L’Inter passa a Oaktree, è ufficiale: Zhang e Suning non hanno pagato il debito

Tempo scaduto per Steven Zhang e Suning che col mancato pagamento del debito nei confronti di Oaktree perdono l'Inter. Il fondo è ora il nuovo proprietario dei nerazzurri

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

L’Inter non è più di Steven Zhang e Suning, con Oaktree che ha provveduto a escutere il pegno rilevando il 99,6% delle quote societarie. La notizia era nell’aria ormai da giorni, i nerazzurri speravano in una svolta dell’ultimo minuto, ma alle 17 del 21 maggio (deadline per ripagare il debito nei confronti della società) non è arrivato il pagamento e di fatto è stata sancita l’ufficialità del passaggio di proprietà. Termina così l’esperienza di Zhang alla guida dell’Inter? Sembrerebbe di sì, anche se non è detta l’ultima parola dopo il braccio di ferro tra il 32enne di Nanchino e la società americana che ha messo i bastoni tra le ruote nella trattativa con Pimco.

Inter a Oaktree, arriva l’annuncio

Mentre in tanti si interrogano su quale futuro attenderà l’Inter, Oaktree ha ufficializzato il passaggio di consegne mettendo di fatto le mani sul club di viale della Liberazione.

“Dal 22 maggio 2024, fondi gestiti da Oaktree Capital Management, LP sono proprietari di FC Internazionale Milano . Ciò fa seguito al mancato rimborso del prestito triennale concesso da Oaktree alle holding dell’Inter, scaduto il 21 maggio 2024 con un saldo complessivo di circa 395 milioni di euro” si legge nella nota.

Nel lungo comunicato pubblicato tramite i propri canali ufficiali, Oaktree ha ripercorso la storia del finanziamento che ha portato l’Inter a raggiungere importanti obiettivi: “Nel maggio 2021, con l’Inter che si avviava a registrare perdite finanziarie record per l’esercizio finanziario 2020/2021, Oaktree ha fornito alle holding dell’Inter le risorse necessarie per stabilizzare la situazione finanziaria del Club e continuare così ad operare, garantendo anche il pagamento di giocatori e dipendenti. Nei tre anni trascorsi dall’intervento di emergenza l’Inter ha vinto la sua ottava e nona Coppa Italia, si è assicurata la sesta, settima e ottava Supercoppa, e ha guadagnato il 20° scudetto e la storica seconda stella, oltre ad aver raggiunto la finale di UEFA Champions League per la prima volta dal 2010”.

“Oaktree è dedicato a conseguire il miglior risultato per la prosperità a lungo termine dell’Inter, con un focus iniziale sulla stabilità operativa e finanziaria del Club e i suoi stakeholder” si legge.

Oaktree e le promesse ai tifosi

Nel lungo comunicato che ha ufficializzato il passaggio di proprietà, Oaktree ha mandato un chiaro messaggio ai tifosi. Una promessa del fondo che non vuole passare come il “cattivo” della situazione con il passaggio di proprietà forzato: “Oaktree ha un grandissimo rispetto per la storia dell’Inter, la passione dei giocatori, la lealtà degli interisti; ha inoltre grande considerazione per il significativo ruolo del Club nei confronti della città di Milano, dell’Italia e della comunità sportiva globale”.

“Conquistare la seconda stella è stato un momento cruciale per il Club e il nostro obiettivo è continuare il successo ottenuto sul campo con un percorso di crescita e successo di lungo periodo” ha detto Alejandro Cano, Managing Director e Co-Head Europa per la strategia Global Opportunities di Oaktree.

Il fondo, tra l’altro, ha anche le idee chiare sul management: “Lavorare a stretto contatto con l’attuale team di gestione dell’Inter, con i partner, con la lega e con gli organi di governo dello sport per garantire che il Club sia posizionato per il successo dentro e fuori dal campo, concentrandosi su una gestione e una governance solide con una visione di crescita sostenibile e di successo”.

Chi è Oaktree, nuova proprietaria dell’Inter

Di Oaktree se n’è parlato tanto in queste ultime settimane, sempre affiancato al nome dell’Inter e alla minaccia del rilevamento del club se Zhang e Suning non avessero pagato il loro debito da 385 milioni, interessi compresi. Ma chi è Oaktree e di cosa si occupa?

Per molti è semplicemente un fondo americano che ha fornito un finanziamento tre anni fa a Suning per portare avanti la propria avventura al timone del club nerazzurro, ma nello specifico si tratta di una delle principali società globali di gestione degli investimenti alternativi con esperienze nella strategia del credito con un approccio “opportunistico”.

Con oltre 192 miliardi di asset under management, è quotata alla borsa di New York dal 2012 e tra i suoi clienti ci sono 65 tra i 100 più grandi piani pensionistici degli Stati Uniti, 39 dei 50 piani pensionistici statali, oltre 525 aziende in tutto il mondo, più di 275 donazioni e fondazioni a livello globale e 15 fondi sovrani. Vanta 1.200 dipendenti con uffici tra Los Angeles (sede centrale), New York, Londra, Parigi, Dubai, Hong Kong, Tokyo, Pechino, Shanghai e Sydney.

Già prima del passaggio di proprietà con Suning, va detto, Oaktree era presente in società. In seguito al prestito concesso nel 2021 a Steven Zhang, infatti, ha inserito due uomini di fiducia nel consiglio di amministrazione nerazzurro, Carlo Marchetti e Amedeo Carassai.

Oaktree già controlla il Caen (80%) e nella sua esperienza sportiva vanta anche, grazie al suo co-fondatore Steven Kaplan, una presenza nel calcio inglese con lo Swansea in passato e in Nba con i Memphis Grizzlies e i Golden State Warriors. Ma non è solo sport.

In Italia, infatti, Oaktree è presente nell’azionariato di MBE Worldwide (Mail Boxes Etc), Marini Impianti (azienda di Latina costruttrice di impianti ad alta tecnologia, soprattutto per il settore ferroviario), e Banca Progetto.

A sua volta Oaktree è controllata da Brookfield Asset Management che detiene il 72% delle quote del fondo. SI tratta di uno dei principali gestori patrimoniali alternativi a livello mondiale con oltre 900 miliardi di dollari di asset in gestione in immobili, infrastrutture, energia rinnovabile, private equity e credito.

Inter a rischio?

Ma quale futuro attenderà l’Inter? Dare risposte è difficile, se non addirittura impossibile. Oaktree chiederà di certo tempo per riorganizzarsi e salire in sella nel migliore dei modi, ma di rischi nel concreto per i nerazzurri non ce ne sarebbero.

Per l’Inter, dal punto di vista economico, cambierebbe tutto sommato poco nel breve periodo, in quanto la società è solida nei suoi conti. Va sottolineato, infatti, che il debito con Oaktree non è a livello societario, bensì di proprietà. Dunque i 385 milioni non versati (compresi gli interessi), non erano di certo una voce in negativo nel bilancio dei campioni d’Italia.

Dunque per il futuro non ci dovrebbero essere problemi, con la Covisoc che a fine maggio verificherà i conti per l’iscrizione al prossimo campionato. La società, da quanto punto di vista, sarebbe tranquilla sia in mano a Suning che a Oaktree, in quanto rispetta ampiamente i parametri previsti per la partecipazione alla Serie A 2024-2025.