Chi vincerà il Nobel per l’Economia 2025? I nomi favoriti di Clarivate

Alla vigilia del Nobel per l’Economia 2025, Clarivate indica i favoriti: Autor, Katz, Bertrand, Mullainathan e Bloom tra i più citati al mondo

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Pubblicato: 6 Ottobre 2025 17:40

La settimana dei Nobel è alle porte, e con essa l’attesa per il prestigioso premio per le Scienze Economiche in memoria di Alfred Nobel, che chiuderà la kermesse lunedì 13 ottobre. Nell’incertezza che precede l’annuncio, un indicatore affidabile per individuare i possibili vincitori è l’analisi dei “Citation Laureates”, condotta dall’Institute for Scientific Information (ISI) di Clarivate. Questi ricercatori sono stati selezionati per l’impatto straordinario dei loro lavori, che hanno ricevuto un numero di citazioni tale da collocarli tra i più influenti al mondo. Ecco, quindi, i papabili per il 2025.

David Autor e Lawrence F. Katz

David Autor e Lawrence Francis Katz figurano tra i favoriti al Premio Nobel per l’Economia 2025, secondo Clarivate, che li ha selezionati congiuntamente per “l’analisi seminale della struttura salariale, della disuguaglianza dei guadagni, dell’avanzamento educativo e del cambiamento tecnologico”.

David Autor è professore di economia al Massachusetts Institute of Technology (MIT) e co-direttore del Labor Studies Program presso il National Bureau of Economic Research (NBER). È noto per i suoi studi sugli effetti dell’automazione, della tecnologia e della globalizzazione sul mercato del lavoro e sulla distribuzione dei redditi, analizzando come i cambiamenti tecnologici abbiano polarizzato l’occupazione e modificato la domanda di competenze.

Lawrence Francis Katz, professore di economia ad Harvard e anch’egli affiliato al NBER, ha affiancato alle teorie economiche un approccio empirico basato su dati e sperimentazioni di larga scala. Le sue ricerche si concentrano su disuguaglianza, istruzione, mobilità sociale e politiche del lavoro, con particolare attenzione al rapporto tra progresso tecnologico e formazione.

Marianne Bertrand e Sendhil Mullainathan

Marianne Bertrand e Sendhil Mullainathan sono stati selezionati insieme da Clarivate come favoriti al Premio Nobel per l’Economia 2025 “per le ricerche congiunte sulla discriminazione razziale, la governance aziendale e altri aspetti dell’economia del lavoro influenzati da psicologia e cultura”.

La belga Marianne Bertrand è professoressa di Economia all’Università di Chicago Booth School of Business e ricercatrice del NBER. Le sue ricerche esplorano il ruolo dei pregiudizi di genere e razziali, delle norme culturali e dei comportamenti psicologici nei mercati del lavoro e nella gestione d’impresa. Tra i suoi contributi più noti vi sono studi che documentano la persistenza della discriminazione nei processi di selezione del personale e analisi su come la composizione dei vertici aziendali influisca sulle performance e sulle decisioni strategiche.

Sendhil Mullainathan, professore di Computation and Behavioral Science presso la University of Chicago Booth School of Business, è uno dei pionieri nell’applicazione della psicologia cognitiva all’economia. Le sue ricerche hanno analizzato come le limitazioni mentali — come la scarsità di tempo, attenzione o risorse cognitive — influenzino il comportamento economico, specialmente tra i soggetti più vulnerabili.

Nicholas Bloom

Professore di Economia alla Stanford University e anche lui ricercatore associato presso il NBER, Nicholas Bloom è noto per i suoi studi sull’organizzazione delle imprese, sulla produttività e sull’influenza dell’incertezza macroeconomica sulle decisioni economiche. Secondo Clarivate, è tra i favoriti “per l’analisi dell’impatto dell’incertezza economica e politica su investimenti, occupazione e crescita”.

Le sue ricerche si concentrano su come le imprese e gli investitori reagiscono all’incertezza — sia essa economica, politica o regolatoria — e su come queste reazioni condizionino la crescita, l’occupazione e gli investimenti. In particolare, Bloom ha sviluppato modelli innovativi che quantificano l’effetto dell’incertezza sulle scelte aziendali, dimostrando che essa non è solo un elemento casuale o temporaneo, ma un fattore strutturale in grado di rallentare l’attività economica.