Posso cambiare la porta di casa con il Bonus mobili?

L’Agenzia delle entrate sta ricevendo un altissimo numero di domande che riguardano gli arredi e gli elettrodomestici validi per ottenere l’agevolazione

Foto di Pierpaolo Molinengo

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Migliaia di famiglie italiane hanno dovuto rinunciare alle vacanze estive a causa della crisi economica che sta mettendo a dura prova il nostro Paese come poche altre volte dal Dopoguerra ad oggi. Anche chi ha scelto di non rinunciare alle ferie di luglio e agosto, spesso si è trovato costretto a limitare il periodo di soggiorno, con la preoccupazione delle spese sempre maggiori per affrontare il combinato del caro bollette di luce e gas con gli effetti della crisi internazionale sull’inflazione galoppante.

E così milioni di cittadini hanno preferito risparmiare qualche soldo per investirlo nei lavori di ammodernamento della propria casa, spesso optando per un’opera di svecchiamento a lungo rimandata durante questi anni di isolamento sociale a causa dell’emergenza pandemica. Sostituire mobili ed elettrodomestici all’interno della propria residenza è un’azione che richiede tempo e dedizione: infatti, per evitare di sbagliare acquisti e ritrovarsi insoddisfatti una volta portati a termine, occorre orientarsi tra le molte offerte presenti sul mercato e agire in maniera mirata dopo aver messo a confronto diversi preventivi.

Le domande dei cittadini sul Bonus mobili

Dal punto di vista dei costi, per aiutare i nuclei più in difficoltà nel pagamento delle spese, da alcuni mesi l’esecutivo guidato da Mario Draghi (giunto ormai agli sgoccioli del proprio mandato e pronto ad essere sostituito da un nuovo governo guidato da Giorgia Meloni) ha introdotto il cosiddetto bonus mobili. Si tratta di un’agevolazione che interessa milioni di cittadini e che sta avendo un successo inaspettato proprio in virtù della platea assai estesa che ha aderito all’iniziativa.

Ad oggi però sono ancora molti gli italiani che non hanno ben chiari diversi aspetti cardine della misura, a cominciare da quali siano gli arredi e gli elettrodomestici che risulta possibile sostituire attraverso lo sfruttamento del bonus mobili. A testimonianza dei molti dubbi che assillano i contribuenti, in questi giorni si è registrato un numero davvero molto elevato di messaggi ricevuti dagli esperti dell’Agenzia delle entrate, la maggior parte dei quali contenenti esplicite richieste di chiarimento su quali siano gli acquisti che possono rientrare nei parametri dell’agevolazione.

Bonus mobili, quali requisiti deve avere l’abitazione

Prima di approfondire la materia sono necessarie alcune rapide premesse. Chiunque desideri accedere agli sconti del bonus mobili deve sapere che la legge di Bilancio 2022 (quella che ha stanziato i fondi per l’agevolazione relativi al triennio fino al 2024) impone che gli acquisti sostenuti abbiano un requisito specifico ben preciso: le spese infatti devono essere destinate ad arredare un immobile che si trova oggetto di ristrutturazione al momento della presentazione della domanda. In particolare, vengono citati gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, ma anche quelli di riqualificazione energetica. Infine rientrano tra le azioni idonee anche quelle di adozione di misure antisismiche.

Una volta compreso il meccanismo, moltissimi destinatari della misura ne hanno approfittato per abbinare l’acquisto di elettrodomestici e arredi di ultima generazione agli interventi strutturali dell’abitazione, usufruendo contestualmente anche del relativo bonus casa. I problemi però sono iniziati nella successiva fase di scelta dei mobili da comperare, con molti dubbi su quali di essi venissero citati nel testo formulato dal governo. E così, come spesso capita, è stata l’Agenzia delle entrate a farsi carico di rispondere ai quesiti dei cittadini tramite i propri canali di comunicazione diretta col pubblico, presenti sia sulle pagine social ufficiali sia nella sezione FAQ del sito online.

Arredi ed elettrodomestici idonei per richiedere lo sconto

Secondo quanto specificato dagli addetti specializzati, possono rientrare nella platea del bonus mobili tutte quelle famiglie che acquistano arredi o elettrodomestici compresi nelle seguenti categorie: i letti, gli armadi, le cassettiere, le librerie, le scrivanie, i tavoli, le sedie, i comodini, i divani, le poltrone e le credenze, nonché i materassi e gli apparecchi di illuminazione che costituiscono un necessario completamento dell’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione. Al contrario, non vengono inclusi tra gli acquisti destinatari di sconto le porte (oggetto di moltissime delle domande giunte all’Agenzia delle entrate), i materiali di pavimentazione (ad esempio, il parquet), oltre che tutte le tende e i tendaggi.

Anche per quanto riguarda i grandi elettrodomestici esiste un elenco. Rientrano nel bonus mobili queste categorie di acquisti: i frigoriferi, i congelatori, le lavatrici, le lavasciuga, le asciugatrici, le lavastoviglie, tutti gli apparecchi di cottura, le stufe elettriche, le piastre riscaldanti elettriche, i forni a microonde di ogni grandezza, gli apparecchi elettrici di riscaldamento, i radiatori elettrici, i ventilatori elettrici e gli apparecchi per il condizionamento. In questo caso va considerata anche la classe di consumo, che non dev’essere inferiore alla categoria A per i forni e a quella E per lavatrici, asciugatrici e lavastoviglie. Anche i frigoriferi e i congelatori (tra quelli che prevedono l’apposizione dell’etichetta energetica) devono presentare una classe di consumo non inferiore alla categoria F.

Bonus mobili: quali documenti occorre presentare

Infine è bene ricordare quanto si può risparmiare a livello economico se si aderisce all’agevolazione. Se fino al 2021 il limite annuo di sconto era fissato ad una quota massima di 16 mila euro per ogni individuo che presenta regolare e completa documentazione, per questo triennio le cose sono cambiate. Infatti i fondi stanziati dall’esecutivo uscente sono stati di molto inferiori e di conseguenza l’importo per ogni singolo contribuente ha subito una restrizione. Il tetto massimo per il 2022 è stato fissato alla quota massima di 10 mila euro, mentre per il prossimo biennio scenderà ulteriormente, assestandosi a 5 mila euro.

Per quanto riguarda la documentazione necessaria da dover presentare per poter accedere al bonus mobili e le tempistiche di ricezione del rimborso per chi viene riconosciuto come idoneo, la nostra redazione di QuiFinanza ha creato una guida con tutte le informazioni sul Bonus mobili. Al suo interno, oltre a tutti i dettagli in merito e ai riferimenti che rimandano ai canali ufficiali dello Stato, compare anche una sezione dedicata per sapere come fare domanda e quali sono le modalità di accredito dello sconto.