Spread Btp-Bund a 151 punti: le conseguenze sui rendimenti

Lo spread tra Btp e Bund tedeschi sale a 151 punti in apertura, ma i rendimenti italiani rimangono stabili

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Sale ancora lo spread tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi. Nuova soglia psicologica superata dal differenziale tra Btp e Bund, che ha toccato in apertura di seduta del 14 giugno i 151 punti. Dopo che a inizio settimana erano stati raggiunti i 140 punti, continua la crescita della discrepanza tra il valore degli interessi dei due titoli di debito.

Rimane però sostanzialmente stabile il rendimento dei titoli di Stato italiani, qualche decimale sotto il 4%.L’aumento dello spread non è quindi dato da un peggioramento della fiducia nei confronti dell’Italia ma da una normalizzazione dell’atteggiamento degli investitori verso i Bund tedeschi, che avevano risentito molto delle Elezioni europee.

Spread Btp-Bund a 151 punti: l’andamento dei titoli di Stato

In apertura di seduta, il 14 giugno, lo spread tra titoli di Stato italiani e tedeschi, cioè il punteggio che misura la differenza tra i rendimenti di Btp e Bund, è salito oltre i 150 punti, toccando quota 151. Si tratta di un nuovo record recente. L’ultima volta che il differenziale era stato così ampio era stata quasi 5 mesi fa, alla metà di gennaio 2024.

Lo spread viene utilizzato per misurare la fiducia degli investitori nei titoli di Stato, soprattutto di quelli dei Paesi europei. I titoli di Stato tedeschi con scadenza a 10 anni sono quelli considerati a minor rischio in assoluto tra le grandi nazioni del vecchio continente. Il paragone tra i tassi di interesse dei titoli di debito di altri Stati e i loro rendimenti restituisce una misura della fiducia dei mercati nell’economia delle nazioni stesse.

Lo spread cresce quando i mercati percepiscono instabilità. Le Elezioni europee dello scorso fine settimana hanno, specialmente nelle grandi nazioni, premiato le forze di opposizione mettendo in difficoltà alcuni governi. A livello europeo hanno inoltre creato la possibilità di un parlamento con una maggioranza meno stabile.

Cosa succede ai rendimenti dei Btp

Le Elezioni europee non hanno però destabilizzato il governo italiano. Al contrario hanno rafforzato la posizione del principale partito della maggioranza, Fratelli d’Italia, e di quello dell’opposizione, il Partito democratico, cementando un sistema politico al riparo da grandi scossoni. Gli effetti destabilizzanti dovrebbero quindi essere passati, ma lo spread tra Italia e Germania continua a crescere.

Una lettura migliore della situazione la possono dare i rendimenti. Al 14 giugno, con lo spread a 151 punti, i buoni del tesoro decennali italiani hanno un tasso di interesse del 3,94%. L’11 giugno, dopo le elezioni, quando il differenziale era salito oltre i 140 punti, i rendimenti erano oltre il 4%. Da questo si deduce che lo spread non è aumentato a causa di una minore fiducia dei mercati nei confronti dell’Italia, ma di un diverso atteggiamento nei confronti della Germania.

I rendimenti dei Bund in pochi giorni hanno perso più di due decimi di punto, passando dal 2,66% al 2,40%. Al contempo i titoli di Stato italiani sono rimasti sostanzialmente stabili dopo lo scossone delle Elezioni europee. La Germania ha subito cambiamenti politici molto più significativi dell’Italia, che hanno portato gli investitori a una reazione più estrema subito dopo i risultati del voto. La situazione è però altrettanto rapidamente rientrata.