Cambiano di nuovo i prezzi dei pedaggi autostradali

Le misure a favore dell’autotrasporto contenute nel dl Energia andranno a influenzare anche i prezzi dei pedaggi autostradali

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Per far fronte al cd. fenomeno del “caro prezzi”, il Governo Draghi ha deciso di intervenire varando una serie di misure per andare incontro ai settori più colpiti dalla preoccupante tendenza al rialzo dei costi. Tra questi, c’è sicuramente il comparto degli autotrasporti, che in questo periodo deve già far fronte al rincaro dei carburanti. Per questo motivo, con il dl Energia sono stati approvati degli interventi a favore dell’utenza di riferimento, che – come annunciato – andranno a influenzare anche i prezzi dei pedaggi autostradali.

Prezzi dei pedaggi autostradali: cosa cambia dopo l’intervento del Governo

Come confermato dal Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili (MIMS) le misure a favore dell’autotrasporto comprendono:

  • una riduzione dei pedaggi autostradali per una cifra complessiva di 20 milioni di euro per il 2022, la cui erogazione verrà gestita dal Comitato centrale per l’Albo degli autotrasportatori operante presso il Ministero;
  • l’aumento di 5 milioni di euro per l’anno in corso delle risorse per la deduzione forfettaria di spese non documentate.

Inoltre, ai 20 milioni di euro per la riduzione compensata dei pedaggi, si aggiungono agli oltre 140 milioni di euro di cui il Comitato già dispone.

Le risorse verranno assegnate alle imprese attraverso rimborsi che il Comitato definisce sulla base di direttive del MIMS, i cui criteri tengono conto della quantità di emissioni inquinanti che ciascun mezzo produce, cosicché i rimborsi siano più elevati per i mezzi che inquinano meno.

I nuovi prezzi dei pedaggi autostradali nel 2022

La riduzione dei pedaggi, come ha confermato il Ministero in una nota stampa, si dovrebbe attestare per quest’anno su un valore intorno all’11% in meno, entro i limiti stabiliti dalla direttiva europea cosiddetta ‘Eurovignette’ che consente agli Stati membri di applicare sconti o riduzioni del pedaggio non superiori al 13%.

Inoltre, per andare incontro a chi opera nel settore, il dl Energia riconoscerà due diversi crediti di imposta, ovvero:

  • un credito di imposta del 15% sul costo di acquisto, al netto dell’Iva, del componente AdBlue (additivo, essenziale per abbattere le emissioni, che ha registrato un aumento del prezzo a seguito dell’incremento di quello del metano, utilizzato per la sua produzione);
  • un contributo, sempre sotto forma di credito di imposta (par al 20% delle spese sostenute), per l’acquisto di metano liquefatto (GNL), finalizzato a promuovere l’efficientamento energetico nel settore.

Come si calcola il pedaggio

Nessuna novità invece, almeno fino ad ora, per le modalità di calcolo.

Come sempre, quindi, i criteri per il calcolo dei pedaggi per la rete autostradale italiana sono stabiliti dalla specifica normativa di settore (leggi dello Stato e, negli anni più recenti, delibere del CIPE – Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica), recepita nelle Convenzioni in essere fra le società concessionarie e l’Ente concedente.

Per ottenere l’importo da pagare il cliente deve moltiplicare la tariffa unitaria, per i km, considerando che oltre ai km tra casello e casello sono conteggiati, e ciò fin dalla data di apertura al traffico, i km degli svincoli, delle bretelle di adduzione e dei tratti autostradali liberi prima e dopo il casello che sono stati costruiti e sono gestiti dalla concessionaria.

La tariffa unitaria applicata dipende dai seguenti elementi:

  • tipo di veicolo utilizzato;
  • caratteristiche dei tratti autostradali percorsi (di pianura o di montagna), perché la tariffa unitaria tiene conto dei costi di costruzione, gestione e manutenzione delle tratte autostradali (è per questo che i tratti di montagna, ricchi di viadotti e di gallerie, costano di più);
  • società concessionaria che gestisce la tratta nel caso di percorsi che comprendano più società autostradali, in questo caso è necessario calcolare separatamente i chilometri e le tariffe unitarie di ognuna prima di applicare gli arrotondamenti.

All’importo così ottenuto si deve aggiungere l’IVA (22%) e applicare l’arrotondamento, per eccesso o per difetto, ai 10 centesimi di euro.