I dati sugli sbarchi sono allarmanti: il numero di migranti approdati sulle coste italiane durante l’estate è circa il doppio rispetto a quello dello scorso anno, gli hotspot sono al collasso e gli enti locali protestano col governo per la mancata assistenza. Un dossier scottante soprattutto per un governo che su taglio delle tasse, pensione anticipata e stop all’immigrazione aveva costruito gran parte della campagna elettorale. Tanto scottante che Giorgia Meloni ha deciso di ‘sfilarlo’ al ministro dell’Interno Piantedosi, e quindi a Matteo Salvini, per accentare il tutto a palazzo Chigi nella mani di Alfredo Mantovano.
Una scelta che punta a togliere visibilità alla Lega in vista delle Europee, ma che può tradursi in un pericoloso boomerang. Tanto che da via Bellerio hanno già iniziaro a cannoneggiare: “Salvini da ministro dell’Interno ha ottenuto risultati, ora vedremo cosa sapranno fare a palazzo Chigi”. Il capo della Lega è descritto molto irritato per lo strapotere del sottosegretario alla Presidenza. Chiederà risultati, quando si presenterà l’occasione, e si sentirà libero anche di criticare l’operato del suo stesso governo se gli sbarchi proseguiranno con l’attuale frequenza (+103 per cento rispetto allo stesso mese del 2022).
La cabina di regia
La scelta di Giorgia Meloni è quella di di convocare in seduta permanente il Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica (Cisr) e di affidargli il ruolo di coordinamento “tra i ministri e i soggetti istituzionali coinvolti”, scelta che formalmente esclude il dicastero delle Infrastrutture, per statuto non previsto nella compagine del Comitato. Ciò che trapela nelle ultime ore, incrociando fonti di Palazzo Chigi con quelle della Lega, è che Salvini non prenderà parte agli incontri settimanali. Ed è pronto a sfidare chi ha deciso di avocare a sé il dossier, ossia la premier e il suo braccio destro.
Gioco delle parti
Naturalmente il leader leghista e ministro dei Trasporti non intende abbandonare l’argomento ‘bandiera’ della Lega, ma lo farà da una prospettiva diversa. Presumibilmante critica, considerate le difficoltà del governo sul tema a partire dalla tragedia di Cutro per finire col progressivo aumento di numero degli sbarchi.
Ovviamente le dichiarazioni ufficiali – dopo il lapidario “Io al Viminale ho ottenuto risultati, ora dovremo valutare cosa riusciranno a fare quelli che gestiscono la partita da Palazzo Chigi” delle scorse ore – tendono a smorzare i toni. Confermando la presenza di Salvini nella cabina di regia in quanto vicepremier. A quanto apprende l’Adnkronos da fonti vicine al vicepremier e segretario della Lega “Salvini è invitato permanentemente e a ogni riunione sarà presente, come sempre successo”.
Le stesse fonti poi ricordano come “gli uffici del Mit non si occupano di immigrazione come è normale e come è sempre stato”. In queste ore indiscrezioni di stampa, hanno parlato di fastidi da parte del leader della Lega per la scelta di Meloni di portare a Palazzo Chigi il dossier migranti. Tensioni e malumori smentiti dal leader della Lega.