Carlos Alcaraz cambia allenatore e ora è più ricco, una separazione strategica

Carlos Alcaraz cambia allenatore e aumenta il suo patrimonio: cosa c’è dietro la rottura con Ferrero e come incidono contratti, sponsor e ricavi

Foto di Claudio Cafarelli

Claudio Cafarelli

Giornalista e content manager

Giornalista pubblicista laureato in economia, appassionato di SEO e ricerca di trend, content manager per agenzie italiane e straniere

Pubblicato:

La separazione tra Carlos Alcaraz e l’allenatore Juan Carlos Ferrero segna la fine di uno dei sodalizi più longevi e vincenti del tennis recente, ma soprattutto apre una nuova fase sotto il profilo economico. Dopo oltre sette anni di collaborazione, iniziata quando Alcaraz aveva appena 15 anni, la rottura non nasce da ragioni tecniche o sportive. In realtà tutto deriva da una revisione complessiva dei rapporti finanziari che legavano il tennista al suo storico allenatore. Secondo quanto riportato dai media spagnoli, la decisione è maturata all’interno della cerchia familiare e manageriale di Alcaraz, con il supporto dell’agente Albert Molina. Al centro del confronto c’era la necessità di rinegoziare un contratto diventato sempre più oneroso alla luce dell’esplosione dei ricavi del numero uno del mondo.

Il contratto con Ferrero e le percentuali sugli introiti

L’accordo che legava Ferrero ad Alcaraz non prevedeva soltanto una retribuzione fissa per il lavoro in campo, ma includeva percentuali rilevanti sugli introiti complessivi del giocatore. Oltre ai premi dei tornei, il contratto estendeva la partecipazione del coach anche ai ricavi da sponsorizzazioni, accordi commerciali e diritti d’immagine. Con la crescita esponenziale del valore di mercato di Alcaraz, questo schema ha iniziato a pesare in modo significativo.

Il tennista spagnolo è oggi uno degli atleti più appetibili per gli sponsor globali e genera flussi di cassa che vanno ben oltre il prize money. In questo contesto, l’entourage avrebbe proposto una rinegoziazione al ribasso delle percentuali riconosciute a Ferrero, con l’obiettivo di rendere il modello più sostenibile nel lungo periodo. Secondo le indiscrezioni, Ferrero non avrebbe accettato una modifica sostanziale dei termini, portando così a una rottura che appare come la naturale conseguenza di un equilibrio economico ormai superato.

Quanto incassa oggi Alcaraz senza Ferrero

Dal punto di vista finanziario, la separazione rende Alcaraz ancora più ricco. La fine dell’accordo con percentuali sugli introiti comporta infatti una maggiore concentrazione dei ricavi nelle mani del giocatore e del suo team manageriale. I guadagni di Alcaraz derivano da più canali: premi dei tornei, contratti di sponsorizzazione con brand internazionali, bonus legati alle prestazioni e accordi di lungo periodo sull’immagine.

Con il nuovo assetto, una quota più ampia di questi flussi resta nella disponibilità diretta del tennista, che può reinvestirla in modo più flessibile sulla struttura tecnica, sulla preparazione fisica e sulla gestione della carriera. La scelta di affidarsi a Samuel López, già presente nello staff, garantisce continuità tecnica ma con un modello economico meno vincolante rispetto al passato.

Le divergenze extra-campo

Accanto al nodo contrattuale, negli ultimi mesi erano emerse differenze sempre più evidenti sullo stile di vita e sulla gestione del tempo extra-campo. Ferrero ha sempre imposto un approccio rigoroso, con lunghi periodi di lavoro all’interno dell’accademia di Villena e una visione fortemente disciplinata della carriera.

L’entourage di Alcaraz, invece, ha progressivamente spinto per una maggiore autonomia. Il tennista ha manifestato l’esigenza di allenarsi più spesso a Murcia e di gestire in modo più libero i momenti di pausa. In questo quadro si inseriscono le cosiddette “fughe” a Ibiza o in Messico, interpretate come segnali di una distanza crescente da un modello considerato troppo rigido.

Queste divergenze non sembrano essere state la causa diretta della separazione, ma hanno contribuito a rendere meno solido un rapporto già messo sotto pressione dalla rinegoziazione economica.

La continuità tecnica

La nomina di Samuel López come allenatore principale, almeno nella fase iniziale, conferma la volontà di Alcaraz di non stravolgere il lavoro in campo. Il cambiamento riguarda più che altro un maggiore controllo da parte del giocatore e del suo team sugli aspetti finanziari e organizzativi. Ferrero, descritto come profondamente colpito dalla decisione, esce da questa esperienza con un curriculum che resta tra i più prestigiosi del circuito. Per Alcaraz, invece, si apre una fase in cui punta a massimizzare i ricavi mantenendo flessibilità nella gestione quotidiana.