Bonus Industria 5.0 a un passo: quanto vale e cosa prevede

Mancano ancora alcuni snodi per poter attuare il Bonus Industria 5.0: ecco cosa prevede e quando saranno attivi gli aiuti con credidi d'imposta alle aziende

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Pubblicato: 28 Maggio 2024 11:33

Il bonus Industria 5.0 stenta a concretizzarsi, a tre mesi dalla sua approvazione in Consiglio dei ministri. Le agevolazioni previste dai decreti sono ancora in attesa dei provvedimenti attuativi. Di seguito spieghiamo tutto nel dettaglio.

Bonus Industria 5.0 in ritardo

Si attendono il decreto interministeriale e il regolamento tecnico. Ecco i due step mancanti per riuscire a sbloccare il bonus Industria 5.0. La norma è contenuta nel decreto Pnrr quarter, approvato il 26 febbraio scorso e convertito in legge il 23 aprile scorso dal Parlamento.

Le agevolazioni garantite alle imprese che mirano a innovare e, al tempo stesso, riducono sensibilmente i consumi energetici, si tramutano in incentivi molto ricchi. Il tutto sotto forma di credito d’imposta, che può raggiungere anche il 45% dell’investimento.

Agevolazioni che copriranno gli esborsi effettuati a partire dal 1° gennaio 2024. Di fatto il decreto è pronto, come confermato dal Mimit, ma dev’essere sottoposto alla valutazione degli altri ministeri, ovvero ministero dell’Ambiente e sicurezze energetica e ministero dell’Economia.

I tempi del processo sono ancora un po’ lunghi, considerando come a distanza di mesi soltanto ora (entro la fine della settimana) si provvederà all’invio.

A provocare l’iniziale rallentamento è stata però la cautela dimostrata dalla Ragioneria dello Stato. Sguardo rivolto alle regole connesse ai crediti di imposta, con timore di un “effetto Superbonus” sui conti pubblici italiani.

Prima di vedere il tutto attuato, dunque, occorrerà attendere ancora alcune settimane. Ciò tenendo conto non soltanto dell’iter valutativo ma anche dei tempi di pubblicazione. Se a ciò si aggiunge anche il fatto che il Mimit dovrà implementare la piattaforma telematica per riuscire a gestire le richieste di crediti d’imposta, non è da escludere che l’ultima parte di giugno possa essere il periodo infine prescelto per il lancio.

Industria 5.0, cosa prevede e quanto vale

Come detto, lo scorso febbraio è stato approvato dal Consiglio dei ministri il nuovo piano Industria 5.0. Si prevedono agevolazioni notevoli per fare un passo in avanti, nella direzione indicata dall’Europa. Rientra nel novero degli aiuti scaturiti dal Pnrr, per un piano complessivo dal valore di 12,7 miliardi di risorse, da destinare alle imprese meritevoli nel corso dei prossimi due anni.

Si mira ad agevolare le spese delle imprese, a prescindere dalla mole, in beni strumentali innovativi. Ciò a patto che si operi al tempo stesso un risparmio energetico di almeno il 3% della struttura produttiva o, in alternativa, il 5%, considerando i processi interessati dall’investimento.

Il credito d’imposta è commisurato all’entità dell’investimento. L’obiettivo è quello di premiare maggiormente le piccole e medie imprese, così da consentire il raggiungimento di obiettivi di efficienza energetica.

Per quanto riguarda investimenti fino a un massimo di 2,5 milioni di euro, il credito d’imposta arriverà a coprire fino al 45%, nella classe più alta di risparmio energetico. Ciò si concretizza in almeno il 10% per l’unità produttiva o il 15% per il processo interessato dal progetto.

Si scende poi a un credito d’imposta al 40% nella classe di risparmio inferiore: dal 6 al 10% per l’unità produttiva e dal 10 al 15% per il processo. Un ulteriore slot previsto è con credito d’imposta al 35%, garantendo un’efficienza ancora minore: dal 3 al 6% per l’unità produttiva e dal 5 al 10% per il processo.

Come detto, uno snodo cruciale è rappresentato dalla soglia dei 2,5 milioni di euro di investimento. Nel caso in cui quest’ultimo fosse superiore, si vedrà calare l’intensità dell’aiuto garantita dal governo di Giorgia Meloni. Il credito d’imposta sarà del 25% per investimenti compresi tra 2,5 e 10 milioni di euro. Ciò per la terza classe di efficienza, mentre per la seconda è del 20% e per la prima è del 15%. Infine, guardando alla quota tra 10 e 50 milioni di euro di investimento, l’azienda avrà un beneficio del 15, 10 e 5%, rispettivamente.