Bonus da 2mila euro per chi va in una scuola paritaria, il nuovo emendamento alla Manovra

Con gli emendamenti alla Manovra 2025 potrebbe nascere un nuovo bonus da 2mila euro destinato agli studenti delle scuole paritarie che hanno un reddito inferiore a 40mila euro: FdI ha ritirato invece la sua simile proposta

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Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

Pubblicato: 20 Novembre 2024 20:23

La bozza del testo della Manovra 2025 è in fase di valutazione da parte delle commissioni Bilancio del Parlamento e dovrà essere in seguito approvata entro il 31 dicembre 2024 dalle due Camere. Si cerca il giusto equilibrio tra le disponibilità economiche del Paese, le esigenze e i tantissimi emendamenti presentati dai partiti, sia d’opposizione che di maggioranza. Tra questi ce n’è uno che prevede l’introduzione di un bonus, un voucher in realtà, pari fino a 2mila euro per le famiglie italiane che, con determinati requisiti di reddito, decideranno di iscrivere il proprio figlio o figlia in una scuola paritaria. A presentare l’emendamento è stato il partito Noi Moderati – prima firmatario Lorenzo Cesa – che sostiene la maggioranza di governo. Sempre in tema, inoltre, è da segnalare che Fratelli d’Italia ha ritirato l’emendamento alla Manovra che chiedeva l’introduzione di un voucher di 1.500 euro per gli studenti iscritti a scuole paritarie e appartenenti a famiglie con Isee non superiore a 40mila euro.

Scuole paritaria, il bonus da 2mila euro

La proposta di introdurre il bonus da 2mila euro per incentivare l’iscrizione nelle scuole paritarie convenzionate è stata presentata da Noi Moderati ed è rivolta, anche in questo caso, alle famiglie che dichiarano un reddito inferiore a 40mila euro. La misura, ancora in forse è bene precisare, avrebbe un costo di 50 milioni di euro totali per il 2025 e di 45 per l’anno successivo.

Così il testo dell’emendamento: “La Repubblica garantisce un valore economico, denominato anche buono scuola, alle famiglie che scelgono una istituzione scolastica paritaria, sulla base delle determinazioni annuali progressive della Legge di Bilancio, che potrà subordinare la misura a indicatori di reddito. A partire dall’esercizio di bilancio 2025, alle famiglie con reddito Isee non superiore a euro 40mila, il ministero dell’Istruzione e del Merito riconosce fino a euro 2mila a studente nel caso di scelta di una istituzione scolastica primaria o secondaria convenzionata ai sensi della presente legge, predisponendo una griglia di intervento per scaglioni inversamente proporzionali al reddito Isee”.

Gli altri emendamenti sulle scuole paritarie

Quello descritto in precedenza non rappresenta l’unico emendamento segnalato in commissione Bilancio alla Camera in merito alle scuole paritarie. Sempre Noi Moderati, infatti, ne ha presentato anche un altro per richiedere lo stanziamento per il prossimo anno di 100 milioni di euro in favore degli istituti paritari del territorio italiano, mentre la Lega di Matteo Salvini propone un intervento che consenta ai Comuni italiani di esentare le scuole paritarie dal pagamento dell’Imu.

FdI ritira l’emendamento per il bonus 1.500 euro sulle paritarie

Tra gli emendamenti alla Manovra 2025 segnalati in tema di scuola paritaria non c’è, invece, quello che era stato presentato dal principale partito della maggioranza – Fratelli d’Italia – relativo all’introduzione di un bonus di 1.500 euro per gli studenti delle scuole paritarie appartenenti a famiglie con reddito inferiore a 40mila euro. La misura, avanzata dal deputato Lorenzo Malagola, prevedeva uno stanziamento di 16,25 milioni per il 2025 che, nel 2026, sarebbe dovuto salire a 65 milioni di euro. Da subito questa opzione aveva attirato l’ira delle opposizioni e creato anche qualche mal di pancia nella maggioranza: l’accusa era di favoreggiamento degli istituti paritari a discapito dell’istruzione pubblica.