Elon Musk offre all’Ucraina Starlink: ecco cos’è e cosa può fare

L’infrastruttura per la rete internet dell’uomo più ricco del mondo è stata messa a disposizione del governo di Kiev dopo le interferenze della Russia

La guerra in Ucraina ha evidenziato, qualora ce ne fosse ancora il bisogno, l’importanza dei social network, soprattutto come vettore di propaganda per diffondere notizie e materiale in maniera istantanea. I giganti tech come Meta, che controlla Facebook, Google, Twitter e Apple si sono trovati tra l’incudine e il martello, poiché, anche indirettamente, sono stati costretti a schierarsi; da una parte gli appelli dell’opinione pubblica che invitano a opporsi fermamente alla guerra di Mosca, dall’altra le possibili ritorsioni del Cremlino. Senza dimenticare che il governo di Vladimir Putin, disponendo di ampi mezzi legislativi per controllare i media, è in grado di esercitare una forte pressione.

L’appello del governo ucraino ai giganti del tech

I funzionari ucraini hanno chiesto direttamente aiuto a tutti i big della tecnologia, compresi Tim Cook (ceo di Apple) ed Elon Musk, l’uomo più ricco del mondo, nonché l’imprenditore al comando di Tesla e di Space X. Mykhailo Fedorov, ministro responsabile del digitale in Ucraina, ha chiesto a Musk di fornire all’Ucraina le stazioni internet Starlink: “Mentre voi cercate di colonizzare Marte, la Russia sta cercando di occupare l’Ucraina. Chiediamo di mettere a disposizione dell’Ucraina le stazioni Starlink, per poter comunicare con i tanti cittadini russi onesti affinché prendano una posizione”, ha dichiarato il ministro rivolgendosi all’imprenditore.

Elon Musk ha risposto all’appello di Fedorov lo scorso sabato 26 febbraio 2022, affermando che un satellite Starlink lanciato il giorno prima era in posizione e che le stazioni di terra erano in viaggio verso l’Ucraina. Questo dovrebbe consentire quindi al governo di Kiev di disporre nuovamente del collegamento internet, che, a seguito dell’escalation militare, era stato fortemente limitato. Il funzionamento di Starlink prevede la presenza di una serie di satelliti in orbita tra i 1.100 e i 1.300 chilometri di altitudine, che dispongono di quattro antenne trasmittenti posizionate sul lato rivolto verso la Terra.

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La delicata posizione dei big della tecnologia, da Meta a Twitter

Durante l’escalation della crisi in Ucraina, i big tech sono stati criticati per non aver fatto tutto ciò che era in loro potere per sedare la pericolosa disinformazione sull’invasione. “Le vostre piattaforme continuano a essere vettori chiave per i malintenzionati e, in particolare, per gli affiliati al governo russo, non solo per diffondere la disinformazione, ma anche per trarne profitto”. Questa è una parte del contenuto della lettera inviata lo scorso venerdì dal senatore americano Mark Warner a Sundar Pichai (CEO della società madre di Google, Alphabet). Il senatore americano si è rivolto anche a Meta, Reddit, Telegram, TikTok.

Difficile anche la posizione di Twitter, che è stato multato, vedendo limitazioni del suo servizio dopo gli ordini di Mosca di rimuovere alcuni contenuti. Nello specifico, nelle ore dell’invasione, analisti e ricercatori che si occupano di intelligence open source hanno segnalato di avere subìto il blocco del proprio account, a seguito della diffusione di immagini e video di quello che stava accadendo in Ucraina. Inizialmente sembrava esserci lo zampino della Russia attraverso una serie di account fake creati con il solo scopo di segnalare a Twitter i profili, tuttavia una portavoce del social network ha invece precisato che si è trattato di errori degli algoritmi che spesso faticano a capire le diverse sfumature.