Come noto l’Europa ha scelto di fermare la produzione e l’immatricolazione di automobili con motore termico a partire dal 2035, fatte salve ulteriori rivalutazioni a partire dal 2026. La Gran Bretagna, sotto il governo dell’ex Primo Ministro Boris Johnson, ha addirittura deciso di anticipare la data del ban al 2030. Ora però Oltremanica si sono accorti di avere anticipato troppo i tempi, visto l’impatto sociale ed economico che può avere la svolta elettrica, e puntano a riallinearsi al resto dell’Europa posticipando al 2035. Lo ha annunciato Rishi Sunak, attuale Primo Ministro.
I dubbi
Una marcia indietro, è proprio il caso di dire, scaturita dai dubbi di consumatori e operatori del settore, secondo i quali l’impatto sarebbe difficilmente gestibile in un arco di tempo così ridotto. E’ inotre un altro passo dell’esecutivo britannico per cercare di ammorbidire i precedenti impegni sul clima, volti a raggiungere le emissioni nette zero entro il 2050. In vista delle elezioni generali previste il prossimo anno, il premier è stato infatti sottoposto a diverse pressioni soprattutto da parte dei parlamentari conservatori.
Secondo Sunak il rinvio del divieto di vendere auto termiche “è in linea con le regole in Francia e in Germania”, e “facilitare la transizione alle auto elettriche ci darà più tempo per prepararci”. Gli automobilisti potranno anche continuare ad acquistare auto usate a benzina o diesel senza limiti di tempo.
Il ripensamento dei britannici dona nuova linfa a chi considera impossibile centrare l’obiettivo per l’Europa, prefigurando che anche il limite al 2035 imposto dall’Ue verrà per forza di cose ritoccato in avanti.
Pragmatismo
“Serve un approccio diverso che sia pragmatico, proporzionato e realistico”, ha detto il Primo Ministro di origine indiana, dichiarando di voler proteggere “le famiglie britanniche da costi inaccettabili”. L’impegno a raggiungere emissioni zero entro il 2050 resta invariato, ha assicurato Sunak, ma deve essere fatto in “un modo migliore e più giusto”. Il Regno Unito mantiene l’ambizioso obiettivo di ridurre le emissioni del 68% entro il 2030 ed è l’unica economia avanzata ad essersi posta un obiettivo di ridurle del 77% entro il 2035.
Caldaie e altre misure
Sunak ha anche rinviato a oltranza l’introduzione dell’obbligo di sostituire le caldaie a gas inquinanti con pompe di calore perché sono ancora “troppo costose per la famiglia media britannica”. Inoltre i proprietari di casa non avranno l’obbligo di fare lavori di isolamento termico.