Il fenomeno “Fleximan” che abbatte gli autovelox: chi è e cosa rischia

La procura ha ipotizzato l’apologia di reato per gli "ultras" dei social che inneggiano a Fleximan: ecco chi è e le pene previste dal codice penale

Foto di Giorgio Pirani

Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

L’ultimo episodio di demolizione, il dodicesimo di una serie continua, si è verificato sulle strade del Veneto. Ancora una volta, Fleximan, l’ignoto vandalo che attacca gli impianti dedicati al controllo delle velocità delle automobili e alla sanzione di coloro che superano i limiti consentiti, ha fatto cadere un autovelox. Sorprendentemente, ha ricevuto l’approvazione degli automobilisti, che ora iniziano a lodare il loro “benefattore” e “giustiziere” sui social media. Tuttavia, questa manifestazione di sostegno comporta anche dei rischi, in particolare l’accusa di apologia di reato.

Tutti i colpi di Fleximan

Il “giustiziere” degli automobilisti ha fatto la sua prima comparsa sulle scene nella notte tra il 18 e il 19 maggio 2023, quando ha “colpito” l’autovelox di Bosaro, situato al chilometro 51 della statale 16. Il 29 maggio, è stata la volta del velox sulla Regionale 482 Altopolesana, l’ex Statale Ostigliese, a Baruchella, in funzione dal 12 aprile. Il 19 luglio è stato colpito nuovamente l’autovelox di Bosaro, appena reinstallato. Il 6 agosto è stata la prima volta in cui è stato preso di mira il velox sulla Provinciale 46 a Mazzorno Destro, a Taglio di Po, mentre nella notte del 2 novembre è stato abbattuto di nuovo l’autovelox di Baruchella.

Nella notte di Natale è stato nuovamente colpito il velox di Taglio di Po, uno di quelli che incassano di più in Italia e, per la prima volta, anche quello in località Garzara, a Corbola, lungo la Regionale 495, ex Statale di Codigoro. L’ultimo episodio ha coinvolto il velox installato sulla Romea, la Statale 309, al chilometro 71,760, nel tratto più meridionale del territorio comunale di Rosolina, poco distante dal ponte sul Po di Levante. E così via, di episodio in episodio.

L’ultimo colpo è avvenuto di recente in provincia di Padova, lungo la strada regionale 10, nel territorio del Comune di Carceri. Come già accaduto in passato, il sostegno del dispositivo è stato danneggiato tagliandolo alla base con una sega flessibile.

Esultano i suoi idoli sui social

Una serie di azioni spericolate, immortalate da automobilisti di passaggio e condivisa su diverse piattaforme social, in particolare su pagine che celebrano il vandalismo come se fosse l’opera di un “supereroe”. Attualmente, le autorità sono impegnate nella ricerca degli autori responsabili dell’abbattimento della base del palo che sorreggeva l’autovelox. Risulta più agevole identificare coloro che, attraverso gruppi Facebook dedicati al “giustiziere”, hanno elogiato tali azioni, potenzialmente configurando il reato di “difesa o esaltazione di fatti o comportamenti illeciti o comunque contrari alle leggi”, secondo quanto previsto e sanzionato dal codice penale.

Apologia di reato: cos’è

Il procuratore della Repubblica Marco Martani a Treviso ha ipotizzato che le approvazioni e le esortazioni a replicare gli atti di “Fleximan” contro gli autovelox su piattaforme social potrebbero configurare l’accusa di apologia di reato. In risposta alle domande dei giornalisti, Martani ha dichiarato che l’ultimo episodio registrato tre giorni fa a Riese Pio X (Treviso) è classificato dalla Procura come “danneggiamento aggravato”, e al momento è in corso la ricerca degli autori dell’abbattimento della base del palo che sosteneva l'”occhio elettronico”.

L’identificazione dei soggetti che hanno applaudito e manifestato approvazione per gli episodi risulta più semplice. Tale comportamento potrebbe configurare il reato di “difesa o esaltazione di fatti o comportamenti illeciti o comunque contrari alle leggi”, come previsto e sanzionato dal codice penale.

L’apologia di reato è disciplinata dall’art. 414, comma 3, del codice penale, che riguarda l’istigazione a delinquere. La normativa prevede pene differenziate a seconda che l’istigazione riguardi delitti o contravvenzioni. Inoltre, se l’istigazione o l’apologia riguarda delitti di terrorismo o crimini contro l’umanità, la pena può essere aumentata. In particolare, se il fatto è commesso attraverso strumenti informatici o telematici, la pena prevista può essere ulteriormente aumentata.

Cosa si rischia

Quali sono i pericoli per chi danneggia un autovelox? Per rispondere, esaminiamo un caso del 2002, quando un conducente è stato accusato di danneggiamento aggravato per aver colpito un autovelox con una pietra.

In Italia, il danneggiamento è regolato dall’articolo 635 del Codice penale, ma è stato depenalizzato. Ora, distruggere beni mobili altrui comporta una sanzione amministrativa da 100 a 8000 euro.

Il danneggiamento aggravato persiste se si danneggiano oggetti legati alla “pubblica fede”, come gli autovelox sulle strade. Tuttavia, una sentenza del tribunale di Firenze del 2005 ha stabilito che distruggere un autovelox non è reato; si applica solo l’articolo 15 del Codice della strada, con una sanzione da 42 a 173 euro.