G7, la bozza delle dichiarazioni: Ucraina, minaccia nucleare e Gaza nei temi da trattare

Nella bozza delle dichiarazioni del G7 si trovano Ucraina, Russia e Gaza, ma anche una critica-richiesta alla Cina

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Alcuni giornali americani hanno iniziato a pubblicare parte della bozza del testo con le richieste che il G7 farà sul tema guerra. Questo sarà suddiviso in: sostegno cinese alla Russia, la consegna di armi all’Ucraina e al tentativo di limitare la violenza a Gaza.

Il vertice G7 si terrà in Italia, nello specifico in Puglia e vedrà riuniti dal 13 al 15 giugno il Gruppo dei Sette (Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d’America, oltre all’Unione Europea) alle prese con riunioni tecniche ed eventi istituzionali, la cui priorità sarà la discussione sulla guerra e la generale instabilità globale. Prioritaria anche la sfida per la costruzione di un modello vantaggioso per lo sviluppo delle economie emergenti, come quelle del continente africano e le questioni migratorie. Si discuterà inoltre di IA.

Guerra russo-ucraina: la posizione della Cina e la conferma di nuove armi

Il vertice del G7 in Italia affronterà la questione del supporto cinese alla Russia nella guerra contro l’Ucraina. Una bozza delle dichiarazioni dei leader, visionata da media USA, evidenzia l’accusa nei confronti di Pechino di fornire a Mosca tecnologie e le componenti cruciali per la difesa, aiutandola così a superare le sanzioni imposte.

La bozza sottolinea: “Il continuo supporto della Cina alla base industriale della difesa russa ha implicazioni significative e di ampio respiro per la sicurezza”. In risposta, il Ministero degli Affari Esteri cinese ha dichiarato che il G7 dovrebbe assumersi una responsabilità pragmatica per promuovere l’allentamento della situazione e creare condizioni per risolvere la crisi politica, piuttosto che fare accuse infondate verso una parte non coinvolta nel conflitto.

In questo contesto, il G7 e l’Unione Europea stanno preparando nuove restrizioni per contrastare l’elusione delle sanzioni. Tra le misure in discussione vi sono l’inclusione di ulteriori aziende nella lista nera, il targeting delle banche nei paesi terzi che facilitano commerci a sostegno bellico, l’espansione delle restrizioni sui beni di marca occidentale che finiscono in Russia e la richiesta alle aziende di aumentare i controlli sulle loro filiali e subappaltatori all’estero.

La risposta alla minaccia nucleare: serve maggiore sicurezza

Un altro tema cruciale nel vertice del G7 sarà la minaccia nucleare. La bozza delle dichiarazioni riflette la preoccupazione dei leader mondiali per la sicurezza globale e per le conseguenze potenzialmente devastanti di un’escalation nucleare. L’accento sarà posto sull’importanza di mantenere e rafforzare i trattati di non proliferazione e di spingere per il disarmo nucleare.

La bozza evidenzia inoltre l’importanza di una collaborazione internazionale per ridurre il rischio di conflitti nucleari e per promuovere la stabilità globale. Le misure discusse includeranno l’intensificazione delle sanzioni contro paesi che minacciano l’equilibrio nucleare e l’aumento degli sforzi diplomatici per convincere tali nazioni a partecipare ai negoziati di disarmo.

G7 verso il cessate il fuoco: le dichiarazioni su Gaza e le tensioni in Medio Oriente

Le tensioni a Gaza e nel più ampio contesto del Medio Oriente rappresentano un altro punto focale del vertice. I leader discuteranno le recenti escalation di violenza e l’urgente necessità di una soluzione duratura alla violenza israeliana contro i civili a Gaza. La bozza delle dichiarazioni mette in risalto la volontà del G7 a sostenere gli sforzi di pace e a fornire assistenza umanitaria alle popolazioni colpite. Un aspetto cruciale e che al momento non ha ancora avuto riscontri pratici, per via delle influenze israeliane (o l’assenza di ascolto rispetto alle sentenze della Corte) negli Stati Uniti e nel Regno Unito.

Il G7 si impegnerà quindi a promuovere il dialogo tra le parti in conflitto e a lavorare con le organizzazioni internazionali per stabilire un cessate il fuoco. Sarà anche sottolineata l’importanza di affrontare le cause profonde del conflitto, come le questioni territoriali e i diritti umani, per prevenire future violenze. Almeno su carta o per meglio dire, su bozza.