Mutui, arriva un fondo per aiutare chi non riesce a pagare

Il fondo denominato Fia a sostegno delle famiglie morose dovrebbe essere presentato tramite proposta di legge

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Un fondo a sostegno delle famiglie che non riescono ad adempiere al pagamento del mutuo della casa, che negli ultimi mesi ha registrato un’impennata a causa dell’instabilità provocata dal conflitto in Ucraina e soprattutto dell’aumento dell’inflazione. Il progetto è inserito in una proposta di legge stilata dalla Commissione Banche, con il supporto di quattro istituti italiani, e che a breve dovrebbe essere presentata in Parlamento.

Mutui, la proposta di legge

Il fondo che dovrebbe prendere il nome di “Fia”, dovrebbe permettere ai cittadini morosi di sostituire una rata di mutuo o un canone di un leasing insostenibile con una locazione sostenibile, così da concedere la possibilità a famiglie e aziende di rimettere a posto i conti.

Il progetto della Commissione parlamentare sul sistema bancario e finanziario, in collaborazione con Cdp, doValue, Gruber, Gardant e la consulenza del docente di diritto commerciale a Tor Vergata, Raffaele Lener, dovrebbe prevedere la costituzione di una società di gestione del risparmio, di matrice pubblica o privata, per la creazione di un fondo immobiliare a raccolta, riservato agli investitori istituzionali.

Promotore del Fia dovrebbe essere Gardant, società leader nel settore del credit management in Italia, nata dallo spin off di Credito Fondiario (Fonspa) e Banca Ifis. Oppure l’ipotesi Amco, società del Ministero dell’Economia e Finanza nel settore della gestione e del recupero di crediti deteriorati.

Come potrebbe funzionare

Secondo le ipotesi sul funzionamento della struttura, la banca o la finanziaria, dovrebbe poter proporre al fondo la cessione di un immobile oppure un insieme di cespiti posti a garanzia dei crediti deteriorati: operazione attivata esclusivamente dal creditore e non dal debitore, né dal fondo.

Le quote del Fia potrebbero essere negoziate su un mercato regolamentato “riservato” e a seguito delle negoziazioni con la banca o la finanziaria, il fondo può proporre al creditore l’acquisto dell’immobile posto a presidio del credito deteriorato a un “Prezzo di vendita” definito, fissando contestualmente il valore di riacquisto da parte del debitore ed il canone di locazione che esso pagherà.

A quel punto, dopo l’eventuale accettazione della proposta da parte dell’istituto, il fondo concede all’ex debitore la casa o il fabbricato in locazione per 10 anni la casa ad un canone annuo non superiore al 5% del prezzo di acquisto dell’immobile.

In caso di mancato interesse alla locazione dell’immobile, il fondo mette sul mercato il canone di locazione o la vendita.

Se l’ex debitore accettasse invece di prendere in affitto la casa o terreno avrebbe un’opzione per il riacquisto dell’immobile della durata di 10 anni a un valore prestabilito.

Qualora la possibilità non venisse esercitata, allo scadere dei 10 anni o prima, o in caso di inadempimenti da parte del locatario sul pagamento del canone, il fondo si rivolgerebbe anche in questo caso al mercato per affittare o cedere l’immobile.