Dal dibattito sul salario minimo (per il quale è partita la raccolta firme) a quello sulla cancellazione del Reddito di cittadinanza (di cui abbiamo parlato qui), nelle ultime settimane le questioni economiche di famiglie e imprese hanno tenuto banco sui media e nell’opinione pubblica.
Un ministro del Governo Meloni, Francesco Lollobrigida, è però finito nella bufera per alcune sue considerazioni su “poveri” e “ricchi”, che sono apparse ancora più inopportune considerando il periodo storico e la congiuntura economica che stiamo vivendo. Ecco cosa è successo.
Cosa ha detto il ministro Lollobrigida
Secondo il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, in Italia “abbiamo un’educazione alimentare interclassista“, in cui “spesso i poveri mangiano meglio, perché comprano dal produttore e a basso costo prodotti di qualità”. Durante il Meeting di Rimini, Lollobrigida ha tenuto un discorso sulle sicurezza e sulla sostenibilità alimentari, mettendo a confronto il sistema del nostro Paese con quello degli Stati Uniti. Oltreoceano, ha affermato, “c’è una divaricazione sociale tra chi mangia bene e le classi meno agiate che vengono rimpinzate con elementi condizionanti che vanno nell’interesse del venditore più che del consumatore finale”.
L’intervento del ministro si è incentrato anche sui cosiddetti “deserti alimentari”, secondo cui nei quartieri meno agiati c’è minore disponibilità di alimenti salutari, “perché mancano i supermercati che li vendono e ci sono soprattutto minimarket che offrono cibi pronti e tendenzialmente scadenti, surgelati, prefritti” (il cibo biologico fa davvero bene alla salute?).
Cosa dicono i dati
Studi recenti sembrano tuttavia confutare la posizione di Lollobrigida, evidenziando che la ragione principale per cui le persone con reddito più basso “mangiano peggio” è sostanzialmente culturale. Un ulteriore indizio è fornito dal fatto che negli Usa le famiglie con un reddito più alto acquistano e consumano cibo mediamente più salutare.
Per “deserto alimentare” si intende un’area urbana in cui almeno un terzo della popolazione vive ad almeno un chilometro e mezzo di distanza dal supermercato più vicino. La distanza sale ad almeno 16 chilometri di distanza per le aree rurali. Secondo i dati Istat, nel 2021 due milioni di famiglie italiane versavano in condizioni di povertà, con picchi registrati in particolare nel Mezzogiorno (intanto il cambiamento climatico fa salire alle stelle i prezzi di questi alimenti).
Le critiche delle opposizioni
Non si sono fatte attendere le reazioni dei partiti di opposizione, a cominciare dal Pd. “Io mi occupo soprattutto di quegli italiani che fanno fatica a fare la spesa, e sono tanti, nonostante abbia visto che purtroppo c’è qualche ministro che pensa che i poveri mangino meglio dei ricchi”, ha dichiarato Elly Schlein. A fare eco alla segretaria dem è stato anche Andrea Orlando, con un commento sul filo dell’ironia: “Per il ministro Lollobrigida spesso i poveri mangiano meglio dei ricchi. Ecco perché hanno tolto il Reddito di cittadinanza. Bisogna fare qualcosa per i ricchi che, poveretti, mangiano male”.
Alessandro Caramiello, capogruppo M5s nella commissione Cultura della Camera, ha parlato invece di “parole oggettivamente intollerabili” e di un “ministro sempre più inadeguato”, nonché di “uno schiaffo a tutte quelle persone oggi in drammatica difficoltà, che fanno fatica a fare la spesa schiacciate da un’inflazione dei generi alimentari ancora su livelli altissimi”.