Una strage. La violenta frana che si è abbattuta sabato 26 novembre su Casamicciola, a Ischia, ha provocato 11 vittime accertate, tra cui un neonato. Una donna risulta ancora dispersa.
La Protezione civile aveva lanciato l’allerta arancione per la Campania nei giorni scorsi, e per altre 3 Regioni. Diverse altre erano sotto osservazione per l’allerta gialla.
Frana a Ischia: vittime e sfollati
Dopo l’allerta arancione in Campania, la prima vittima ad essere trovata dai soccorritori è stata Eleonora Sirabella, 31 anni. Poi sono stati rinvenuti i corpi senza vita di Maurizio Scotto Di Minico, 32 anni, della moglie Giovanna Mazzella, 30 anni, e del piccolo figlio Giovangiuseppe, nato lo scorso 4 novembre. Altri bambini hanno perso la vita nella furia della frana: Francesco Monti, di 11 anni, e la sorellina Maria Teresa, di 6: i due sono figli di due persone che figurano ancora tra i dispersi insieme a un terzo figlio.
E’ stata trovata senza vita anche Nikolinca Gancheva Blagova, 58enne di nazionalità bulgara. Nella mattina di lunedì poi il ritrovamento dell’ottava vittima.
A Casamicciola è stato identificato anche il corpo di Valentina Castagna, 38 anni da compiere il 20 dicembre prossimo, madre dei tre bambini recuperati nei giorni scorsi e moglie di Gianluca Monti, recuperato e identificato anche lui. La donna sarebbe stata riconosciuta dalla fede, perché le condizioni della salma rendevano difficile l’identificazione immediata.
Il quadro tracciato dal prefetto di Napoli Claudio Palomba è drammatico. Oltre alle vittime che si continuano a contare, il problema ora sono anche gli sfollati. “Il numero degli sfollati è aumentato, siamo intorno ai 230, ma per tutti è stata trovata un’allocazione presso strutture alberghiere o parenti”, assicura Palomba.
“Il numero dei feriti dovrebbe essere 5, mentre aumenta il numero delle abitazioni coinvolte, circa 30“, ha aggiunto il prefetto sottolineando che “ora è prioritaria l’individuazione della zona rossa. Abbiamo individuato per gli sfollati delle situazioni di prima sistemazione ma è chiaro che, quando sarà individuata la zona rossa, dovremo trovare altri tipi di soluzione”.
Il capo dei Vigili del fuoco della Campania Emanuele Franculli ha spiegato che grazie a un’attività di ricognizione e trasferimento dei dati su mappa digitale è stato possibile confrontare la zona oggetto della frana prima e dopo la frana, così da individuare tutte le abitazioni che sono state o parzialmente coperte dal fango o completamente ricoperte, “o addirittura sradicate e portate a valle. Questi dati consentiranno al Comune e alla struttura della protezione civile di fare i passi conseguenti anche a livello di sistemazione futura degli occupanti di queste abitazioni”.
Cosa ha detto il governatore della Campania De Luca sull’abusivismo
Non solo Marche, con l’alluvione a Senigallia, quindi. Netta la reazione del governatore della Campania Vincenzo De Luca. “Bisogna avere il coraggio di parlare chiaro ai cittadini, capisco che per gli amministratori non sia facile ma dobbiamo deciderci. In alcune aree, per ragioni idrogeologiche, non si può abitare” ha detto, ribadendo la posizione della Regione Campania sul tema dell’abusivismo: “Bisogna demolire gli alloggi costruiti sui greti dei fiumi, in aree idrogeologiche delicate e insostenibili, in zone a vincolo assoluto, su aree demaniali o costruite da aziende della camorra”.
Non esiste “l’abusivismo di necessità, esiste la condizione sociale di necessità, ma l’abusivismo è sempre illegale” attacca. “Noi dobbiamo demolire queste fattispecie, poi per altre migliaia di abusivismi che registriamo vediamo, anziché ripetere la litania, di comprenderli in piani di recupero da far fare ai Comuni in maniera da sanare le situazioni sanabili, al netto di quelle non sanabili che devono portare alle demolizioni”.
Per De Luca gli interventi di assetto di un territorio fragile come quello italiano comportano alcuni presupposti: politiche di medio lungo periodo, “non a 24 ore come avviene da sempre in Italia”, stanziamenti imponenti e ultradecennali, apparati pubblici che funzionano “e non inesistenti e ridotti a zero”. D’altronde l’Italia presenta delle zone con grave rischio idrogeologico.
“Inutile fare questa litania eterna, i problemi si risolvono quando si fanno scelte coerenti. Abbiamo un nuovo Governo e questa tragedia diventi un’occasione per fare queste riflessioni di fondo, non per ripetere liturgie insopportabili. Ma metto già nel conto che tra un mese rimarremo da soli, Comuni e Regione, come accaduto per il terremoto” dice.
Bufera sul “condono Ischia”
Il riferimento indiretto va anche al decreto Genova, approvato dal governo Meloni in Gazzetta ufficiale il 15 novembre 2018, tre mesi dopo la tragedia del ponte Morandi, votato con 167 sì, 49 voti contrari e 53 astensioni, che recava l’articolo 25 proprio intitolato “Definizione delle procedure di condono” per le abitazioni colpite dal terremoto di Ischia.
Ora la polemica infiamma la politica, perché l’ultimo ok in Senato arrivò con il voto favorevole della maggioranza che sosteneva il governo Conte 1, e cioè Lega e Movimento 5 Stelle. Anche Fratelli d’Italia, oggi al governo, votò a favore. Solo Pd e Leu dissero “no”, mentre Forza Italia si astenne.
Oggi la premier Giorgia Meloni ha espresso sentimenti di vicinanza alle persone colpite e a tutta la comunità di Ischia e profonda gratitudine alle forze impegnate nei soccorsi, anzitutto i Vigili del fuoco, che stanno svolgendo senza sosta le operazioni di ricerca dei dispersi. Ma quel testo fu approvato anche da lei.
Governo proclama stato di emergenza
La Regione Campania intanto ha chiesto lo stato di calamità. Il Consiglio dei ministri si è riunito domenica e ha dichiarato lo stato di emergenza per l’isola di Ischia per 1 anno e ha proposto la nomina di Simonetta Calcaterra, attuale Commissario straordinario del Comune di Casamicciola, quale Commissario per la Protezione Civile a Ischia.
“E’ stato anche predisposto uno stanziamento di 2 milioni di euro, al quale seguiranno altri stanziamenti, non appena avremo una ricognizione dei danni e delle esigenze immediate” ha spiegato ì il ministro per il Mare, Nello Musumeci, che ha la delega alla Protezione civile.
Per l’attuazione dei primi interventi urgenti, di soccorso e assistenza alla popolazione e di ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche, sono stati stanziati 2 milioni di euro a valere sul Fondo per le emergenze nazionali. All’esito degli approfondimenti circa l’effettivo impatto degli eventi, saranno valutati gli ulteriori stanziamenti necessari per il completamento delle attività, spiega Palazzo Chigi.
L’ordinanza di Protezione civile, che seguirà alla dichiarazione dello stato di emergenza, conterrà anche la proroga degli adempimenti fiscali e contributivi fino a dicembre 2022, per i residenti a Ischia e per gli operatori economici dell’isola, mentre la proroga per il 2023 sarà disposta con norma di legge. Verrà anche prorogata la funzionalità della sezione distaccata di Ischia del Tribunale.
Il Consiglio dei Ministri ha anche annunciato che entro l’anno sarà approvato il “Piano nazionale di adattamento al cambiamento climatico”, e i ministri competenti effettueranno una attenta ricognizione delle risorse finanziarie già esistenti per fronteggiare l’emergenza idrogeologica nazionale al fine di utilizzarle per intero, e del personale da dedicare a supporto dei Comuni, a cominciare dai più piccoli.