Ucraina, interviene Elon Musk: pagherà chi va in guerra

Dopo aver dotato l'Ucraina della connessione internet satellitare, il fondatore della Tesla ha deciso di sostenere i dipendenti al fronte

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Un clamoroso annuncio è stato fatto da Tesla. Il colosso delle auto elettriche, di cui Elon Musk è Ceo, ha ancora una volta generato una notizia che ha fatto il giro del mondo. In questo caso, però, non c’è nulla che riguardi la produzione di nuovi veicoli. È stato spiegato invece come si procederà a stipendiare i dipendenti ucraini ai quali è stato richiesto di tornare in patria, al fine di combattere la guerra scatenata dalla Russia di Putin. Una mossa del tutto inaspettata, che fa riferimento alle parole del presidente Volodymyr Zelensky. Questi aveva infatti richiamato nel Paese tutti i riservisti che si trovano all’estero già da febbraio, da prima dell’inizio vero e proprio della guerra.

Ucraina, interviene Elon Musk: le iniziative per i civili portate avanti da Tesla

Lunedì 7 marzo Tesla ha inviato una email ai propri dipendenti in Europa, Medio Oriente e Africa, spiegando di “voler fare la cosa giusta”, monitorando in che modo la situazione in Ucraina si sta evolvendo e rendendo note le misure che l’azienda ha preso per aiutare il Paese nel conflitto scatenato dalla Russia di Vladimir Putin.

Tesla ha deciso di aprire delle stazioni di ricarica veloce gratuita Supercharging ai confini con Polonia, Ungheria e Slovacchia per supportare chi possiede un’auto elettrica e ha difficoltà a lasciare il Paese o spostarsi. Tesla non opera direttamente in Ucraina, nonostante nello Stato ci siano almeno 5 mila veicoli del marchio.

Nella missiva ai lavoratori, il colosso delle auto elettrica ha ringraziato i volontari di Giga Berlin e le squadre tedesche per essersi attivate in tempi record per testare, configurare, impaccare e inviare diverse centinaia di unità Starlink da inviare al Ministero della Trasformazione digitale di Kiev.

L’operazione è stata portata avanti in soli tre giorni, e sta già permettendo alle popolazioni colpite dai bombardamenti di accedere a internet attraverso il sistema di satelliti di proprietà di SpaceX, l’impresa aerospaziale di Elon Musk. Per alimentare i modem, Tesla ha anche inviato centinaia di Powerwall, dei generatori che si ricaricano a energia solare e la conservano.

Tesla assicura lo stipendio pagato per tre mesi a chi torna in Ucraina a combattere

Per tutti i dipendenti di Tesla con cittadinanza ucraina che hanno fatto richiesta di tornare a casa per prestare servizio nell’esercito, ha spiegato l’azienda, continueranno a percepire il loro stipendio per almeno tre mesi.

La misura potrebbe essere prorogata qualora il conflitto dovesse continuare, anche se la speranza del colosso dell’automotive è quella che la guerra finisca al più presto. Tesla ha anche rinforzato il suo programma di assistenza agli impiegati di Europa, Medio Oriente e Africa, offrendo counseling gratuito e risorse di supporto a tutti i lavoratori turbati o colpiti direttamente dalla guerra in Ucraina.

In chiusura della email, l’azienda di Elon Musk ha ricordato a tutti i dipendenti che è possibile fare una donazione verso un’organizzazione a scelta, con un breve elenco di enti quali l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, l’Unicef, la Croce Rossa, il World Food Programme, l’Organizzazione Mondiale della Sanità.