Il comitato Stiamo Uniti, costituito dal Codacons, dal partito Unione Popolare e dalle associazioni Adusbef, Anildd e Comitato dei 500, presenteranno davanti alla Corte di Cassazione una proposta di legge di iniziativa popolare per tagliare gli sprechi della pubblica amministrazione, che secondo una stima preliminare del comitato dovrebbero ammontare a 500 miliardi di euro.
Oltre alle proposte sui tagli, la legge dovrebbe contenere anche un indirizzo di utilizzo del denaro recuperato dalla razionalizzazione delle risorse pubbliche. Per stessa ammissione del comitato però, non esistono stime precise a riguardo.
La proposta di legge del Codacons contro gli sprechi
La legge che il comitato Stiamo Uniti, composto dal Codacons, dal partito Unione Popolare e dalle associazioni Adusbef (Associazione Difesa Utenti Servizi Bancari, Finanziari, Postali, Assicurativi), Anildd (Associazione Nazionale Invalidi del Lavoro e Disabilità Diffusa) e Comitato dei 500, presenterà davanti alla Corte di Cassazione, punta secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa a ridurre gli sprechi pubblici per recuperare risorse. Si tratta di una legge di iniziativa popolare, che dovrà raccogliere 50mila firme per essere presentata in Parlamento e discussa.
“Non esistono numeri ufficiali e certificati, ma ad esempio i famosi “enti inutili” pesano per circa 10 miliardi di euro sulle spalle della collettività, le inefficienze del trasporto pubblico locale 12,5 miliardi di euro, la lentezza e le criticità croniche della giustizia 40 miliardi di euro. Gli sprechi nel comparto degli acquisti di beni e servizi da parte della P.a. pesano, da soli, per circa 30 miliardi sugli italiani, mentre il patrimonio immobiliare dello Stato ha un valore di 60 miliardi di euro, ma conta anche immobili e terreni del tutto inutilizzati” ha dichiarato il comitato Stiamo Uniti.
La definizione di ente inutile è di lungo corso in Italia e fa riferimento a quelle istituzioni, dalle più grandi alle più piccole, che hanno perso la propria funzione ma continuano ad esistere perché mai aboliti, oppure a piccolissime entità di dubbia utilità pubblica.
Stiamo uniti continua poi nel suo comunicato: “La legge propone di tagliare i costi della politica nazionale e locale per almeno 13 miliardi di euro, avviare un monitoraggio volto ad abolire gli enti inutili, recuperare risorse per 39 miliardi di euro presso le fondazioni bancarie, avviare una cartolarizzazione concordata dei crediti presso l’Agenzia delle entrate, impiegare 2 miliardi di euro attingendo ai cosiddetti conti dormienti per le urgenze del Paese”.
La proposta di utilizzo del denaro recuperato
Il comitato Stiamo Uniti non si limita a indicare nella legge gli ambiti da cui recuperare gli sprechi di denaro pubblico, ma sottolinea anche quelli in cui utilizzarlo: “100 miliardi da indirizzare alla riduzione della pressione fiscale sui cittadini, 40 miliardi di euro per la lotta al caro-mutui, 60 miliardi al sostegno dell’agricoltura, 40 miliardi alla sanità, 60 miliardi in favore di giovani e famiglie e 200 miliardi per abbattere l’esorbitante debito pubblico”.
La somma di questi interventi arriva alla cifra finale che il comitato crede di poter recuperare: 500 miliardi di euro. Si tratta di più di un sesto del debito pubblico italiano. Come accennato anche dagli stessi promotori della legge, non esiste però una stima precisa degli sprechi dell’amministrazione pubblica. Questo numero è quindi soltanto un’ipotesi di quanto questa legge potrebbe recuperare secondo i suoi promotori.