Da dove arrivano i milioni del gruppo Wagner

I mercenari del gruppo Wagner guidato da Yevgeny Prigozhin ottengono denaro dagli ingaggi e dai ricchissimi contratti di sfruttamento minerario

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Il gruppo Wagner non è solo una potenza militare, ma anche una potenza economica in grado di spostare milioni. Sono varie le fonti di guadagno dei mercenari che fanno il lavoro sporco per conto dell’esercito russo.

Il patrimonio di Yevgeny Prigozhin

È noto e documentato come i generosi contratti russi siano una ricchissima voce nei bilanci della Wagner. D’altra parte l’oligarca ribelle Yevgeny Prigozhin è una creatura di Vladimir Putin: l’ex galeotto Prigozhin era già un ricco ristoratore quando il presidente russo lo accolse sotto la propria ala per garantirgli contratti milionari relativi al catering di scuole e altri uffici pubblici.

Il passaggio dalla ristorazione al campo di battaglia per Prigozhin è poi avvenuto nel 2014 con la creazione del gruppo Wagner. Il patrimonio personale di Prigozhin sarebbe stimato in un miliardo di rubli, pari a poco meno di 11 milioni di euro. Ma si tratta di valutazioni difficilmente confermabili.

Secondo un rapporto del governo britannico, le società legate a Prigozhin avrebbero beneficiato negli anni di “contratti governativi russi gonfiati”. In pratica Putin avrebbe riempito le tasche di Prigozhin arricchendolo con accordi di favore. Current Time ha quantificato tali contratti in almeno 3 miliardi di dollari, dal 2011 al 2019. Occorre adesso vedere come questi contratti potrebbero essere rivisti dopo il colpo di stato a metà messo in atto a fine giugno da Yevgeny Prigozhin.

Ma il gruppo Wagner nasce come longa manus russa in terra straniera. Ed è in Africa e in Medioriente che la Wagner ha accumulato milioni. Il gruppo Wagner ha offerto i suoi servizi a decine di paesi dilaniati dalla guerra. Secondo il Financial Times, nei quattro anni precedenti allo scoppio del conflitto in Ucraina, le società collegate a Yevgeny Prigozhin avrebbero generato almeno 250 milioni di dollari dallo sfruttamento delle risorse naturali di quelle nazioni.

La Wagner in Siria

In Siria la Wagner ha aiutato il presidente Bashar al-Assad, storico alleato della Russia, a combattere i gruppi ribelli e lo Stato islamico. Secondo Associated Press e Tesoro americano le compagnie petrolifere legate a Prigozhin, come Evro Polis, avrebbero ricevuto una quota del 25% di qualsiasi guadagno proveniente dai pozzi petroliferi e dai giacimenti di gas liberati dal controllo dell’Isis. Solo nel 2020 Evro Polis ha generato 134 milioni di dollari di vendite lorde e 90 milioni di dollari di profitti dai territori riconquistati dall’Isis.

Il gruppo Wagner in Africa

In Repubblica Centrafricana la Wagner ha operato per fermare un colpo di stato. In cambio avrebbe allungato le sue mani sull’estrazione di oro e diamanti, nonché sulla gestione delle foreste. Secondo le stime, dalle foreste la Wagner avrebbe ricavato almeno 1 miliardo di dollari. E dalle estrazioni minerarie un guadagno che va da un minimo di 1 miliardo a un massimo di 2,7 miliardi.

Con l’oro del Sudan sarebbe avvenuto qualcosa di simile: il mercato nero dell’oro sudanese ha toccato quota 1,9 miliardi di dollari nel 2021. Gruppi russi sarebbero i principali attori, anche se Prigozhin ha negato ogni coinvolgimento.