Il Decreto dignità e il possibile ritorno degli sponsor di siti di scommesse nel calcio

La revisione del decreto dignità potrebbe riportare le sponsorizzazioni del betting nel calcio, con impatti economici, regolatori e sociali ancora da definire

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Danilo Supino

Data journalist

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Pubblicato: 26 Febbraio 2025 12:24

Il Parlamento sta discutendo una possibile revisione del Decreto Dignità (decreto legge n. 87 del 2018 convertito dalla legge n. 96 del 2018), tra le varie norme, vieta qualsiasi forma di sponsorizzazione e pubblicità del gioco d’azzardo e delle scommesse sportive. La proposta di modifica è arrivata in Senato e punta a consentire nuovamente queste sponsorizzazioni nel calcio e in altri sport, al fine di favorire la crescita economica delle squadre e garantire maggiori entrate per la manutenzione degli stadi.

Le possibili conseguenze della revisione del Decreto Dignità

Il più discusso aspetto del Decreto riguarda l’eventuale creazione di vincoli sull’uso dei fondi derivanti dalle sponsorizzazioni del betting. Alcuni modelli economici di betting-fisco-investimento, già in uso in Italia, prevedono che una percentuale di queste entrate sia destinata alla manutenzione degli impianti sportivi e al finanziamento di progetti per lo sport giovanile. La revisione del Decreto Dignità potrebbe introdurre un meccanismo simile, vincolando parte delle sponsorizzazioni a investimenti specifici per garantire un impatto positivo sull’intero sistema calcistico.

Soprattutto, la reintroduzione delle sponsorizzazioni del betting porta con sé un acceso dibattito etico e sociale. La protezione dei minori e la prevenzione della dipendenza dal gioco sono temi centrali, e potrebbero essere introdotte misure per limitare la visibilità della pubblicità legata alle scommesse nei media e negli stadi. Alcuni paesi europei hanno adottato regolamentazioni stringenti su fasce orarie e contenuti promozionali per ridurre l’impatto sui giovani tifosi. In Italia, il dibattito rimane aperto sulla necessità di affiancare eventuali nuovi introiti con campagne di sensibilizzazione e programmi di prevenzione della ludopatia.

Come funziona la sponsorizzazione di betting in Europa

Le leggi che regolano la sponsorizzazione del betting nel calcio variano notevolmente da paese a paese. Questo il quadro delle principali restrizioni e normative vigenti nei principali campionati europei.

Italia. Decreto Dignità (2018): la legge vieta qualsiasi forma di pubblicità e sponsorizzazione da parte di operatori di scommesse e gioco d’azzardo nello sport, inclusi accordi con squadre di calcio e pubblicità su TV, radio e internet.

Sanzioni: le violazioni possono portare a multe pari al 20% del valore del contratto pubblicitario, con un minimo di 50.000 euro per ogni infrazione.

 

 

Regno Unito. Premier League (2023): a partire dalla stagione 2026-2027, sarà vietata la sponsorizzazione di operatori di betting sulle maglie delle squadre di Premier League. Tuttavia, gli accordi pubblicitari su cartelloni, media digitali e partnership continueranno a essere consentiti.

UK Gambling Act: regola in maniera severa la pubblicità del gioco d’azzardo, con l’obiettivo di proteggere i consumatori, ma senza un divieto totale.

Spagna. Real Decreto 958/2020: introduce il divieto totale di sponsorizzazione da parte di operatori di gioco d’azzardo sulle maglie delle squadre e negli stadi. Inoltre, impone restrizioni severe anche su pubblicità televisive e digitali.

Francia. Attualmente non esiste un divieto totale, ma la pubblicità del gioco d’azzardo è soggetta a severe regolamentazioni per proteggere i minori e limitare la promozione aggressiva.

Germania. Interstate Treaty on Gambling (2021): è permessa la sponsorizzazione da parte di aziende di scommesse, ma impone rigidi requisiti di trasparenza e protezione dei consumatori.

Cosa prevedono la UEFA e la FIFA 

Nelle normative FIFA non esiste un divieto sulla sponsorizzazione del betting, lasciando alle singole federazioni la facoltà di regolamentare questo aspetto.

La UEFA, invece, non vieta le sponsorizzazioni del betting, ma impone rigide regole di trasparenza finanziaria. I club devono dichiarare le entrate da questi accordi, che devono rispettare il principio del fair value ed essere con aziende legalmente riconosciute. Sono vietate le sponsorizzazioni fittizie o legate ai proprietari del club. Inoltre, per ottenere la licenza UEFA, è obbligatorio dimostrare la tracciabilità dei fondi e rispettare le normative sul Financial Fair Play. In caso di violazioni, la UEFA può imporre sanzioni, incluse restrizioni sui trasferimenti o l’esclusione dalle competizioni.

Quanto fatturano gli sponsor betting nel calcio

Il mercato delle sponsorizzazioni legate al settore del betting nel calcio europeo genera circa 1,5 miliardi di euro all’anno, con l’Italia che, prima dell’entrata in vigore del Decreto Dignità, raccoglieva oltre 120 milioni di euro annui solo da questo settore.

Qual è il fatturato del calcio in Italia

Il calcio professionistico in Italia (Serie A, Serie B, Lega Pro) ha un giro d’affari di circa 5 miliardi di euro annui, contribuendo all’economia con un impatto complessivo superiore agli 11 miliardi di euro, generando oltre 120.000 posti di lavoro. I numeri su fatturato e indebitamento sono forniti direttamente dal Report calcio Figc che ogni anno viene realizzato dalla società di consulenza Pwc.

 

 

Nonostante il fatturato, i club italiani presentano un elevato livello di indebitamento, pari a 5,6 miliardi di euro, con perdite aggregate di 3,6 miliardi di euro negli ultimi tre anni.

Appare evidente come un intervento nei conti dello sport calcio sia assolutamente necessario. Ma siamo sicuri che le sponsorizzazioni del betting siano la fonte economica più corretta ed etica?