Quando scatta lo sconto della benzina: occhio alle date da segnare

L’intervento del Governo prevede un taglio sulle accise del carburante, ma sarà valido per un periodo limitato: si attende l’entrata in vigore della misura

Il decreto legge approvato dal Governo con le misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina ha previsto la riduzione delle accise sulla benzina e sul gasolio impiegato come carburante per autotrazione. L’effetto della misura consiste nella riduzione del prezzo di benzina e gasolio di 25 centesimi di euro al litro.

L’agevolazione che tutti gli italiani attendevano sarà valida per un periodo di soli 30 giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento. Il decreto legge firmato dal presidente del Consiglio Mario Draghi e dal ministro dell’Economia Daniele Franco entrerà in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Ora la domanda che i cittadini si fanno è quando avverrà questo passaggio finale ma quanto mai decisivo.

Riduzione del costo del carburante, ecco quando potrebbe entrare in vigore

Il giorno della pubblicazione del provvedimento in Gazzetta Ufficiale, stando alle ultime indiscrezioni dagli esperti, potrebbe essere martedì 22 marzo, con lo sconto che potrebbe essere applicato a partire dal giorno successivo, ossia da mercoledì 23 di questa settimana. Ma le forze di maggioranza che sostengono l’Esecutivo – nonostante il voto unanime in Consiglio dei ministri – stanno facendo pressione sui tecnici del dicastero delle Finanze per limare dettagli e postille del testo. Così non si escludono tempi più lunghi.

Questo anche perché il provvedimento potrebbe registrare qualche ritocco prima della bollinatura anche da parte della Ragioneria generale dello Stato. Poi ci sarà il passaggio con la firma del Capo dello Stato Sergio Mattarella e solo allora potrà verificarsi l’approdo in Gazzetta. L’operazione dunque potrebbe allungare le tempistiche.

Le critiche di Confindustria al decreto del Governo

Inoltre, a poche ore dal via libera del Governo al provvedimento, una nota di Confindustria ha parlato di “decreto deludente” perché “non risolve strutturalmente il problema dei rincari dei prezzi energetici“. L’associazione datoriale ha intravisto “rischi di incostituzionalità sugli extra profitti”.

Proprio con gli introiti del prelievo del 10% sugli extra profitti delle società energetiche il Governo punterebbe a garantire la gran parte della copertura finanziaria del provvedimento (le misure adottate valgono nel complesso 4,4 miliardi di euro), il tutto senza ricorrere a uno scostamento di bilancio, come invece richiesto da parte di alcuni esponenti politici e da parte di diverse associazioni di categoria.

Nelle prossime ore sono previste nuovi riunioni tra i tecnici dei ministeri che stanno seguendo il dossier: il quadro si dovrebbe dunque delineare con maggiore precisione tra la giornata di oggi e domani.

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Le società che distribuiscono e stoccano carburanti minacciano la mobilitazione

Nel frattempo è già arrivata la reazione delle società che distribuiscono e stoccano i carburanti. Ed è una nota dura nei toni e nelle intenzioni. I dirigenti delle associazioni Assopetroli e Assoenergia hanno messo in evidenza che con il taglio delle accise i carburanti già immagazzinati in questi mesi saranno venduti ad un prezzo decisamente inferiore a quanto preventivato.

Con la riduzione prevista dal Governo “subiranno una fortissima svalutazione rispetto al prezzo di carico” si legge nel messaggio fatto circolare nel fine settimana, con un “danno enorme per il settore distributivo”. Si teme una mobilitazione generale del comparto se non verranno previsti indennizzi in tempi rapidi.