Maturità 2023, com’è andata? I voti lanciano l’allarme

Meno 100, meno lodi e più 60: cambia il quadro dei voti per la Maturità, con valutazioni al ribasso. Ecco quali Regioni hanno ottenuto un risultato migliore

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Gli esami di Maturità 2023 sono appena andati in archivio ed è già tempo di bilanci per il Ministero dell’Istruzione e del Merito, che come capita ogni anno fa il punto della situazione su come siano andati gli esami di Stato. Dopo pochi giorni dalla chiusura delle commissioni, con gli orali conclusi in tutta Italia e i risultati ormai comunicati a migliaia di studenti, è quindi arrivato il momento del bilancio, per cercare di capire lo stato di salute dell’istruzione rispetto agli anni passati in cui, va detto, l’esame era articolato in maniera differente.

Sud meglio del Nord

Quello del 2023, infatti, è stato un esame di Stato “diverso” rispetto al passato, col ritorno alla formula che non prevede più la terza prova. Soltanto due scritti, quello comune di italiano e la seconda prova di indirizzo, più l’orale hanno infatti dettato i tempi della settimana dei maturandi, che si sono divisi affacciati all’esame con tante paure e timori per quello che poteva essere scelto dal Ministero e su quelli che sarebbero potuti essere gli errori da commettere.

E guardando i dati migliorano le percentuali degli ammessi alla Maturità, con lo 0,1% in più rispetto all’anno scorso (96,3% contro il 96,2%), mentre cala leggermente il numero dei diplomati finali, col 99,8% degli studenti che hanno chiuso l’esame di Stato con la promozione finale (nel 2022 era stato il 99,9%). Ma è nei voti del diploma che si incontrano le maggiori differenze rispetto agli anni passati, con valutazioni che sembrano essere andate al ribasso.

Nel quadro reso noto dal ministero dell’Istruzione, infatti, sono diminuiti i diplomati con lode in questo 2023, col 2,7% del totale che hanno preso il massimo dei voti a differenza del 3,4% dello scorso anno. Ma calano anche i 100, solo il 7,3% a fronte del 9,4% del 2022, così come i voti tra il 91 e il 99 (da 15,1% a 11,5%). Ad aumentare, invece, la percentuale di diplomati nella fascia 71-80, passando da 27,1% dell’anno scorso a 29,2%, e quelli nella fascia 61-70 (che vanno dal 20,1% al 26%).

Differenze tra Nord e Sud? Sì, parecchie, con la classifica dei migliori voti che viene dominata dal Meridione. Sono infatti state 13.414 le lodi ottenute in questa Maturità, la maggior parte concentrata al Sud. A dominare la graduatoria la Campania (2620), seguita sul podio da Puglia (1964) e Sicilia (1854). Al quarto posto il Lazio con 1.162. In Emilia-Romagna, dove l’esame ha subito una rivoluzione, ci sono state 690 lodi. Ma in percentuale, considerando il numero di studenti per Regione, quelle che hanno registrato il più alto numero di diplomati con lode sono la Puglia e la Calabria (con il 5,6%), poi Umbria (4,7%), Molise e Sicilia (entrambe con il 4,2%).

Il confronto per indirizzo

Guardando invece agli indirizzi di studio, nel report reso noto dal Ministero emerge che nei Licei il 4,2% degli studenti ha ottenuto la lode, percentuale in calo rispetto al 5,1% dell’anno scorso, mentre il 9,4% dei candidati ha raggiunto il 100 e il 13,8% un voto tra 91 e 99.

A confermarsi in testa è sempre il Classico, con il 7,8% di diplomati con lode, seguito dal Liceo Europeo (7,1%) e dal Liceo Internazionale (6,3%). Negli indirizzi Tecnici a conseguire la lode è stato l’1,4% degli studenti, mentre il 5,4% ha ottenuto 100 (in calo rispetto al 7,1% del 2022). Nei Professionali invece la lode è stata ottenuta dallo 0,6% dei candidati.