Caro assicurazioni: chi rischia l’aumento, anche del doppio

Sono i proprietari delle moto a essere particolarmente interessanti dall'aumento delle polizze, a causa del meccanismo Card esteso agli operatori esteri

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

C’è grande preoccupazione da parte di Confindustria Ancma, Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori, per una misura che potrebbe pesare particolarmente su un mercato in crescita e soprattutto sui consumatori, che potrebbero trovarsi a pagare costi molto più alti per l’assicurazione del proprio veicolo. Si tratta della Card, ovvero della Convenzione tra assicuratori per il risarcimento diretto a cui aderiscono le società italiane, che con l’articolo 27 del Ddl Concorrenza viene estesa alle aziende che operano in Italia ma hanno sede legale in altri Paesi europei.

Cos’è la Card, che prevede il risarcimento diretto in caso di incidente

Il risarcimento diretto, che è stato introdotto nel 2007, prevede che il conducente che subisce un sinistro non sia risarcito dall’assicurazione di chi ha causato l’incidente, ma dalla propria, se questa ha aderito alla Card. La società assicurativa otterrà poi un rimborso forfettario da parte di quella del responsabile.

Il meccanismo è stato accolto positivamente dai clienti del settore dell’Rc Auto perché ha contribuito ad abbassare i prezzi e perché ha permesso di abbattere i tempi di risarcimento. Ma, in base a uno studio commissionato all’Università Luiss dall’Ancma, chi assicura la moto è in genere penalizzato dalla Card.

La rigidità del rimborso forfettario non si adatta agli incidenti su due ruote, in genere particolarmente onerosi, e che hanno anche un elevato tasso di danni alla persona. E una nuova insidia arriva dal Ddl Concorrenza.

Perché il Ddl Concorrenza fa aumentare il prezzo delle assicurazioni moto

La novità introdotta dal provvedimento, paradossalmente, potrebbe ridurre la concorrenza nel settore moto e potrebbe produrre un rincaro generalizzato delle polizze, con il rischio che molti centauri potrebbero decidere di eludere l’obbligo assicurativo.

Non essendo particolarmente conveniente la Card, molti possessori di veicoli su due ruote hanno scelto negli anni di affidarsi a compagnie estere che operano in Italia. Con l’effetto di far abbassare i prezzi, scesi del 16% solo negli ultimi cinque anni.

Se, per effetto della norma, dovessero venire meno le offerte no Card, considerando che quelle Card convengono alle società assicurative, si stima che i costi potrebbero anche raddoppiare, e in particolare al Sud.

Assicurazioni moto, attenti all’aumento: la soluzione di Confindustria Ancma

Confindustria Ancma ha dichiarato di voler chiedere al Governo di permettere alle assicurazioni estere di continuare a vendere assicurazioni no Card, almeno per quanto riguarda le polizze stipulate con i proprietari di motocicli. Lo farà attraverso le audizioni in commissione Industria al Senato sul testo approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso novembre,

Le regole del gioco, si legge nel comunicato dell’Ancma, devono essere “uguali per tutti”. Ma “bisogna tenere conto della particolarità del nostro ambito, perché l’obiettivo del ddl Concorrenza non deve essere perseguito a discapito dei consumatori e di un mercato in forte crescita, come quello rappresentato dall’intera filiera delle due ruote”.

Le difficoltà ad assicurare la moto, infatti, si potrebbero tradurre in una flessione delle vendite delle due ruote, che potrebbe mettere in crisi l’intera filiera produttiva.