Bonus da 1.200 euro per le neomamme in una regione

Il contributo è rivolto dall'Umbria alle mamme residenti da 2 anni con un bimbo di 12 mesi, Isee fino a 30mila euro, occupate o iscritte al Centro per l'impiego

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

La regione Umbria ha approvato lo scorso 17 febbraio un provvedimento per riconoscere un contributo da 1.200 euro per le neomamme. Le domande per ottenere il bonus potranno partire dalle 12 del 4 maggio ed essere inviate fino alla stessa ora del 3 giugno. Il sostengo è destinato alle donne con un bimbo di età pari o inferiore ai 12 mesi, residenti in Umbria da due anni, con un Isee massimo di 30 mila euro e che al momento di presentazione della domanda siano occupate (subordinate o autonome) o iscritte al Centro per l’impiego.

Bonus neomamme: il contributo in Umbria

“Abbiamo deciso di introdurre una nuova misura a favore delle famiglie, oltre a quelle già esistenti” ha dichiarato al momento dell’approvazione della misura la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, spiegando che “si tratta di un bonus alle neomamme affinché possano conciliare al meglio, durante il primo anno di vita del bambino, le nuove esigenze familiari con quelle lavorative”.

La governatrice ha aggiunto come il contributo sia stato pensato alla luce “degli indicatori demografici umbri che disegnano uno scenario allarmante con un trend calante della natalità, in linea con il contesto nazionale e di molti Paesi europei. Nei primi sei mesi del 2022 le nascite sono calate del 5,1% rispetto al 2021, mentre il tasso di fecondità (numero medio di figli per donna) nel 2021 si è attestato a 1,17, vale a dire ben al di sotto della soglia che assicura il ricambio generazionale (almeno 2,1 figli per donna)”.

L’obiettivo del bonus neomamme approvato in Umbria è quello di incentivare un mercato del lavoro con pari condizioni di genere e favorire un migliore equilibrio tra vita professionale e vita privata così da facilitare il reinserimento o inserimento lavorativo delle madri a seguito della nascita di un figlio e contrastare il fenomeno della denatalità (qui abbiamo parlato del bonus figli allo studio del governo).

“Essere impegnati in un’attività lavorativa e allo stesso tempo doversi occupare dei propri bambini – sottolinea la Regione – comporta una modulazione dei tempi da dedicare al lavoro e alla famiglia che può riflettersi sulla partecipazione, nonché sul mantenimento degli individui nel mercato del lavoro, soprattutto delle donne, le quali nei primi anni di vita del bambino hanno il maggiore carico di responsabilità” (qui l’approfondimento su tutti i permessi per le mamme lavoratrici).

Bonus neomamme: come inoltrare la domanda

Il bonus neomamme si può sommare agli altri contributi a sostegno della famiglia ed è riconosciuto alle madri naturali, adottive o affidatarie, lavoratrici (dipendenti o autonome) o in cerca di lavoro iscritte al Centro per l’Impiego, con un Isee del nucleo familiare di massimo 30 mila euro, residenti in un comune dell’Umbria da almeno due anni anche non continuativi, con figli di età pari o inferiore a 12 mesi (qui per sapere a chi spetta il bonus dell’Inps destinato alle mamme lavoratrici).

La misura è finanziata con uno stanziamento di 1,14 milioni di euro all’anno, per un totale di 5 milioni a 700mila euro previsti per 5 anni.

Per inoltrare la richiesta è necessario accedere alla sezione “servizi in rete” del portale della Regione Umbria, tramite il percorso Regione Umbria – Argomento: Sociale – Servizio: Bonus conciliativo natalità – Istanza: Bonus conciliativo natalità 2023.

La verifica dei requisiti di ammissibilità della domanda sarà effettuata da Sviluppumbria, che stilerà la “graduatoria per ordine di Isee, dal valore Isee più basso al più alto e solo in caso di parità di Isee, secondo l’ordine temporale di trasmissione della domanda con assegnazione del contributo fino alla concorrenza delle risorse messe a disposizione.”