Il Giappone in difficoltà scivola in recessone, l’Italia stabile

Il Giappone entra a sorpresa in recessione tecnica, con i consumi privati che non sono stati all'altezza delle aspettative. Si colloca al quarto posto tra le potenze mondiali, mentre l'Italia rimane ottava

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

L’economia giapponese, dopo aver subito una contrazione nel trimestre finale del 2023, si è posizionata come la quarta economia più grande al mondo, retrocedendo rispetto alla Germania. I dati hanno riportato una diminuzione dell’0,4% del PIL reale su base annua da ottobre a dicembre, sebbene sia cresciuto del 1,9% nell’intero 2023. Tale contrazione segue un calo del 2,9% nel trimestre luglio-settembre. Due trimestri consecutivi di riduzione sono comunemente considerati un segnale di recessione tecnica.

Giappone, una recessione annunciata?

Fino al 2010, l’economia giapponese si classificava come la seconda più grande al mondo, prima di essere sorpassata dalla Cina. Nel 2023, il PIL nominale del Giappone ha raggiunto i 4,2 trilioni di dollari, mentre quello della Germania si è attestato tra 4,4 e 4,5 trilioni di dollari, a seconda della conversione valutaria. Il calo alla quarta posizione è stato attribuito in parte alla debolezza dello yen giapponese. In questo senso, gli economisti suggeriscono che tale debolezza rifletta anche il declino demografico e la diminuzione della produttività e della competitività del Giappone.

Il Giappone, una volta celebrato come un “miracolo economico”, ha affrontato invece innumerevoli difficoltà per gran parte degli ultimi 30 anni, in seguito al crollo della bolla finanziaria negli anni ’90. La Germania, d’altra parte, ha dominato i mercati globali con i suoi prodotti di fascia alta, ma anch’essa ha registrato una contrazione dello 0,3% nel trimestre più recente.

Anche la Gran Bretagna ha avuto una contrazione nel trimestre finale del 2023, entrando in una recessione tecnica. Questi dati riflettono le sfide affrontate dalle economie sviluppate, mentre il divario tra queste e le economie emergenti si restringe.

Gli Stati Uniti rimangono la più grande economia mondiale, seguiti dalla Cina e dall’India, quest’ultima in rapida crescita. In relazione a questo è che il Giappone potrebbe presto essere superato proprio dall’India in termini di PIL nominale.

Il paese del Sol Levante sta considerando l’immigrazione come soluzione alla carenza di manodopera, ma il suo approccio restrittivo all’entrata di nuove persone ha suscitato critiche. La robotica è un’alternativa, ma non può compensare completamente la mancanza di lavoratori.

I salari stagnanti infine hanno ridotto il consumo privato, mentre le imprese hanno preferito investire all’estero anziché nel mercato interno. Con il tasso di risparmio delle famiglie che si è spostato in negativo, si prevede che la crescita economica rallenterà ulteriormente nel prossimo anno. Il consumo privato, che costituisce più della metà dell’attività economica, è sceso dello 0,2%, rispetto alle previsioni di mercato per un guadagno dello 0,1%, poiché l’aumento dei costi della vita e il cambiamento climatico hanno scoraggiato le famiglie dal cenare fuori e acquistare vestiti invernali.

Il ministro dell’economia Yoshitaka Shindo ha sottolineato la necessità di puntare a una solida crescita dei salari per sostenere i consumi, che ha descritto come “mancanza di slancio” a causa dell’aumento dei prezzi.

Dov’è situata l’Italia tra le potenze mondiali: la classifica

L’Italia in questo momento è l’ottava potenza mondiale in termini di PIL nominale, ma vanta il terzo posto per le riserve auree, escludendo quelle del Fondo Monetario Internazionale. In questo momento davanti a noi, a capo della classifica troviamo gli Stati Uniti, seguiti da Cina, Germania, Giappone, Regno Unito e Francia.