Giorgia Meloni assegna l’8×1000 dell’Irpef alla lotta contro le tossicodipendenze

Dal finanziamento di progetti contro le dipendenze patologiche alla riforma fiscale: il Consiglio dei ministri definisce le priorità del 2024

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Pubblicato: 3 Dicembre 2024 17:04

Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legislativo della riforma fiscale. In questa sede, per proposta della presidente del consiglio Giorgia Meloni, l’8 × 1000 dell’Irpef, non opzionato, andrà al recupero delle tossicodipendenze. Secondo quanto si apprende, la quota non espressa dai contribuenti andrà al finanziamento di progetti e interventi volti al recupero della tossicodipendenza e di altre dipendenze patologiche. L’obiettivo è quello di agire in maniera precoce con interventi di prevenzione sulle fasce giovanili e di affrontare l’impatto sociale e sanitario delle dipendenze patologiche.

La lotta alle dipendenze diventa legge: la conferma

L’assegnazione segue quanto disposto dal decreto-legge 10 agosto 2023, n. 105, convertito in legge il 9 ottobre 2023, n. 137. La normativa stabilisce che, a partire dal 2023, la quota di ripartizione derivante dalle scelte non espresse dell’Irpef deve essere destinata prioritariamente a interventi contro le dipendenze patologiche. Per l’anno in corso, la quota ammonta a 63.673.631,43 euro.

Un’apposita Commissione tecnica ha esaminato le domande di contributo presentate per l’annualità 2023. Al termine dell’istruttoria, sono stati giudicati idonei 33 progetti, per un importo complessivo di 10.396.662,14 euro. Da quanto si apprende nel comunicato stampa in seguito al Cdm, la somma residua, pari a 53.276.969,29 euro, sarà anch’essa impiegata per finanziare ulteriori interventi, in considerazione dell’urgenza di affrontare i problemi legati alle dipendenze.

Interventi mirati: giovani e fragili

Le dipendenze patologiche hanno effetti devastanti non solo per i singoli e le famiglie, ma anche per la collettività. Secondo quanto si legge, l’impatto di queste problematiche si riflette sull’ordine pubblico, sulla spesa sanitaria e sui servizi sociali, rendendo imprescindibile un’azione strutturata e tempestiva.

Il Consiglio dei ministri, in linea con queste esigenze, ha quindi deciso di destinare l’intera disponibilità dei fondi dell’8×1000 a progetti mirati, nella convinzione che investire nella prevenzione e nel recupero possa migliorare il benessere sociale e ridurre i costi derivanti dalle dipendenze.

Tra le priorità evidenziate dal Dipartimento per le politiche antidroga, emerge la necessità di implementare programmi di prevenzione strutturata e precoce (diversamente dal sistema punitivo confermato con la riforma del Codice della Strada), con particolare attenzione alle fasce giovanili, sempre più vulnerabili alla dipendenza. Inoltre, si sottolinea l’importanza di agevolare l’inserimento di soggetti fragili nelle comunità terapeutiche, che spesso rappresentano un punto di riferimento essenziale per il recupero.

Rifoma fiscale e nomine: altri temi del Cdm

La riunione del Consiglio dei ministri del 3 dicembre 2024 ha affrontato anche temi legati alle nomine istituzionali e alla riforma fiscale. Tra le delibere adottate, su proposta della ministra del Lavoro Marina Calderone, è stato avviato l’iter per la nomina di Mario Pepe a presidente della Commissione di vigilanza sui fondi pensione (COVIP).

Inoltre, la presidente Meloni ha affidato al ministro Tommaso Foti le deleghe relative agli affari europei, all’attuazione del PNRR e alle politiche di coesione territoriale. Meloni, inoltre, ha deciso di mantenere la responsabilità diretta per il coordinamento delle politiche per il Sud, avviando contestualmente una ricognizione sui progetti già in atto per il rafforzamento del Mezzogiorno.

Un altro punto cruciale della riunione è stata l’approvazione definitiva del decreto legislativo per la revisione del regime impositivo dei redditi IRPEF e IRES. La nuova disciplina mira a semplificare il sistema fiscale e a migliorare l’efficienza del regime impositivo.