L’aumento dei costi energetici, dovuto anche e soprattutto ai cambiamenti geopolitici e ai cambiamenti climatici, ha indotto molti governi europei, tra cui quello italiano, a prendere delle contromisure di supporto alle imprese. Contro il caro energia imprese, il Governo ha varato il Decreto energia e rinnovabili, un modo per supportare le aziende in una congiuntura molto difficile. Nello specifico, il Governo ha introdotto alcune novità per quanto riguarda il bonus energia imprese, guardando soprattutto alle aziende cosiddette energivore, ovvero che hanno alti consumi di energia.
Tale Decreto contiene molti aiuti alle imprese caro energia sotto forma di sconti e incentivi, ma solo a condizione che si tratti di aziende considerate energivore e che rispondono a determinati criteri. Come vedremo, il Decreto per contrastare il caro energia imprese segna un cambiamento importante rispetto ai crediti d’imposta che erano disponibili fino al 31 dicembre 2023. Vediamo ora in che cosa consistono gli incentivi energetici 2024, soffermandoci anche sulle modalità di accesso.
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Bonus imprese energia: chi sono i destinatari
Gli aiuti alle imprese caro energia contenuti nel nuovo Decreto, attivi, lo ricordiamo, a partire dal 1° gennaio 2024, includono tutta una serie di esenzioni parziali sul pagamento degli oneri generali del sistema elettrico, ma anche incentivi importanti per quanto riguarda l’installazione di produzione impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Pur essendo i aiuti alle imprese caro energia, bisogna sottolineare anche che tale Decreto consente a determinate aziende di accedere a tariffe calmierate per gas e semplifica in modo sostanziale le procedure amministrative.
Ma quali sono, esattamente, i destinatari del bonus per caro energia imprese? Sicuramente tutte le aziende che hanno un consumo di energia elettrica superiore a 1 GWh e che operano in settori a rischio delocalizzazione sulla base dei criteri fissati dalla Commissione Europea. Non rientrano, invece, tra i beneficiari delle misure di caro energia imprese, tutte le aziende che si trovano in stato di difficoltà finanziaria.
Caro Energia imprese: come cambia il calcolo del bonus
Con il Decreto 2024 sono cambiate anche le modalità di calcolo del bonus destinato alle aziende energivore. Per cominciare, il bonus viene calcolato sulla percentuale degli oneri generali dell’azienda destinati al sostegno delle fonti rinnovabili. Questa modalità vorrebbe indurre le aziende ad aumentare gli investimenti in tecnologie verdi, riducendo, parallelamente, l’impatto ambientale e migliorando la sostenibilità. Ne consegue che anche le dimensioni dell’azienda e il suo settore possono incidere sulla percentuale spettante del bonus.
Il secondo criterio che rappresenta una delle novità per l’accesso ai contributi caro energia imprese è quello della percentuale del valore aggiunto lordo (VAL) dell’azienda. Tale indicatore misura il valore generato da una data azienda dopo aver sottratto tutti i costi di beni e servizi consumati nel processo di produzione. La volontà del Governo è stata, dunque, quella di proporzionare gli incentivi alla reale capacità produttiva e al contributo economico dell’azienda. Tali nuovi criteri permettono alle aziende ad elevati consumi di beneficiare di un sostegno economico condizionato all’adozione di misure di efficienza energetica e all’investimento in fonti rinnovabili.
Aiuti alle imprese, come ottenerli
Le aziende energivore che vogliono avere accesso a questi incentivi dovranno valutare con estrema attenzione i propri consumi energetici. Non solo, dovranno anche investire in tecnologie finalizzate ad abbattere la dipendenza da fonti energetiche non rinnovabili. Le condizioni per l’ottenimento prevedono che il contributo per caro energia imprese spetti solo a quelle aziende con consumo di energia elettrica annuo previsto non inferiore a 1 GWh.
Non solo, le aziende che vogliono ottenere tale bonus nel 2024 dovranno operare in uno dei settori a rischio di rilocalizzazione oppure devono aver beneficiato, nel 2022 o nel 2023, di agevolazioni di cui al decreto del Ministro dello sviluppo economico 21 dicembre 2017. Ma non finisce qui, avranno accesso alle agevolazioni caro energia imprese che, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, abbiano realizzato un consumo annuo di energia elettrica non inferiore a 1 GWh, fermo restando che devono operare anche in un settore considerato ammissibile.
Modalità e tempistiche di invio domanda per aiuto Caro Energia imprese 2024
Le modalità e i tempi relativi all’invio delle domande saranno rigidamente stabilite dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera). Sempre l’Autorità dovrà anche stabilire le modalità di calcolo del valore aggiunto lordo dell’impresa, ovvero l’elemento centrale nell’ottica di stabilire l’importo spettante ai richiedenti. Non solo, sempre Arera dovrà anche decidere le diverse modalità di riconoscimento delle agevolazioni. La verifica dei requisiti per l’accesso ai contributi caro energia imprese spetterà alla Cassa per i servizi energetici e ambientali, CSEA. In questo caso si tratta di un ente pubblico che si occupa di gestire i contributi presenti nelle bollette energetiche, inseriti all’interno della voce “Oneri di sistema”. Proprio CSEA gestisce anche il portale CSEA Energivori, interamente dedicato alle aziende ad alto consumo energetico.
CSEA energivori: di che cosa si tratta?
Il Portale Energivori CSEA è una banca dati accessibile agli operatori autorizzati dove si possono trovare le classificazioni rivolte alle imprese considerate ad alto consumo energetico. Ci sono, infatti, determinate agevolazioni riguardo gli oneri di sistema di cui queste aziende energivore possono giovarsi grazie al Decreto del 21 dicembre 2017 del Ministero dello Sviluppo Economico, poi aggiornato il 1° gennaio 2018. Un esempio di tipologia di aziende che possono godere di tali vantaggi sono le imprese manifatturiere con un consumo annuo elettrico superiore a 1 Gwh, ma solo a condizione che facciano parte di determinate categorie stabilite dalle linee guida comunitarie europee. Le aziende che rispondono ai criteri richiesti possono beneficiare di una diminuzione della componente ASOS per il sostegno delle energie rinnovabili anche del 95%.
In collaborazione con Libero Tariffe