La Manovra non soddisfa Bankitalia, le detrazioni mettono a rischio la stabilità

La Manovra 2025 non convince Bankitalia: le detrazioni fiscali e il taglio dell’Irpef, sebbene popolari, potrebbero avere effetti destabilizzanti e aumentare le disuguaglianze sociali

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Pubblicato: 5 Novembre 2024 17:52

In audizione parlamentare, Andrea Brandolini, Vice Capo del Dipartimento Economia e Statistica di Bankitalia, ha espresso una valutazione critica sulla Manovra 2025 proposta dal Governo. Secondo l’esperto, il documento rischia di aggravare l’instabilità finanziaria. Ad aumentare il rischio sarebbe l’introduzione di nuove detrazioni fiscali, ma anche la riduzione degli scaglioni dell’Irpef. Per Bankitalia, la Manovra così concepita rischia di accentuare le disuguaglianze sociali e aumentare la vulnerabilità economica di fasce significative della popolazione.

Bankitalia muove critiche alla Manovra

Bankitalia ha espresso preoccupazione per la strategia fiscale del governo, ritenendo che la Manovra 2025 possa generare uno squilibrio nella gestione delle risorse statali. In particolare, Andrea Brandolini, Vice Capo del Dipartimento Economia e Statistica, in audizione ha sottolineato come “l’aumento delle spese senza una compensazione sufficiente potrebbe portare a un significativo incremento dell’indebitamento netto”.

Secondo le stime fornite da Bankitalia, l’impatto finanziario della Manovra è di grande portata: si prevede un aumento dell’indebitamento di 8,9 miliardi di euro per il 2025, 15 miliardi per il 2026 e fino a 25,2 miliardi entro il 2027. Brandolini ha messo in guardia sulla necessità di “preservare la stabilità fiscale del Paese,” considerando che “l’assenza di una solida base di finanziamento per tali misure rappresenta un ostacolo alla sostenibilità finanziaria di lungo termine”.

Quale potrebbe essere l’impatto delle nuove detrazioni fiscali

Uno dei punti centrali della critica di Bankitalia riguarda le detrazioni fiscali introdotte dalla Manovra, in particolare la riduzione degli scaglioni Irpef e il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti. Gli interventi, pensati per alleggerire la pressione fiscale sulle fasce di reddito medio-basse, potrebbero però avere conseguenze complesse. Secondo Brandolini, “la riduzione dell’Irpef e del cuneo fiscale comporterà una perdita di entrate di circa 18 miliardi di euro l’anno“, una cifra che, a suo parere, grava pesantemente sulle casse dello Stato.

Spiega, inoltre, che “senza coperture strutturali sufficienti, queste perdite possono costringere il governo a introdurre ulteriori tagli in altri settori”, come la sanità o la previdenza sociale.

Bankitalia ha inoltre sollevato perplessità sull’effetto redistributivo delle nuove detrazioni. L’istituto ritiene che la riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti, insieme alla revisione delle detrazioni per carichi familiari, potrebbe avere un impatto negativo sulla redistribuzione del reddito. “In un contesto economico segnato da inflazione elevata e stagnazione dei salari – ha detto Brandolini – queste misure rischiano di limitare ulteriormente la capacità di spesa delle famiglie a basso reddito”.

Secondo Bankitalia, quindi, la Manovra non considera sufficientemente l’impatto sociale delle detrazioni. Queste misure, se non bilanciate da un adeguato sostegno sociale, rischiano di allargare il divario economico tra le varie fasce della popolazione e creare un sistema fiscale meno equo e sostenibile.

I rischi per la stabilità nel lungo periodo

Bankitalia ha espresso infine preoccupazioni sulla sostenibilità di queste scelte per la stabilità fiscale di lungo periodo. Secondo l’istituto, l’impostazione attuale della Manovra potrebbe rendere l’Italia più vulnerabile agli shock economici futuri. “L’aumento dell’indebitamento, associato a una diminuzione delle entrate, può infatti costringere lo Stato a una gestione delle risorse più restrittiva in futuro,” ha spiegato ancora Brandolini. Se le detrazioni e i tagli fiscali non vengono sostenuti da misure compensative stabili, ha aggiunto, “il rischio è quello di innescare una spirale di riduzione della spesa pubblica e aumento del debito”.

Per questo Bankitalia è insoddisfatta della Manovra, che deve essere ripensata con un’ottica di sostenibilità a lungo termine, privilegiando misure di bilancio che garantiscano una maggiore stabilità delle entrate.