Il cibo biologico fa davvero bene alla salute?

Il cibo bio è veramente più salutare e nutriente dei prodotti convenzionali e come si fa a riconoscerlo?

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Alessandro Mariani

Giornalista green

Nato a Spoleto, dopo una laurea in Storia e una parentesi in Germania, si è stabilito a Milano. Ha avuto esperienze in radio e in TV locali e Nazionali. Racconta la società, con un focus sulle tematiche ambientali.

In estate, i mercati contadini si animano di colori e profumi invitanti, ma spesso anche di prezzi più alti per i prodotti biologici. Tutto questo fa sorgere una domanda spontanea, cioè se frutta e verdura biologiche siano veramente più ricche di nutrienti rispetto a quelle convenzionali. La risposta breve è positiva, ma la questione è più complessa di quanto si pensi.

La focalizzazione dell’agricoltura biologica

Le normative che regolano il cibo biologico, diverse da quello biodinamico, non si concentrano solo ed esclusivamente sui benefici per la salute dei consumatori. L’attenzione è rivolta anche alla modalità di coltivazione dei prodotti biologici, regolamentata dell’unione Europea, basata sulla protezione del suolo tramite l’utilizzo di compost e letame animale, e sull’evitare l’uso di prodotti chimici sintetici.

Tuttavia, la percezione che il cibo biologico sia più sano è uno dei principali motivi per cui i consumatori scelgono questi prodotti. Pertanto, è importante che gli scienziati cerchino di comprendere se questa affermazione sia veritiera, ma i risultati delle ricerche su questo tema sono stati spesso controversi.

Studi sugli alimenti biologici

Alcuni studi, soprattutto in passato, hanno evidenziato poche differenze nutrizionali tra i prodotti biologici e quelli convenzionali, mentre altri hanno sostenuto notevoli vantaggi. Questa discrepanza potrebbe essere dovuta alle diverse pratiche agricole adottate nelle fattorie biologiche e, soprattutto, alla diversa definizione di nutrizione. In generale sì, i prodotti coltivati biologicamente e in suoli sani presentano meno residui di pesticidi e quantità maggiori di fitochimici antiossidanti, come flavonoidi e carotenoidi.

Naturalmente, consumare frutta e verdura fa bene alla salute. L’assunzione di grandi quantità di questi alimenti è stata associata a una serie di benefici, dalla salute del cuore a una riduzione del rischio di cancro. Tuttavia, il consumo medio di frutta e verdura da parte degli americani è ancora al di sotto del 10% della quantità giornaliera raccomandata per le verdure e del 12% per la frutta.

La produzione biologica in agricoltura

La presenza di prodotti biologici certificati sul mercato è relativamente recente, circa due decenni. Le vendite annuali di tutti i prodotti biologici (frutta, latte e altro) hanno raggiunto 52 miliardi di dollari negli Stati Uniti, quasi il doppio rispetto a un decennio fa, ma rappresentano ancora solo il 6% del mercato alimentare statunitense. Nel 2020, in Europa 14,8 milioni di ettari di terreno sono stati coltivati a bio, pari al 9,1% della superficie agricola europea. In generale, i prodotti biologici costano circa il 20% in più rispetto a quelli convenzionali, in parte a causa dei maggiori costi di produzione.

I primi studi scientifici che hanno causato confusione riguardo a un presunto vantaggio per la salute si sono limitati ad analizzare vitamine, minerali e macronutrienti (come carboidrati e proteine). Una revisione del 2012 di 200 studi precedenti ha confermato che i livelli di vitamine come la vitamina A e C e di minerali come il calcio e il ferro non differivano significativamente tra i prodotti biologici e quelli convenzionali.

L’importanza dei fitochimici negli alimenti

Tuttavia, nei primi studi, i fitochimici, cioè quei composti abbondanti nelle piante che riducono le infiammazioni, rafforzano il sistema immunitario e promuovono la salute, non erano stati presi in considerazione, poiché non esistevano delle quantità giornaliere raccomandate.

Quando i ricercatori si sono concentrati specificamente su questi composti, hanno scoperto che i prodotti biologici erano più ricchi di essi del 12%. Inoltre, le persone che hanno consumato cibo convenzionale per tre settimane e poi cibo biologico per altre tre settimane hanno mostrato livelli più elevati di flavonoidi, cioè sostanze ad effetto nutritivo o fisiologico, nelle urine dopo i pasti biologici.

Questo ha senso, secondo gli studiosi, perché le piante aumentano i livelli di questi composti per proteggersi dagli insetti e dalle malattie. Le piante coltivate in modo convenzionale non hanno bisogno di fare ciò, poiché sono protette dai prodotti chimici sintetici.

L’aumento dei fitochimici potrebbe essere uno dei motivi per cui gli studi hanno evidenziato i tassi più bassi di cancro al seno e ad altre malattie, nonché diabete di tipo 2, nelle persone che consumano una maggiore quantità di alimenti biologici. Tuttavia, alcuni scienziati criticano la ricerca osservazionale perché le persone che mangiano regolarmente cibo biologico differiscono in molti modi da chi non lo fa. Ad esempio, tendono ad essere più ricchi e più istruiti, oltre a migliorare la loro salute attraverso l’esercizio regolare. Come affermano i ricercatori, per poter dire che il consumo di alimenti biologici comporta un minor rischio di malattie, occorrerebbero esperimenti diretti.

Come riconoscere un prodotto biologico

Per scegliere cibo sano, è importante guardare oltre l’etichetta biologica e capire come è stato coltivato. Va ricordato che la legge e le normative riguardanti gli alimenti biologici si concentrano sulla qualità del suolo. La diversità dei microrganismi in un suolo sano potrebbe essere paragonata alla varietà presente nei nostri intestini. Se il nostro microbioma non è sano, noi non siamo sani, la stessa cosa vale per il suolo.

In generale il riconoscimento dei prodotti biologici avviene attraverso l’etichettatura, che deve soddisfare determinati requisiti essenziali. Tra questi, la dicitura “Da agricoltura biologica” deve essere accompagnata dai seguenti dettagli:

  • il logo e il nome dell’organismo di controllo con il relativo numero di autorizzazione ministeriale,
  • il codice dell’organismo di controllo,
  • il codice dell’azienda produttrice,
  • il nome e indirizzo del proprietario, operatore e venditore del prodotto
  • il numero di autorizzazione alla stampa
  • per i prodotti con un singolo ingrediente, è necessario che sia completamente biologico al 100%, mentre per quelli con più ingredienti devono essere biologici al 95%.

L’Unione Europea ha stabilito i criteri e le regole da seguire per produrre e ottenere l’etichettatura di prodotti biologici, come indicato nel regolamento n. 834/2007. Le aziende che vogliono intraprendere una produzione biologica devono essere sottoposte a rigorosi controlli lungo tutta la catena di produzione. Questi controlli mirano a ottenere la certificazione “bio”, che garantisce ai consumatori che il prodotto acquistato sia davvero il risultato di un’agricoltura o un allevamento biologico. La certificazione richiede che non solo la coltivazione, ma anche la conservazione, la lavorazione, l’impacchettamento e la spedizione avvengano senza l’uso di sostanze chimiche nocive.

In Italia, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali stabilisce le regole per ottenere la certificazione “bio”. Organismi di controllo autorizzati dal Ministero verificano l’intero processo produttivo delle aziende che richiedono l’inizio dell’attività biologica. Questi organismi conducono ispezioni annuali, anche a sorpresa, e svolgono analisi. Successivamente, redigono una relazione da presentare al Ministero e alle Regioni. In caso di violazione delle regole, il Ministero e le Regioni possono comminare sanzioni, che vanno dal richiamo scritto al ritiro del certificato di conformità