Le ultime notizie della Borsa italiana ed internazionale.
La Borsa del 19 marzo, Milano a +0,45% con la Fed che tiene invariati i tassi
Le nuove previsioni dovrebbero segnalare una crescita più debole e aspettative di inflazione più elevate, con la probabilità che il dot plot porti a tassi di interesse più alti
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La Fed tiene i tassi invariati
Il Federal Open Market Committee, l'organo della Federal Reserve incaricato della politica monetaria negli Stati Uniti, ha deciso, con un voto di 11-1, di mantenere i tassi d’interesse invariati al 4,25%-4,50%, in linea con le attese degli analisti. Anche nella riunione di febbraio, la Fed aveva lasciato i tassi fermi.
In precedenza, l’istituto centrale aveva effettuato tre tagli consecutivi: a settembre aveva annunciato il primo taglio in quattro anni, riducendo i tassi di 50 punti base, seguito da due ulteriori riduzioni di 25 punti base a novembre e dicembre. Durante la crisi pandemica, nel marzo 2020, i tassi erano stati abbassati allo 0-0,25% per contrastare gli effetti economici negativi, per poi essere progressivamente aumentati. A partire da marzo 2022, la Fed ha attuato 11 rialzi in 16 mesi, portando i tassi al 5,25%-5,50%, il livello più alto dal 2001, mantenendoli invariati per 14 mesi.
La maggioranza dei membri del Fomc continua a prevedere, come indicato a dicembre, un taglio dei tassi di mezzo punto percentuale nel 2025 e un ulteriore mezzo punto nel 2026. Tuttavia, quattro membri del comitato ritengono che non ci saranno riduzioni per tutto l’anno.
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Borse europee ancora positive
Le Borse europee continuano il loro rally in attesa delle decisioni della Fed sui tassi, con Piazza Affari in crescita dello 0,45%, raggiungendo i massimi da novembre 2007 e segnando un progresso del 16% da inizio anno. Il rialzo è trainato dal settore bancario e dall’industria della difesa, mentre gli investitori attendono le indicazioni di Jerome Powell sul futuro dell’economia statunitense, in un contesto segnato dalle incertezze sui dazi. L’amministrazione USA ha aperto alla possibilità di accordi al ribasso sui dazi reciproci prima del 2 aprile, spingendo al rialzo Wall Street, con Tesla e Nvidia in recupero.
Le tensioni geopolitiche restano elevate, con la mancata tregua in Ucraina dopo il colloquio tra Trump e Putin, l'aggravarsi del conflitto in Medio Oriente e il crollo della Borsa turca (-8,7%) dopo l’arresto del sindaco di Istanbul, principale oppositore di Erdogan. La lira turca ha toccato un minimo storico a quota 42 contro il dollaro, segnando il calo peggiore di sempre prima di recuperare grazie all’intervento della Banca centrale.
A Piazza Affari, Banca Monte Paschi di Siena continua la sua corsa con un rialzo del 2,5%, riducendo quasi del tutto lo sconto rispetto a Mediobanca (+1,2%). Le due banche si sono fronteggiate sul listino, con uno scarto ormai ridotto allo 0,6%. Tenaris si posiziona in testa ai guadagni con un +2,7%, mentre in coda si trovano Campari (-2,1%) e Iveco (-1,6%).
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Milano sulla parità
Con i futures statunitensi in leggero rialzo, l’indice Ftse Mib galleggia a quota 39.571 punti (+0,09% alle 13:10), da una parte frenato da Campari (-2,2%) e da Amplifon (-1,44%), dall’altra sostenuto da Mps (+2,8%) e da Mediobanca (+1,5%). Lo spread btp/Bund scende a 111,3 punti base. L’euro resta in ribasso dello 0,26% a 1,091 nei confronti del dollaro dopo i dati macro Usa che hanno mostrato un forte calo delle domande di mutui negli Stati Uniti. Nella settimana al 14 marzo 2025, l'indice che misura il volume delle domande di mutuo ipotecario ha registrato un -6,2% dopo l'incremento dell'11,2% della settimana precedente. I tassi sui mutui trentennali sono saliti al 6,72% dal 6,67% precedente.
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Europa più tranquilla oggi
Dopo i massimi della vigilia, gli indici europei rallentano mentre l’attenzione degli investitori si concentra sulle politiche monetarie.
Sul fronte geopolitico, cresce la tensione in Medio Oriente dopo il fallimento della tregua tra Israele e Hamas e la telefonata tra Trump e Putin, che ha portato solo a una sospensione di 30 giorni degli attacchi alle infrastrutture energetiche. I mercati restano in attesa delle indicazioni della Fed, che non dovrebbe intervenire sui tassi ma potrebbe fornire segnali sulla sua posizione alla luce del rallentamento economico e delle politiche commerciali statunitensi.
Domani sarà il turno della Bank of England, della Riksbank svedese e della Banca nazionale svizzera, dopo che la Banca del Giappone ha confermato oggi i tassi invariati.
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Arresto di Imamoglu, stop alla Borsa turca
L'arresto del sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, principale rivale del presidente Recep Tayyip Erdogan, scuote i mercati finanziari turchi e alimenta le tensioni politiche nel Paese. Secondo le agenzie internazionali, il fermo è avvenuto nel contesto di una repressione sempre più ampia contro le figure dell'opposizione e giunge il giorno dopo la revoca del diploma universitario di Imamoglu, una mossa che potrebbe impedirgli di candidarsi alle prossime elezioni presidenziali.
A seguito della notizia, l'indice principale della Borsa di Istanbul ha subito un crollo del 6,9% nelle prime ore di contrattazione, portando alla sospensione temporanea degli scambi. I rendimenti dei titoli di Stato turchi decennali sono aumentati di oltre 100 punti base, raggiungendo il 29,24%, mentre la lira turca ha perso l’1,9%, toccando un nuovo minimo storico di 37,4 per dollaro.
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Spread a 112 punti
Lo spread tra BTp e Bund apre in lieve rialzo, attestandosi a 112 punti base rispetto ai 111 della chiusura precedente. Il rendimento del BTp decennale benchmark registra invece un calo, passando dal 3,96% al 3,89%. Anche il Bund decennale segna una flessione più marcata, scendendo dal 2,84% al 2,76%.
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I titoli in positivo e negativo
Solida l'apertura di Mps a +2%, come anche di tutto il comparto bancario. Bene anche Leonardo a +1,5%, sotto il punto percentuale gli altri titoli
Nome Valore Var % Banca Monte Paschi Siena 7,786 +2,04% Leonardo 48,48 +1,55% Terna 7,966 +0,71% Mediobanca 18,01 +0,70% Eni 14,23 +0,57% Snam 4,617 +0,48% Bca Pop Sondrio 11,66 +0,43% Bper Banca 7,716 +0,42% Unipol 15,38 +0,39% Recordati Ord 53,65 +0,37% Più marcati invece i ribassi: Prysmian scende dell'1,58%, cali anche per Campari e Stm entrambe a -1,41%.
Nome Valore Var % Prysmian 58,54 -1,58% Campari 5,888 -1,41% Stmicroelectronics 23,15 -1,41% Amplifon 19,60 -1,16% Stellantis 11,464 -1,05% Moncler 60,72 -1,01% Azimut 26,18 -0,91% Diasorin 95,24 -0,73% Inwit 9,495 -0,63% Telecom Italia 0,2901 -0,55% -
Borse ondivaghe
Le principali Borse europee aprono la seduta con segnali contrastanti. Francoforte registra un calo dello 0,46%, in un contesto di incertezza che caratterizza l'andamento del mercato. Parigi mostra una lieve flessione dello 0,12%, mentre Londra segna un ribasso dello 0,23% nelle prime contrattazioni. Milano parte in linea con i livelli della vigilia, con il Ftse Mib in calo dello 0,29%.
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Occhio a Tim e Enel
A Piazza Affari riflettori puntati su Tim, che ha deciso di non effettuare investimenti all'estero, concentrandosi invece sulla valorizzazione delle proprie competenze e tecnologie, in particolare nei servizi alle imprese sviluppati in Italia.
Attenzione anche su Enel, dopo le indiscrezioni secondo cui Masdar, società di energie rinnovabili di Abu Dhabi, sarebbe prossima a siglare un accordo da 200 milioni di dollari per acquisire il 49,9% di un portafoglio solare gestito dalla spagnola Endesa, controllata dal gruppo italiano.
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Borse in calo con le tensioni geopolitiche
Le Borse europee si avviano a un'apertura leggermente in calo dopo i nuovi massimi registrati nella seduta precedente. Gli investitori, nella seconda metà della settimana, sposteranno l’attenzione dalle tensioni geopolitiche alle decisioni di politica monetaria. I future sull’Eurostoxx50 e sul Ftse Mib cedono lo 0,12%, quelli sul Dax arretrano dello 0,24%, mentre i contratti sul Cac40 restano stabili. Fermi anche i future sugli indici statunitensi.
Nel frattempo, cresce la tensione in Medio Oriente dopo il fallimento della tregua tra Israele e Hamas, mentre la telefonata tra Trump e Putin ha portato solo a una sospensione di 30 giorni degli attacchi alle infrastrutture energetiche. Il mercato attende ora le indicazioni della Fed: non sono previste variazioni sui tassi, ma gli investitori vogliono capire l’orientamento della banca centrale statunitense alla luce dei segnali di rallentamento dell’economia e delle politiche commerciali di Trump.