Rinuncia all’eredità: ecco come funziona e quando va fatta

In che modo si profila il diritto alla rinuncia dell'eredità. Dal futuro dei beni alle opzioni dei possibili creditori

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Redazione

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Chiunque è libero di rinunciare a un’eredità, qualora ciò avvenga in piena libertà. Ecco una guida completa al procedimento.

Per motivi personali o altre ragioni, chiunque ha il pieno diritto di rinunciare alla ricezione di un’eredità, sia essa attraverso un regolare testamento o senza. La legge non impone obblighi ma sottolinea come la rinuncia debba avvenire in qualità di libera scelta, priva di condizioni o termini.

È possibile che i debiti del defunto, che verrebbero ereditati, risultino superiori ai crediti. Rinunciando al lascito, l’erede si garantisce l’assoluta estraneità da eventuali future pretese da parte dei creditori. Esiste un procedimento preciso da seguire in casi del genere, presentando una dichiarazione in un ufficio notarile o presso il Cancelliere del Tribunale. Dichiarazione che dovrà essere inserita nel Registro delle successioni.

Cosa non deve prevedere una rinuncia ereditaria (in caso contrario il documento sarà da ritenere nullo):

  • Nessuna condizione
  • Nessun termine temporale
  • Nessuna limitazione

Qualora la rinuncia derivi dal pagamento di un corrispettivo economico da parte di una delle parti in causa, l’effetto sarebbe contrario: l’accettazione dell’eredità. Effetto contrario ottenuto anche in caso di rinuncia gratuita ma in favore di una parte degli eredi e non tutti.

Per quanto riguarda le tempistiche, quelle della rinuncia sono le stesse valide per l’accettazione, ovvero 10 anni a partire dal decesso del soggetto. Qualora si debba ricorrere a un accertamento giudiziale per lo stato di figlio, i termini decorreranno a partire dalla relativa sentenza.

Qualora l’eredità non sia già stata acquistata da altri soggetti chiamati, la rinuncia è revocabile. Decade invece dal diritto di rinuncia quel soggetto, chiamato all’eredità, che ha provveduto a nascondere o sottrarre beni spettanti all’eredità stessa.

In caso di rinuncia di uno dei soggetti chiamati a rispondere, ecco cosa accade all’eredità:

  • Successioni legittime: in presenza di altri coeredi reputati legittimi, la parte soggetta a rinuncia verrà regolarmente ripartita tra questi.
  • Successioni testamentarie: in presenza di altri coeredi legittimi, la parte soggetta a rinuncia verrà regolarmente ripartita, a meno che il testamento non indichi una precisa sostituzione. In assenza di eredi testamentari, i beni saranno divisi tra gli eredi legittimi.

Si sottolinea come i creditori abbiano il diritto di impugnare la rinuncia all’eredità. Un diritto valido anche per lo stesso soggetto rinunciante. I creditori possono richiedere al Tribunale di poter accettare l’eredità al posto del rinunciante. Lo stesso soggetto potrà invece impugnare la propria rinuncia, qualora questa sia scaturita da atti violenti, minacce o dolo.