Caro bollette: ci sono buone notizie, ma non per tutti

L'Arera ha stabilito la proroga del mercato tutelato dell'energia per i condomini e le microimprese, che porta avanti la scadenza di tre mesi

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

L’Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, ha deciso una proroga per la data di attivazione del servizio a tutele graduali (STG) che riguarda un vasto bacino di utenze che non potranno più essere rientrare servizio di maggior tutela. La misura si è resa necessaria per lo slittamento di oltre due mesi delle date di svolgimento delle procedure di concorso che avrebbero dovuto assegnare il servizio all’inizio dell’ottobre 2022. I termini erano tra l’altro slittati anche a causa di un attacco informatico subito dal gruppo Gse alla fine di agosto.

Proroga del mercato tutelato per condomini e microimprese: la nuova data

La proroga riguarda le microimprese e i clienti non domestici, come i condomini, che, in base alla legge, dal 1° gennaio 2023 non potranno più essere riforniti nel servizio di maggior tutela. La nuova data è quella del 1° aprile 2023. Tale giorno verrà attivato il servizio a tutele graduali.

Con la pubblicazione da parte di Acquirente Unico – il garante della fornitura di energia elettrica per i clienti del mercato di salvaguardia e del mercato di maggior tutela, ovvero per quelli che ancora non hanno scelto un fornitore sul libero mercato – del regolamento di gara aggiornato con le nuove date, sono ora necessari tre mesi dalla pubblicazione dei relativi esiti per il trasferimento dei clienti ai nuovi esercenti le tutele graduali.

Nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2023 e il 1° aprile 2023, dunque, le microimprese e i clienti non domestici che ancora non hanno scelto un venditore appartenente al mercato libero, continueranno a essere serviti in via transitoria dal proprio esercente la maggior tutela alle stesse condizioni attive oggi, con la garanzia di una continuità della fornitura.

Attenzione però. I clienti non domestici che sono già titolari di un contratto a condizioni di libero mercato non potranno, in questi mesi, chiedere il rientro nel servizio di maggior tutela.

Che differenza c’è tra il mercato tutelato e il mercato libero dell’energia

Il servizio di maggior tutela è i regime tariffario stabilito dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente. Le condizioni economiche e contrattuali sono decide dall’Arera stessa, che aggiorna i prezzi delle materie prime periodicamente in base alle oscillazioni del mercato. Nel mercato tutelato il consumatore può scegliere tra una tariffa monoraria o bioraria.

Nel mercato libero invece i prezzi e le offerte, oltre alle varie tipologie di tariffe, sono decise dalle singole compagnie private, che possono applicare promozioni o pacchetti di servizi. Gradualmente le utenze domestiche e non di luce e gas, in base a una roadmap che varia in base alle misure decise dai Governi e a eventuali proroghe come quella attuale, dovranno passare al mercato libero.

Che tuttavia, stando alle rilevazioni, non garantisce sempre bollette più basse. Per le famiglie il passaggio scatterà il 10 gennaio 2024.

Proroga a condomini e microimprese “insufficiente” per il Codacons

Il Codacons ritiene “insufficiente” la proroga del mercato tutelato dell’energia elettrica per i condomini e le microimprese. In una nota firmata dal presidente Carlo Rienzi viene fatto sapere che l’associazione aveva già lanciato l’allarme nei giorni scorsi per i condomini che da gennaio 2023 avrebbero subito lo stop del mercato tutelato della luce.

Un cambiamento che avrebbe “provocato il caos” nel settore dei condomini, già in gravi difficoltà con il pagamento delle utenze. Il problema è che il caro bollette farà sentire i suoi effetti anche nel 2023. Le “tariffe astronomiche” in vigore sul mercato libero, con rincari del 329% su base annua registrati lo scorso mese, renderanno la situazione ancora più difficile.

Il Codacons rimarca che la data della fine della tutela per i condomini dovrebbe essere il 10 gennaio 2024 e non il 1° aprile 2023, ritenendo “inspiegabile” che siano stati equiparati alle microimprese.