Morto Loriano Bagnoli, ha trasformato Sammontana da bar a colosso da 483 milioni

Con i fratelli Renzo e Sergio trasformò un bar di Empoli in un colosso del gelato, è morto Loriano Bagnoli che ha fatto la storia della Sammontana

Foto di Giorgia Bonamoneta

Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Pubblicato: 4 Novembre 2025 12:51

È morto Loriano Bagnoli, l’ormai presidente onorario di Sammontana, il marchio che ha fatto la storia del gelato italiano. Con i fratelli Renzo e Sergio aveva costruito un vero e proprio colosso del settore. La loro storia inizia in un bar e si trasforma in quella di un gruppo leader del settore, simbolo del made in Italy e della capacità imprenditoriale nata dal dopoguerra.

Sammontana ha vissuto molte vite e dato origine a rivoluzioni culturali, come quella del “barattolino” ancora oggi iconico.

Dal bar di Empoli a un marchio simbolo del made in Italy

La storia di Sammontana nasce nel secondo dopoguerra, quando il padre di Loriano, Romeo Bagnoli, acquista un bar-latteria a Empoli. Il nome scelto per l’attività, “Sammontana”,  è quello della fattoria che forniva il latte. Da lì, con l’aiuto dei figli, Romeo inizia a sperimentare una produzione di gelati artigianali.

Negli anni Cinquanta arriva la svolta. In un deposito militare americano, i fratelli recuperano alcuni macchinari usati dall’esercito statunitense e li adattano per produrre gelato in quantità industriale. È l’inizio di un successo che si intreccia con il boom economico italiano.

Nel 1955, la prima grande innovazione: i Bagnoli decidono di utilizzare contenitori cilindrici di metallo da sei litri per vendere i gelati a bar e rivenditori. Il mercato risponde con entusiasmo e la domanda cresce a ritmi vertiginosi. Tre anni dopo nasce il primo stabilimento moderno di Empoli, ancora oggi cuore produttivo dell’azienda.

Negli anni Settanta, un’altra intuizione segna la storia del marchio: il barattolino Sammontana, lanciato nel 1971, pensato per le famiglie italiane. All’epoca, pochi avevano frigoriferi con lo scomparto per i surgelati: quel piccolo contenitore di cartone diventò presto un simbolo della modernità, un modo nuovo di portare il gelato a casa.

L’intuizione del “barattolino”: gli anni del boom economico

Sotto la guida di Loriano, Sammontana ha saputo crescere senza perdere la propria identità familiare. Negli anni Duemila è diventata il primo produttore italiano di gelato confezionato e una delle poche aziende tricolori a resistere ai colossi internazionali.

Nel 2008, il gruppo ha acquisito da Barilla Holding la società GranMilano, proprietaria dei marchi Gelati Sanson, Mongelo e Tre Marie: un’operazione da 190 milioni di euro che ha segnato una nuova fase di espansione. Nel 2014 Tre Marie è stata ceduta al gruppo Galbusera, mantenendo la divisione dei cornetti surgelati.

L’obiettivo, già allora, era quello di costruire un polo dolciario nazionale capace di unire storici brand italiani in un’unica visione industriale.

Dalle acquisizioni al polo dolciario con Forno d’Asolo

Nel 2024, Sammontana ha annunciato la fusione con Forno d’Asolo, azienda veneta specializzata in prodotti da forno e dolci. L’operazione, sostenuta dal fondo Investindustrial, uno dei principali player europei del private equity, ha dato vita a Sammontana Italia, un gruppo che oggi guarda ai mercati esteri con ambizioni globali.

L’unione, autorizzata dall’Antitrust all’inizio del 2025, segna la nascita di un nuovo polo dolciario italiano. L’obiettivo è quello di raddoppiare il fatturato entro il 2028, puntando su innovazione, export e sostenibilità.

L’azienda parte da una situazione solida. Dalla visura camera, nel 2023 il fatturato era già superiore ai 548 milioni di euro. Nel 2024 l’azienda invece ha registrato 493 milioni di euro di ricavi, con all’attivo 1.227 dipendenti e un capitale sociale di 21,6 milioni di euro.