Napoli-Qarabag in Champions League, una partita da 70 milioni di euro

Qualificazione decisiva per i conti del Napoli: premi Champions, proiezioni di incasso e impatto sul bilancio del club

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Claudio Cafarelli

Giornalista e content manager

Giornalista pubblicista laureato in economia, appassionato di SEO e ricerca di trend, content manager per agenzie italiane e straniere

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Il percorso del Napoli in Champions League sta generando effetti rilevanti sul piano finanziario. I 43,9 milioni di euro incassati finora, comprensivi dei bonus legati ai risultati (2,8 milioni), rappresentano una risorsa essenziale per un club che ha registrato un passivo di 21,4 milioni nell’esercizio chiuso al 30 giugno 2025.

Dopo due anni di utili robusti, alimentati dalla partecipazione alla Champions e da importanti plusvalenze, l’assenza dalle coppe nella stagione precedente ha pesato in modo significativo sul bilancio. La vittoria dello scudetto non ha inciso sui conti quanto l’esclusione dalla massima competizione europea. La cessione di Kvaratskhelia a gennaio, per una cifra intorno ai 70 milioni, ha permesso di contenere le perdite, mentre nel prossimo bilancio rientrerà la cessione di Osimhen.

La partecipazione alla Champions però rimane la variabile fondamentale: negli anni 2023-2024 il club ha incassato in media 73 milioni annui di premi UEFA, una soglia che rappresenta l’obiettivo minimo per mantenere equilibrio finanziario. Per questo la partita Napoli-Qarabag diventa cruciale per i prossimi mesi, sia dal punto di vista sportivo che da quello economico in chiave calciomercato.

Quanti punti servono e perché sono cruciali per il Napoli

Dopo quattro giornate della Champions 2025/26, il Napoli si trova a metà classifica con 4 punti. Nel nuovo format a 36 squadre, introdotto dalla UEFA nel 2024, l’accesso agli ottavi è riservato alle prime otto, mentre le squadre dal 9° al 24° posto accedono ai playoff. La soglia utile per qualificarsi, osservando i dati della stagione precedente, si colloca tra 10 e 12 punti.

Le proiezioni indicano che al Napoli serviranno almeno 7 punti nelle ultime quattro partite (due vittorie e un pareggio) per avere un margine sufficiente. Le partite in programma sono contro Qarabag, Benfica, Copenaghen e Chelsea. Ogni risultato utile incide direttamente sui ricavi. Una vittoria vale 2,1 milioni di euro, mentre il pareggio consente di ottenere 700.000 euro. A questi importi si aggiunge il meccanismo di redistribuzione dei premi legato ai punti totali delle squadre e il bonus di posizione nella classifica generale.

Quanto valgono i premi UEFA per il Napoli

La Champions League 2025/26 dispone di un montepremi complessivo di 2,437 miliardi di euro, suddivisi tra quota di partecipazione, bonus risultati e sistema “value”. Ogni club raccoglie 18,62 milioni di euro solo partecipando alla fase principale. Al Napoli i bonus possono portare a un incremento significativo dei ricavi:

  • 2,1 milioni per ogni vittoria;
  • 700.000 euro per ogni pareggio;
  • redistribuzione dei premi in caso di pareggi multipli;
  • premio di posizione basato sulla classifica generale, fino a 9,9 milioni per la prima.

Ai premi gara si aggiungono quelli per il passaggio del turno:

  • 1 milione per l’accesso ai playoff;
  • 11 milioni per gli ottavi;
  • 12,5 milioni per i quarti;
  • 15 milioni per le semifinali;
  • 18,5 milioni per la finale;
  • 6,5 milioni per la vittoria.

Dove può arrivare il Napoli e quanto può incassare

Con un bottino realistico di sette punti nelle ultime quattro gare, il Napoli potrebbe aggiungere tra 5 e 6 milioni di euro in premi gara e di posizione. Qualificandosi ai playoff, il club incasserebbe almeno 1 milione extra. L’approdo agli ottavi porterebbe il totale oltre 25 milioni di euro rispetto alle somme già guadagnate.

Nel complesso, raggiungere i playoff e puntare agli ottavi permetterebbe al Napoli di avvicinarsi ai 70-75 milioni di euro, la soglia ritenuta necessaria per sostenere il modello economico del club. Guardando alle prospettive future, proseguire il cammino europeo è decisivo: incrementa i ricavi nell’immediato, migliora la posizione nel sistema “value” UEFA, che influenzerà le distribuzioni delle prossime stagioni, e contribuisce a preservare la competitività senza ricorrere eccessivamente alle plusvalenze di mercato.