Fleximan denunciato in Piemonte per l’abbattimento di due autovelox: scoperto grazie a un video

Un 50enne della provincia del Verbano-Cusio-Ossola è stato ripreso mentre sradicava due colonnine lungo la Statale: è accusato di danneggiamento aggravato

Foto di Claudio Carollo

Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

C’è un operaio di 50 anni dietro l’identità non più segreta del Fleximan piemontese, uno dei “vendicatori” delle multe per velocità che da mesi stanno facendo strage di autovelox per le strade del Nord Italia. L’uomo è stato scoperto grazie a delle telecamere di videosorveglianza di un locale lungo la Statale 337, che l’hanno inquadrato mentre sradicava due rivelatori di velocità a Druogno, nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola. Dopo due mesi di indagini i carabinieri l’hanno identificato e denunciato per danneggiamento aggravato.

La scoperta

Nel filmato in possesso dei militari dell’Arma di Santa Maria Maggiore, si vede il cinquantenne abbattere due rilevatori sulla Statale della Val Vigezzo, installate dal Comune per controllare la velocità e ridurre gli incidenti nel centro abitato ossolano, la notte tra l’11 e il 12 novembre scorso.

L’operaio, residente nello stesso paese di Druogno, ha buttato giù le colonnine senza l’aiuto di nessun attrezzo, ma con la sola forza delle sue mani. “La mattina del 12 novembre le ho trovate divelte. Erano a terra in via Giovanni XXIII e in piazza Ferrari” ha raccontato al Corriere della Sera il sindaco Marco Zanoletti. Qualche anno fa, i due velobox sarebbero finiti al centro delle proteste degli automobilisti della zona, che avevano fatto ricorso contro le multe, in diversi casi vinti.

“Non ci ha spiegato il motivo per cui ha distrutto i velox – ha detto ancora il primo cittadino. Posso dire che noi, con parte dei proventi delle sanzioni aiutiamo anche la Croce rossa della Valle, non servono sicuro a fare cassa”.

L’uomo dovrà risarcire il danno procurato del valore di oltre 2mila euro, al netto delle mancate multe. Non è ancora chiaro se sarà anche punito con una sanzione amministrativa, che secondo quanto stabilito dal Codice della Strada dovrebbe aggirarsi tra i 42 e 173 euro di contravvenzione, o se entrerà in gioco il penale con l’arresto fino a 3 mesi e l’ammenda fino a 5mila euro previsto per chi danneggia o rimuove dispositivi con caratteristiche di servizio pubblico.

Il fenomeno

Il “Fleximan piemontese” è però soltanto il primo dei “giustizieri” degli autovelox che da mesi stanno facendo piazza pulita dei dispositivi, in particolar modo in Veneto (qui avevamo già parlato degli autovelox distrutti in Lombardia e Veneto da “Fleximan”).

Da Treviso a Padova, passando per Rovigo, sono stati 13 i rilevatori di velocità danneggiati o distrutti a partite da maggio del 2023, con quattro procure contemporaneamente al lavoro sui fascicoli aperti per ogni episodio. Ma mentre il fenomeno prende sempre più piede anche in altre parti d’Italia (l’ultimo è stato segnalato nella provincia di Lecce), ancora non è chiaro se gli autori degli atti vandalici siano sempre gli stessi o un gruppo organizzato (qui la stoccata del Governo ai Comuni sugli autovelox tramite le parole del ministro Salvini).

In ogni caso, il fenomeno “Fleximan”, chiamato così per l’utilizzo della smerigliatrice (per antonomasia il “flex”) nel tagliare i pali su cui sono installati i dispositivi, sta montando sempre di più sui social, dove gli utenti acclamano i “vendicatori delle multe” come dei veri e propri eroi. Tanto da portare i sindaci dei Comuni coinvolti a dividersi tra chi non vuole cedere e chi ha intenzione di ascoltare il dissenso, arrendendosi a non sostituire gli autovelox abbattuti, come abbiamo raccontato qui.