Le tattiche occidentali della “guerra lampo economica” sono fallite. La frase lapidaria è del presidente russo Vladimir Putin, che secondo la migliore propaganda russa sceglie l’autocelebrazione anche di fronte a una evidente caduta libera, per non dire disfatta.
La difesa di Putin contro ogni evidenza
“La Russia sta affrontando con sicurezza le pressioni esterne e l’aggressione finanziaria e tecnologica di alcuni Paesi”, ha detto Putin durante l’incontro televisivo in riferimento alle sanzioni introdotte dall’Occidente dopo l’aggressione russa in Ucraina. “Le tattiche economiche di blitzkrieg (guerra lampo, ndr), l’attacco improvviso su cui contavano, non hanno funzionato: questo è già ovvio per tutti, e anche per loro”, ha sentenziato.
E ancora: una forte recessione dell’economia russa è stata evitata, grazie alle “misure di protezione efficaci” prontamente attuate dal governo russo. “Ci sono tutte le ragioni per aspettarsi che entro la fine dell’anno l’inflazione sarà di circa il 12%”, ha aggiunto, aggiungendo persino che l’economia sta iniziando a crescere e le aziende stanno tornando alla normalità.
Com’è davvero la situazione in Russia
Ma sappiamo ormai con certezza che i dati economici restituiscono un’immagine opposta, decisamente preoccupante per i russi anche per effetto delle sanzioni occidentali. Sul fronte prettamente militare, sia nell’Ucraina meridionale che orientale, le forze di Kiev stanno guadagnando slancio su entrambi i fronti. La Russia, con le sue enormi riserve militari, è oggettivamente avvantaggiata, ma la situazione è molto critica e la sua economia, a causa delle sanzioni, è gravemente danneggiata. Anche se alcuni analisti sono convinti che Mosca sia in grado di sopravvivere anche a un calo del 12% del Pil, lo scenario peggiore previsto dagli economisti in un rapporto riservato, e recentemente reso pubblico da Bloomberg News.
Dall’altra parte, l’economia ucraina è in ginocchio, con gran parte delle infrastrutture distrutte, industrie civili ferme e raccolti danneggiati dai combattimenti. Oggi, è vero, per la sua sopravvivenza a medio termine Kiev dipende quasi interamente dagli aiuti occidentali .
Putin spera ovviamente in un esaurimento rapido degli aiuti occidentali, giocando a interrompere le forniture di gas finché persisteranno le sanzioni. Con il balzo dei prezzi dell’energia e la spirale dell’inflazione, Europa e Usa potrebbero – questa la sua analisi – smettere di dare sostegno a Kiev.
Com’è stata possibile la controffensiva dell’Ucraina
La controffensiva ucraina è però un dato di fatto, seppur inatteso. “Noi eravamo abituati a vedere gli ucraini che sapevano difendersi bene, ma ciò che stupisce è come siano stati capaci di condurre questa operazione da manuale: hanno fatto un grande salto di qualità grazie, verosimilmente, all’aiuto di consiglieri occidentali” ha spiegato all’Adnkronos il generale Giorgio Battisti, primo comandante del contingente italiano della missione Isaf in Afghanistan e membro del Comitato Atlantico Italiano.
Ogni operazione militare – sottolinea il generale Battisti – può essere valutata attraverso quattro parametri: l’intelligence, il terreno, le forze e i tempi. Se osserviamo la controffensiva ucraina secondo questi parametri possiamo vedere che, ancora una volta, i russi hanno evidenziato un’intelligence fallimentare perché non sono stati capaci di percepire che gli ucraini stavano concentrando forze sul fronte nord, a cavallo di Kharkiv, per attaccare.
“L’errore che hanno commesso è quello di non capire che gli ucraini non si sarebbero mai arresi senza combattere. L’esercito ucraino ha inoltre messo in campo una delle componenti della dottrina sovietica, la “maskirovka”, ovvero l’inganno militare: aveva annunciato da diverso tempo che avrebbe attaccato a Sud, dove poi ha effettivamente attaccato, ma senza esercitare lo ‘sforzo principale’. Ha applicato cioè la “disinformatia“, una manipolazione e diffusione delle informazioni per ingannare l’avversario”.
Per quanto riguarda il terreno – aggiunge il generale Battisti – ha colpito a nord, nell’area di Kharviv, una zona che tutto l’anno è paludosa e dunque impraticabile, tranne che nel periodo estivo. Circa la forze, gli ucraini hanno colto di sorpresa i russi: la prima linea che Kiev ha colpito era composta prevalentemente dalla Guardia Nazionale Russa, la Rosvguardia, non completamente addestrata per operazioni militari. “Inoltre, non si può attaccare un Paese così vasto come l’Ucraina su un fronte di oltre 1000 Km schierando non più di 150mila uomini: è chiaro che con uno schieramento simile non si riesce a tenere bene le posizioni”.
Infine, i tempi: “L’Ucraina prima ha avviato questa ‘finta’ grande offensiva a sud di Kherson per poi attaccare a est: è stata una grande manovra militare da manuale e un’operazione da guerra lampo“. Ma per cantare vittoria è troppo presto: Putin potrebbe mettere in campo l’aeronautica e le forze missilistiche più moderne.
Quali effetti sui mercati
Tuttavia, l’impatto della controffensiva ucraina inizia a farsi sentire anche sui mercati. La guerra è stata un ostacolo per Wall Street da quando l’invasione dell’Ucraina da parte di Putin ha fatto salire alle stelle il prezzo dell’energia e di altre materie prime. Cosa che, come sappiamo bene, ha reso più difficile stimare quando l’inflazione avrebbe iniziato a diminuire e, di conseguenza, determinare cosa avrebbero fatto le banche centrali.
Ora le cose potrebbero cambiare completamente, ma gli investitori rimangono cauti, avvertendo che ci sono ancora troppe incognite. I prezzi del gas alle stelle e l’aggressivo inasprimento della politica monetaria hanno spinto l’economia globale sull’orlo di una contrazione alla fine di quest’anno e all’inizio del prossimo anno, ha affermato Ben May, direttore dell’Oxford Economics. “Ci aspettiamo che una recessione globale venga evitata, ma sembra improbabile anche un miglioramento sostenuto e sostanziale della crescita”.
Ciò che preoccupa nello specifico l’Europa è che, indipendentemente da ciò che accadrà, potrebbe essere troppo tardi per salvare l’economia europea dalla recessione, perché il forte aumento dei prezzi dell’energia porta a una contrazione radicale dei consumi delle famiglie per i beni non essenziali, e spinge l’industria pesante a chiudere le fabbriche. I pacchetti di aiuti dei governi per sostenere famiglie e imprese potrebbero aiutare a sostenere la spesa, ma le banche centrali dovranno probabilmente continuare ad aumentare in modo aggressivo i tassi di interesse per tenere sotto controllo l’inflazione. Cosa che manterrà bassa la crescita economica.
Ci saranno quindi forse grandi opportunità di avvantaggiarsi grazie alla enorme turbolenza dei mercati, ma come tutte le turbolenze saranno molto rischiose. Putin potrebbe ancora riservarci amarissime sorprese, sfruttando le quattro “armi” con cui tiene in scacco il mondo intero, e l’Europa in particolare.