Bonus bollette allargato o taglio dell’Iva, come Draghi: le soluzioni del governo Meloni

Il governo di Giorgia Meloni lavora a un nuovo bonus bollette 2025 che preveda più beneficiari e il taglio dell'Iva sul gas così come era stato fatto da Mario Draghi: le ipotesi

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Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

Pubblicato: 20 Febbraio 2025 09:43

Nel corso delle ultime ore, il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha annunciato che l’esecutivo sta lavorando a un nuovo bonus bollette 2025, che possa contrastare il rincaro dell’energia. Ancora niente, va precisato, è arrivato ufficialmente sul tavolo del Consiglio dei ministri, anche se pare che la struttura dell’intervento possa seguire lo schema già adottato quando a Palazzo Chigi c’era Mario Draghi. Ecco, dunque, che potrebbe essere previsto un taglio dell’Iva sul gas, con diverse associazioni ed esperti che hanno avanzato una serie proposte all’esecutivo.

Il nuovo bonus bollette con il taglio dell’Iva

In attesa di avere maggiori certezze dal governo di Giorgia Meloni, Altroconsumo e l’Unione nazionale dei consumatori hanno proposto un bonus bollette che preveda il taglio dell’Iva al 10% per il gas. In questo modo, nella visione dei promotori, la percentuale verrebbe equiparata a quella della luce e si supererebbe lo schema attuale. Questo prevede l’Iva al “10% per i consumi fino a 480 metri cubi e al 22% per quelli superiori”. Draghi, si ricorda, intervenne sulla stessa percentuale, portandola al 5%.

Oltre a quanto appena descritto, il Governo potrebbe intervenire anche sugli oneri di sistema in bolletta, sospendendoli. Questi sono pari al 20% nel caso della corrente e al 5% per quanto riguarda il gas. Il precedente esecutivo li aveva trasformati in sconti, con l’esecutivo Meloni che gradualmente, dal 2023, li ha reintrodotti gravando in media sulle famiglie per quasi 450 euro all’anno.

Un nuovo bonus sociale più esteso

Tra le misure al vaglio, al momento una di quella che viene data per certa è il bonus sociale. Fino a 15mila euro di Isee e anche questo di ispirazione draghiana. L’intento sarebbe ampliare la platea dei beneficiari, estendendo cioè il gruppo di coloro che possono vantare il diritto della Tutela della vulnerabilità (regime in cui il prezzo dell’energia viene fissato da Arera ogni 3 mesi per l’elettricità e ogni mese per il gas).

Affinché possa essere allargata la platea dei beneficiari del bonus sociale è necessario trovare adeguate coperture finanziarie, con il costo stimato che è di 1,5 miliardi di euro.

L’Unione nazionale dei consumatori chiede che la soglia Isee venga innalzata a 30mila euro “per i nuclei familiari con almeno quattro figli a carico, contro quelle attuali pari, rispettivamente, a 9.530 euro e 20mila euro, possibilmente introducendo nuove soglie intermedie£, così come Altroconsumo vorrebbe “una rimodulazione delle soglie per accedere al bonus sociale in base alla numerosità del nucleo familiare oltre che un innalzamento della soglia limite di Isee per accedervi”.

Le altre ipotesi contro il caro bollette

L’intervento contro il caro bollette prevedrebbe anche altre misure che, al momento, sono sul tavolo delle ipotesi al Mef. Il ministro Giorgetti starebbe nello specifico valutando:

  • la possibilità di annullare le differenze di costo del gas tra il mercato di riferimento europeo (l’indice Ttf della Borsa di Amsterdam) e quello sul mercato all’ingrosso italiano (l’indice Psv). In quest’ultimo caso il prezzo è più alto di circa 2 euro a megawattora, incidendo non poco sulle bollette legate all’andamento del valore del metano;
  • il potenziamento dell’energy release per le imprese, concedendo a più realtà energivore che realizzano nuova capacità di generazione da fonti rinnovabili la possibilità di godere di prezzi calmierati. E ancora, sempre per le imprese, si valuta la possibile compensazione della tassazione europea Ets sulle emissioni di Co2 a carico dei produttori di energia. In ognuno dei casi visti è necessario che da Bruxelles venga data l’autorizzazione a procedere.