Calcio italiano in allarme dopo gli avvertimenti di Fifa e Uefa contro l’emendamento Mulé. Con una lettera inviata alla Figc, i massimi organismi del calcio mondiale vanno allo scontro con il Governo per l’intervento nel decreto Sport e istruzione a firma del deputato di Forza Italia. Le due organizzazioni hanno bocciato il provvedimento che mira a dare maggiore autonomia dalla Federcalcio alle Leghe, minacciando l’esclusione dell’Italia dalle coppe internazionali e mettendo in discussione l’organizzazione, in compartecipazione con la Turchia, degli Europei in programma nel 2032.
La lettera di Fifa e Uefa
“Ciascun singolo punto contenuto nel testo dell’emendamento è incompatibile con gli obblighi della Figc, in quanto federazione membro della Fifa e della Uefa” si legge nella inviata al presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina.
“Se dovesse essere adottato e reso esecutivo nella sua formulazione originale – avvertono i due massimi organismi del calcio mondiale – o anche in una nuova con sostanzialmente gli elementi trattati, non ci sarebbe altra scelta che sottoporre la questione agli organi competenti per l’esame di misure, inclusa un’eventuale sospensione della Figc. Che tra l’altro renderebbe incompatibile l’Italia quale Paese co-ospitante della fase finale del Campionato Europeo Uefa 2032“.
L’emendamento Mulé
La bocciatura di Fifa e Uefa riguarda i timori che l’intervento del Governo possa compromettere l’autonomia del calcio e permettere intromissioni da parte della politica.
L’emendamento Mulé al decreto Sport e istruzione prevede la piena autonomia statutaria, regolamentare, organizzativa e gestionale alle Leghe, in particolare alla Serie A, che avrebbe un peso maggiore esprimendo parere vincolante sulle delibere della Figc, oltre la possibilità di ricorrere contro la giustizia sportiva direttamente al Tar del Lazio.
Ecco le norme contenute nella prima versione dell’emendamento Mulé, che il ministro dello Sport Andrea Abodi aveva già promesso di riformulare:
1 – Negli sport a squadre composte da atleti professionisti e con meccanismi di mutualità generale previsti dalla legge, l’organizzazione dell’attività agonistica mediante i campionati delle diverse categorie spetta in via autonoma alle rispettive leghe sportive.
2 – Le leghe sportive professionistiche di cui al comma 1:
a) sono costituite in forma di associazione o di società di capitali e sono riconosciute a fini sportivi dalla federazione sportiva nazionale di riferimento, alla quale sono trasmessi, entro il 31 ottobre di ogni anno, i relativi bilanci;
b) godono di piena autonomia statutaria, regolamentare, organizzativa e gestionale;
c) hanno diritto a un peso elettorale nelle assemblee e a una rappresentanza negli organi direttivi delle federazioni sportive nazionali di riferimento adeguati al contributo economico apportato al sistema sportivo.
3 – Ove all’interno di una federazione sportiva nazionale vi siano più leghe sportive professionistiche, quella che apporta il maggior contributo in termini di mutualità generale esprime parere vincolante sulle delibere della federazione sportiva nazionale di riferimento che direttamente o indirettamente la riguardano.
4 – Contro gli atti e i comportamenti del Coni e delle Federazioni sportive nazionali aventi effetti pregiudizievoli nei confronti delle leghe sportive professionistiche di cui al comma 1, fatta esclusione per le controversie attinenti al mero svolgimento delle attività sportive, è esperibile il ricorso diretto innanzi agli organi della giustizia amministrativa in sede di giurisdizione esclusiva. Si applica il rito speciale di cui all’articolo 120 del codice del processo amministrativo di cui al decreto legislativo 2 luglio 2010, n. 104. La competenza funzionale in primo grado spetta al tribunale amministrativo regionale del Lazio, sede di Roma.
La reazione di Giorgio Mulé
“Questa lettera arriva per posta prioritaria prima di discutere un emendamento che, guarda un po’, riguarda quei soggetti” è stato il commento di Giorgio Mulé alla lettera di Fifa e Uefa.
“Andremo a scoprire quanto sia fondata e a quando risale. Magari interverranno delle ulteriori cose nel corso del pomeriggio. Di certo il Parlamento va avanti, essendo un presidio di democrazia, e quindi discuteremo serenamente l’emendamento”, ha spiegato il deputato di Forza Italia firmatario dell’emendamento in discussione, aggiungendo che “altri vorrebbero fermarlo, l’emendamento va avanti perché deve andare avanti”.