L’autoconsumo di energia, quello che c’è da sapere: incentivi e requisiti

L'obiettivo del governo attraverso le misure appena varate è promuovere l'autoconsumo ed avviare 15mila comunità energetiche

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Redazione

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L’obiettivo è di avviare 15mila comunità energetiche. “Ho fiducia negli italiani che, sono convinto, sapranno cogliere questa grande opportunità”, ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin in un’intervista al Sole 24 Ore nel presentare il nuovo decreto Cer, che punta a promuovere l’ulteriore diffusione delle comunità energetiche rinnovabili (Cer) attraverso l’introduzione di nuovi sostegni per l’autoconsumo di energia elettrica da fonti rinnovabili. La misura copre tutte le tecnologie rinnovabili: dal fotovoltaico all’eolico, dall’idroelettrico alle biomasse.

Per approfondire il tema rinnovabili e per un confronto in ambito europeo leggi questo articolo.

Le misure previste

Nel decreto Cer sono state predisposte due misure distinte. La prima riguarda un intervento generale di incentivazione per chi si associa nelle comunità energetiche con una premialità per l’autoconsumo e tariffe distinte per fasce di potenza. La seconda invece prevede uno stanziamento del PNRR di 2,2 miliardi per il finanziamento a fondo perduto fino al 40% dei costi di realizzazione di un nuovo impianto o di potenziamento di un impianto esistente nel territorio di comuni fino a 5mila abitanti. Gli incentivi si applicano agli impianti di potenza nominale massima, o dell’intervento di potenziamento, non superiore a 1 megawatt.

Gli incentivi

Il periodo di diritto alla tariffa incentivante decorre dalla data di entrata in esercizio commerciale dell’impianto ed è pari a 20 anni. Per i potenziamenti gli incentivi si applicano solo per la nuova sezione dell’impianto riconducibile all’intervento di potenziamento nel limite di un megawatt. Ci sono tre fasce di incentivi: per gli impianti di potenza fino a 600 kilowatt, la tariffa è composto da un fisso di 60 euro per megawattora più una parte variabile che non può superare i 100 euro per MWh; per gli impianti di potenza compresa tra 200 kW e 600 kW, il fisso è di 70 euro più un premio che non può andare oltre i 110 euro per MW; infine, per gli impianti sotto o pari ai 200 kilowatt, il fisso è di 80 euro più una tariffa premio non superiore ai 120 euro per megawattora.

Per un confronto sulle tariffe vedi questo articolo sulle tariffe luce verde.

Come presentare la domanda

La domanda di accesso agli incentivi va presentata entro 90 giorni successivi alla data di entrata in esercizio degli impianti esclusivamente tramite il sito del GSE. La domanda deve essere corredata della documentazione prevista per la verifica del rispetto dei requisiti previsti per l’accesso ai sostegni sulla base delle regole operative che saranno fissate con un decreto del ministero da approvare entro 30 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento licenziato nei giorni scorsi. È possibile richiedere al Gse una verifica preliminare di ammissibilità dei progetti: si tratta di una verifica su base volontaria e non è condizione necessaria per accedere agli incentivi.