Alberto Bombassei, sguardo sull’Italia: dal salario minimo al reddito di cittadinanza

Uno sguardo d'insieme di Alberto Bombassei sulla situazione italiana, dal lavoro alle politiche imprenditoriali: ecco il suo pensiero sull'azione del governo Meloni

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Alberto Bombassei ha ricoperto svariati ruoli nel corso della sua vita. Si tratta infatti di un celebre imprenditore e al tempo stesso un politico, così come un dirigente d’azienda di grande spessore. Negli anni ’60 suo padre ha fondato la Brembo S.p.a., impegnata nella progettazione e produzione di sistemi frenanti. Negli anni ’80 Alberto Bombassei ha assunto il ruolo di amministratore delegato e in seguito presidente. Il suo nome è legato al Parco tecnologico Kilometro Rosso, un importante centro di ricerca.

La sua esperienza imprenditoriale, mista con quella politica, che ha avuto inizio nel 2013 con la sua candidatura alla Camera dei deputati, lo pone in una posizione privilegiata. Può dunque volgere lo sguardo sullo stato dell’Italia e tirare un po’ le somme, ed è ciò che ha fatto.

Italia in recessione

Nel 2023 Alberto Bombassei ha rilasciato un’interessante intervista a La Stampa, guardando alla situazione italiana e al futuro del Paese. Non ha mai creduto alla possibilità di una recessione, nonostante la crisi tedesca possa avere una lunga coda e colpire la nostra economia in maniera netta.

Crede fortemente nel sistema produttivo italiano, che ha dato prova di poter offrire un contributo all’uscita dalla fase post pandemica, dice. “Sono convinto che continuerà a sostenere la prevista crescita del Pil nazionale”.

Ciò che vorrebbe dal governo è un insieme di misure di stimolo, che risultino sostenibili ovviamente, e soddisfino la base elettorale. La recessione non è dunque un’ipotesi concreta per Alberto Bombassei, che spiega come gli effetti della stretta della Bce andassero messi in conto: “L’Italia però sta reggendo, come sistema. Ci sono segnali positivi e non sono preoccupato”.

Salario minimo e reddito di cittadinanza

L’Italia può farcela ma gli italiani vanno aiutati a generare un nuovo sistema, che possa fiorire oggi e soprattutto nel prossimo futuro. Il governo dovrebbe dunque intervenire in maniera netta: “Ho sempre visto l’introduzione di una legge sul salario minimo come un segno di civiltà”.

Al tempo stesso, però, non intende ignorare quelli che definisce delle atipicità del nostro sistema economico. Imporre dei vincoli stringenti e, al tempo stesso, optare per un livello di retribuzione troppo alto, potrebbe penalizzare chi non ha protezioni “incentivando il lavoro nero”.

Non è una questione semplice come la si vorrebbe porre, spiega. Dinanzi a questo dibattito complesso, sottolinea come la soluzione del salario minimo o un’alternativa, siano parte di una difesa della dignità del lavoro, che occorre mettere in pratica.

Restando in tema di dignità dei cittadini, Bombassei si è anche espresso sull’addio al reddito di cittadinanza voluto dal governo di Giorgia Meloni. Non ha dubbi nel definire quella legge costruita e applicata male.

“Il tema è se il governo sarà o meno in grado di introdurre una modalità efficace per garantire un aiuto economico a chi è oggettivamente in stato di bisogno. Un Paese civile non può non disporre di uno strumento che risolva questo problema”.

E sul futuro dell’Europa? Tutto dipende dagli equilibri politici. Se iniziassero a ricomporsi, aveva detto a metà 2023, è giusto essere ottimisti. Questo se però ha un peso enorme “più di quanto io non ricordi, almeno dal dopoguerra ad oggi”. Un peso considerevole, tenendo conto di come in meno di un anno la situazione globale si sia ulteriormente ingarbugliata.