Stati Uniti, quasi tre milioni di assunzioni nell’ultimo anno: il paradosso di Biden

Il New York Times parla di "paradosso di Biden". Non è detto, infatti, che con l'aumentare delle assunzioni il presidente in carica vinca un secondo mandato

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Pubblicato: 7 Aprile 2024 18:39

L’economia degli Stati Uniti sembra essere in una modalità di recupero senza sosta, con una striscia impressionante di 39 mesi consecutivi di crescita occupazionale. Questo boom dell’occupazione potrebbe non garantire una permanenza di Biden alla Casa Bianca oltre novembre, poiché gli analisti sottolineano che l’adagio “It’s the economy, stupid” potrebbe non essere così determinante come in passato nelle elezioni.

Boom di assunzioni nel dopo-Biden

Fin dall’insediamento del presidente Biden, come riporta il New York Times, i datori di lavoro statunitensi hanno registrato una frenesia di assunzioni, con aggiunte di posti di lavoro che hanno superato le previsioni e una tendenza che sembra destinata a continuare. Nonostante le previsioni di una possibile recessione, gli Stati Uniti hanno continuato a sostenere una robusta crescita economica, affrontando sfide come l’inflazione, le tensioni geopolitiche e le turbolenze nel settore del trasporto marittimo.

Il mese di marzo ha confermato questa tendenza positiva, con i datori di lavoro che hanno aggiunto un’impressionante quantità di 303.000 posti di lavoro, portando il totale degli ultimi 12 mesi a oltre 2,8 milioni di nuove assunzioni. Gli economisti prevedono ulteriori crescite nell’occupazione nel prossimo futuro, poiché l’economia statunitense sembra mantenere il proprio slancio.

Rimane il problema dell’inflazione

Non è certo se Biden sarà in grado di capitalizzare su questo boom dell’occupazione nella sua corsa contro Donald Trump. Nonostante la Casa Bianca abbia celebrato i recenti numeri come una testimonianza del successo delle politiche economiche di Biden, l’elevata crescita dell’occupazione potrebbe anche esacerbare alcune delle principali vulnerabilità dell’amministrazione, come l’inflazione e i tassi di interesse in aumento.

L’inflazione, alimentata da salari più alti e da una maggiore spesa dei consumatori, potrebbe causare un aumento dei prezzi su una vasta gamma di beni e servizi, mentre i tassi di interesse più alti potrebbero essere necessari per contenere tale inflazione. Queste sfide economiche potrebbero influenzare il sostegno elettorale per Biden, sottolinea il New York Times, con gli elettori che potrebbero incolpare l’amministrazione per l’aumento dei costi.

Nonostante i dubbi iniziali, alcuni analisti stanno iniziando a riconsiderare le prospettive economiche degli Stati Uniti sotto Biden. Il recente rapporto sull’occupazione ha portato molti a rivedere le loro previsioni economiche, mentre Biden cerca di sfruttare il successo dell’occupazione per rafforzare la sua posizione politica.

Nel frattempo Trump cade in borsa

La Trump Media & Technology Group ha recentemente subito una caduta significativa a Wall Street, con i suoi titoli che hanno registrato un crollo fino al 25%. Questa brusca diminuzione è stata causata dalla rivelazione delle perdite della società per 58,2 milioni di dollari nel 2023 e dai dubbi espressi dai revisori dei conti sulla sua capacità di continuare a operare in modo sostenibile. Questo tonfo in borsa ha avuto un impatto diretto sul patrimonio di Donald Trump, la cui quota del 57% delle azioni della società è ora valutata a circa 4 miliardi di dollari, un calo rispetto ai 5 miliardi di dollari stimati della settimana precedente.

La Trump Media & Technology Group, proprietaria del social network “Truth”, è stata salvata in passato da Anton Postolnikov, un imprenditore russo-americano, il cui coinvolgimento è stato oggetto di attenzione negli Stati Uniti a causa delle accuse di riciclaggio. Postolnikov è anche co-proprietario della Paxum Bank, una banca con sede nell’isola di Santo Domingo che finanzia l’industria pornografica. Questa relazione ha sollevato interrogativi sulla trasparenza e sulla sicurezza del finanziamento della società di Trump.

Nonostante le difficoltà finanziarie della Trump Media & Technology Group, Trump continua a raccogliere fondi per sostenere le sue aspirazioni politiche. A marzo, Trump e il Comitato Nazionale Repubblicano hanno raccolto 65,6 milioni di dollari e hanno chiuso il mese con 93,1 milioni di dollari, superando i risultati della sua campagna nel marzo 2020, quando era in corsa per la rielezione.