Assegno unico, chi l’ha già preso quest’anno cosa deve fare nel 2023?

Buone notizie per chi ha già beneficiato nel 2022 dell'Assegno unico e universale per i figli e non dovrà più presentare una nuova domanda

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

L’INPS ha pubblicato un comunicato in cui vengono spiegate le procedure per riottenere o ottenere per la prima volta l’Assegno unico e universale (Auu) per i figli a carico per il 2023. Ovvero il sostegno economico pensato per le famiglie e attribuito per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni e senza limiti di età per i figli con disabilità. L’importo spettante varia in base alla condizione economica, certificata dall’Isee valido al momento della domanda, e tiene conto dell’età e del numero dei figli.

L’assegno è definito unico perché è finalizzato alla semplificazione e al potenziamento degli interventi mirati al sostegno della genitorialità e della natalità, e universale in quanto viene garantito, almeno in misura minima, a tutte le famiglie con figli a carico, anche in assenza di Isee o con Isee superiore alla soglia di 40 mila euro.

Come rinnovare l’assegno unico e universale per i figli a carico per il 2023

Tutti i cittadini che nel corso del periodo andato da gennaio 2022 a febbraio 2023 hanno presentato una domanda di Assegno unico e universale per i figli a carico, accolta e in corso di validità, beneficeranno dell’erogazione automatica della prestazione da parte dell’Inps a partire dal 1° marzo 2023. Non dovranno dunque presentare una nuova domanda. Rimane però obbligatorio il rinnovo dell’Isee per poter usufruire dell’importo completo.

Il rinnovo automatico dell’Auu, si legge nel comunicato dell’Inps, è una misura di semplificazione per gli utenti, che è stata realizzata attraverso i fondi garantiti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza dell’Italia (Pnrr), che interviene anche sulle banche dati dell’Istituto, offrendo un servizio innovativo.

Attenzione alle variazioni delle informazioni: cosa bisogna comunicare all’Inps

I dati per il rinnovo della domanda saranno automaticamente prelevati dagli archivi dell’Inps, che procederà alla liquidazione del beneficio in continuità con l’anno precedente. Tuttavia i richiedenti dovranno comunicare eventuali variazioni delle informazioni contenute nella domanda di Assegno unico trasmessa prima del 28 febbraio 2023.

A titolo di esempio devono essere modificate le seguenti voci per integrare tempestivamente la domanda trasmessa.

  • Numero di figli.
  • Variazione della condizione di disabilità.
  • Separazione.
  • Variazione dell’Iban.
  • Raggiungimento della maggiore età di un figlio.

Come presentare per la prima volta la domanda per l’assegno unico e universale

Chi invece non ha mai fruito dell’Assegno unico e universale per i figli a carico, anche in caso di non accoglimento di domanda presentata prima del 28 febbraio 2023, potrà presentare una nuova domanda attraverso i seguenti canali.

  • Servizio online.
  • Contact center.
  • Patronato.
  • App Inps Mobile.

Per le domande presentate entro il 30 giugno 2023, l’Auu è riconosciuto a decorrere dal mese di marzo.

Obbligo di presentazione della Dichiarazioni sostitutiva unica 2023 per tutti

Sia i vecchi che i nuovi beneficiari hanno l’obbligo di presentare la nuova Dichiarazione sostitutiva unica per il 2023, per il rinnovo dell’Isee. In assenza di una nuova Dsu correttamente attestata, l’importo dell’Assegno unico e universale per i figli a carico sarà calcolato a partire da marzo 2023 con riferimento agli importi minimi previsti.

Per il prossimo anno è previsto un aumento dell’importo dell’Assegno unico.