Manovra, Italia richiamata dal FMI: cosa non piace

Pesante colpo da digerire per Meloni e il suo esecutivo, con il Fondo monetario Internazionale che ha bocciato la manovra: ecco perché e cosa succede ora

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

La Manovra piace a Giorgia Meloni tanto da averla blindata prima dell’arrivo in Parlamento, ma non è un sentimento ricambiato da molti. Se è lecito pensare che ai primi che non piace siano le forze di opposizione, che proveranno a suon di emendamenti a cambiare ciò che al momento fa venire qualche dubbio, a sorprendere è la presa di posizione del Fondo monetario Internazionale (FMI) che ha richiamato l’Italia sulla legge di Bilancio. Da parte del fondo, in poche parole, è arrivata una bocciatura senza se e senza ma, una dichiarazione che lascia stupita la maggioranza e l’esecutivo che dovranno cercare di convincere l’FMI sulla bontà della Finanziaria.

Perché l’FMI ha bocciato la Manovra

A dare parere negativo sulla Manovra, che dovrà essere varata entro fine anno, è stato Alfred Kammer, direttore del Dipartimento europeo del Fondo monetario internazionale, che presentando il Regional Economic Outlook per l’Europa ha parlato anche dell’Italia, dando una stoccata al governo Meloni.

Un duro colpo da digerire per la premier, che dopo essere stata sgambettata da una forza di maggioranza sul tanto discusso Superbonus, ha dovuto incassare anche la bocciatura dell’FMI. Kammer, senza giri di parole, ha infatti sottolineato che l’attuale Manovra pensata dal Governo non ha riforme per la crescita.

“Abbiamo consigliato al governo italiano di anticipare l’aggiustamento e di essere più ambizioso” ha sottolineato il direttore del Dipartimento europeo del Fondo monetario internazionale, specificando che all’Italia è stato anche chiesto di “pensare anche a riforme di bilancio strutturali e favorevoli alla crescita, che non sono previste nella bozza di Bilancio 2024“. Insomma, per l’Fmi il governo ha scritto una manovra che è priva di sostegni concreti alla crescita del Paese e questo non va bene.

Per l’Italia “sarà importante avviare un percorso favorevole alla crescita e aumentare la produttività, questa è la questione chiave. Pertanto sosteniamo un aggiustamento di bilancio favorevole alla crescita”, ha aggiunto Kammer.

Il direttore del Dipartimento europeo dell’FMI ha anche suggerito una strada a Meloni e il suo governo, ed è quella dei fondi europei: “L’Italia deve lavorare duro per spendere bene i fondi del Next Generation Eu– ha detto Kammer- perché si è trovata ad affrontare i problemi che molti Paesi stanno riscontrando in termini di limiti di capacità nell’attuazione del Next Generation Eu”.

FMI ammonisce l’Italia

Nel suo intervento Krammer ha poi ammonito l’Italia sull’attuale situazione di crescita. Nel 2023, infatti, l’Europa concluderà con una crescita dell’1,3%, in calo dal 2,7% del 2022. La stima dell’Fmi per il prossimo anno prevede un +1,5%, mentre conferma quella per l’Italia: +0,7% per il 2023 e per il 2024, come formulate a ottobre, con l’inflazione che però scenderà dal 6% di quest’anno al 2,6% del prossimo.

Kammer ha poi spiegato che “la politica monetaria è appropriatamente restrittiva” e ha raccomandato che resti tale nel 2024 mantenendo i tassi d’interesse ancora vicini al livello record del 4%. Dunque, il Fondo monetario internazionale ha messo in guardia la Bce dal tagliare i tassi troppo presto perché ciò richiederebbe in seguito un inasprimento della politica ancora più costoso. “È meno costoso essere troppo stretti piuttosto che essere troppo larghi», ha concluso Kammer.