Si è fatta attendere ma alla fine è giunta. Parliamo della decisione del Gup del Tribunale di Roma, Anna Maria Gavori, in merito ai patteggiamenti nell’inchiesta Prisma. Il riferimento va tanto alla Juventus quanto ad alcuni suoi ex dirigenti, coinvolti in un caso spinoso di presunte plusvalenze fittizie, con l’aggiunta di manovre stipendi.
Una vicenda ben nota, esplosa alcuni anni fa, che ha portato a uno stravolgimento interno del club bianconero. Si può dire che da allora la “vecchia signora” sia in uno stato di rifacimento, tra tentativi vari e delusioni. Ed ecco, potrebbero essere delusi anche altri tifosi oggi. Quelli delle altre squadre che attendevano pene più dure. Ecco però cosa è stato deciso in merito al patteggiamento proposto.
Caso Prisma, patteggiamento per la Juve
Di chi parliamo quando citiamo degli ex dirigenti Juve coinvolti nell’inchiesta Prisma? Nomi notissimi, che sembravano intenzionati ad arrivare fino in fondo a questa delicata vicenda. Dopo tanti proclami, però, lo scorso 27 giugno i legali che difendono società ed ex bianconeri avevano formalizzato una richiesta di patteggiamento.

A sorprendere maggiormente è stata la scelta dell’ex presidente Agnelli di avvalersi di tale strumento, per 1 anno e 8 mesi (pena sospesa). Periodo lievemente inferiore per l’allora vicepresidente Pavel Nedved: 1 anno e 2 mesi. Maggiori le responsabilità per Paratici, considerando quanto proposto: 1 anno e 6 mesi. Undici mesi invece per Stefano Cerrato e Cesare Gabasio. Infine, proscioglimento richiesto per Maurizio Arrivabene.
In merito alle pene proposte dalla difesa, i pm Lorenzo del Giudice e Giorgio Orano hanno già provveduto a fornire il proprio consenso. Ecco quali sono i reati contestati:
- manipolazione del mercato;
- false comunicazioni sociali delle società quotate;
- dichiarazione fraudolenta;
- ostacolo agli organi di vigilanza.
Prisma, la decisione del Gup
La vicenda si è ufficialmente conclusa con il via libera ai patteggiamenti da parte del Gup di Roma. Si va, come detto, dagli 11 mesi a 1 anno e 8 mesi, con disposizione del non luogo a procedere per Maurizio Arrivabene.
La vicenda è dunque conclusa in aula, anche se di certo la società continua a pagare lo scotto di quella gestione. Al tempo stesso, però, il mondo calcistico italiano sembra desideroso di dimenticare e non rivangare il recente passato. Del resto parliamo di una storica big della Serie A.
La Juve può voltare pagina, certo, ma non prima d’aver pagato una multa, comminata per la somma di 156mila euro. Sguardo infine alle oltre 200 parti civili in causa. Stando a quanto si apprende, questa porzione della vicenda non è ancora del tutto conclusa. Circa un terzo dei soggetti ha trovato l’accordo risarcitorio, per un importo complessivo di 1 milione e 80mila euro.