentivi vari che pesano per 125 miliardi di euro l’anno”.

Per il governo non sarà semplice fare una cernita di cosa rifinanziare e cosa estinguere, soprattutto per non scontentare determinate categorie sociali che, dalle elezioni politiche del 2022 alle ultime consultazioni europee di giugno, hanno sempre ingrossato il bacino di voti della destra sovranista. Ed è qui che il bonus monopattino potrebbe finire sulla graticola.

Introdotto come forma di agevolazione per quei cittadini che “sostengono acquisti di attrezzature e apparati per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica”, ha coperto circa il 60% delle spese effettuate da chi ha acquistato un monopattino elettrico, fino ad un massimo di 500 euro per ogni cittadino. Un incentivo che oggi, con il centrodestra nella sala dei bottoni, pare non godere più dei favori del pronostico.