John Elkann ai lavori socialmente utili. Una scelta inaspettata ma dovuta per l’erede della famiglia Agnelli che ha trovato un accordo con l’Agenzia delle Entrate. Il percorso giudiziario e fiscale che ha coinvolto John, Lapo e Ginevra Elkann affonda le radici nella complessa eredità lasciata da Marella Agnelli, vedova di Gianni Agnelli, scomparsa nel 2019. La questione riguarda il mancato versamento delle imposte di successione, in relazione a beni e patrimoni di elevato valore, la cui tassazione sarebbe stata evitata dichiarando una residenza all’estero. Secondo quanto ricostruito dalle autorità italiane, la strategia avrebbe consentito agli eredi di sottrarsi al regime fiscale italiano. A seguito di accertamenti e verifiche da parte dell’Agenzia delle Entrate, è emersa una presunta evasione tributaria, stimata in 175 milioni di euro tra imposte dovute, sanzioni e interessi.
L’accordo con l’Agenzia delle Entrate
Il 14 luglio 2025, dopo mesi di trattative e controversie legali, la famiglia Elkann ha raggiunto un accordo transattivo con l’Agenzia delle Entrate per il pagamento integrale della somma contestata. L’accordo ha lo scopo di evitare ulteriori azioni giudiziarie e chiudere definitivamente il capitolo fiscale legato all’eredità di Marella Agnelli. Come riportato da un portavoce della famiglia, l’intesa è stata siglata “senza alcuna ammissione, neppure tacita, della fondatezza delle contestazioni”, sottolineando la volontà di porre fine a una vicenda definita “dolorosa sul piano personale e familiare”.
Secondo fonti vicine alla famiglia, oltre 110 milioni di euro erano già stati versati nei mesi precedenti, anche grazie a garanzie fornite da istituti bancari italiani e internazionali. Il saldo finale sarà corrisposto nelle settimane successive, concludendo così uno dei più significativi accordi fiscali mai registrati in Italia in materia successoria.
I lavori socialmente utili per John Elkann
Nonostante la chiusura della parte tributaria, l’inchiesta penale della Procura di Torino resta attiva. Le autorità giudiziarie indagano su ipotesi di frode fiscale e truffa ai danni dello Stato con l’accusa di aver simulato la residenza estera e occultato patrimoni mediante strumenti finanziari complessi. Per John Elkann si apre ora la possibilità di richiedere la messa alla prova, un istituto previsto dall’ordinamento penale italiano per i reati di minore entità. Tale misura consentirebbe di sospendere il procedimento penale a fronte dello svolgimento di lavori socialmente utili, con la prospettiva dell’estinzione del reato al termine del periodo previsto. In caso di esito positivo, la messa alla prova permetterebbe a Elkann di evitare condanne penali, preservando anche la possibilità di mantenere incarichi dirigenziali all’interno di società come Stellantis e Exor.
Le ultime operazioni di John Elkann
Parallelamente alla vicenda fiscale, a gennaio John Elkann ha fatto l’ingresso nel Consiglio di Amministrazione di Meta, il colosso digitale guidato da Mark Zuckerberg. Questa nomina ha rappresentato un passo importante nel consolidamento internazionale della sua figura professionale. Inoltre il nome Elkann è emerso in contesti politici legati alle sponsorizzazioni elettorali negli Stati Uniti, come già avvenuto in passato con Joe Biden e attualmente con Donald Trump, suscitando attenzione sia sul piano mediatico sia tra gli osservatori economici internazionali.
Per quanto riguarda la Juventus invece nelle ultime settimane John Elkann ha rivoluzionato l’organigramma societario cancellando il progetto di Cristiano Giuntoli e ripartendo da Damien Comolli e Giorgio Chiellini.