Allarme meduse nei mari italiani: le zone più colpite

L'invasione delle meduse è un evento che l'Italia sta imparando a conoscere molto bene e in Puglia è scattata una vera e propria allerta

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Redazione

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Con l’arrivo della bella stagione e del caldo sono iniziati i primi esodi estivi alla volta del mare, dove milioni di italiani si riversano per lottare contro l’afa che sta colpendo la penisola in questo giugno rovente. Tantissime le mete prese d’assalto dai vacanzieri che però dovranno stare attenti, come spesso accade in estate, alle meduse. E una vera e propria allerta è quella che arriva da una regione del Sud, che ha messo in guardia cittadini e turisti sui rischi conseguenti a una presenza massiccia dell’animale planctonico.

Allarme meduse, cosa sta succedendo

A lanciare l’allarme, infatti, sono stati i bagnanti Salentini, in Puglia, dove da un giorno all’altro il Mar Ionio è risultato essere interdetto alla balneazione a causa della presenza di migliaia di esemplari di “Pelagia noctiluca”, il nome scientifico della medusa luminosa. Da diverse ore i bagnini degli stabilimenti balneari sono alle prese con la rimozione di quanti più esemplari possibili dalle acque, ma serve cautela.

Infatti le meduse luminose non possono essere uccise, pratica che risulta essere illegale. Raro esemplare, la presenza di questi animali si concentra in determinate zone per via delle correnti e non è la prima volta che accade nel nostro Paese. Infatti, durante il mese di aprile, a Trieste si era verificato un vero e proprio boom di meduse seguendo, per sommi capi, il fenomeno che era stato registrato nello stesso periodo del 2021.

I bagnini, dunque, possono solo tentare di trasferire gli esemplari in altre vasche, ma la rimozione totale dalle acque è quasi impossibile. A causa di questo fenomeno, ovviamente, le persone hanno paura a entrare in acqua perché basta il minimo contatto con i lunghi tentacoli urticanti della medusa per riportare delle forti irritazioni sulla pelle.

Meduse, rischi e cause

Parlando di meduse, ovviamente, non si può non citare quella fastidiosa irritazione causata dall’animale che lo rende uno dei più temuti in acqua. Capace di mimetizzarsi perfettamente nello specchio cristallino del mare, la medusa si nutre di piccoli pesci e sono proprio questi che rischiano di scomparire dalle acque pugliesi fin quando le meduse rimarranno nella zona (vi abbiamo parlato anche di quelle che potrebbero essere le mete low cost per l’estate).

Alla base dell’invasone che le coste Salentine stanno subendo in questi giorni ci sono le correnti che, come spiegato dagli esperti, ha portato migliaia di meduse nelle acque del Mar Ionio. Nello specifico, poi, si parla anche di fenomeno ciclico naturale, in quanto i biologi hanno notato come l’evento si ripete spesso nel corso del tempo. Oltre ai bagnanti, già citati, ad avere problemi dall’invasione degli animali planctonici sono anche i pescatori.

La presenza delle meduse, oltre a far temere per le “scariche” fastidiose dei tentacoli, indica un netto riscaldamento delle acque e, soprattutto, penuria di pesci. Ferdinando Boero, insegnante di Zoologia all’università degli studi Federico II di Napoli e uno dei massimi esperti internazionali di meduse, ha infatti sottolineato che la diminuzione della popolazione di pesci, causata dalla pesca industriale, ha lasciato più spazio alle meduse che si nutrono degli stessi microrganismi che mangiano le larve dei pesci, all’inizio del ciclo biologico.

Secondo il professore il meccanismo di comparsa delle meduse coinvolge in modo particolare i canyon sottomarini del Mediterraneo occidentale e dello Ionio, in quanto le acque profonde  risalgono in superficie e tendono ad andare verso le coste, a causa dei venti e delle correnti, spingendo le meduse verso le spiagge.