Assegno unico, detrazioni anche per i figli con più di 21 anni

Una norma transitoria consentirà di non perdere il beneficio anche alle famiglie che hanno detrazioni fiscali per figli di oltre 21 anni.

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Emanuela Galbusera

Giornalista di attualità economica

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Oggi il Senato approverà in via definitiva la legge sull‘assegno unico e universale per i figli, il provvedimento che rivoluziona gli aiuti alle famiglie.

A disposizione ci sono 20 miliardi tra fondi degli aiuti pre-esistenti e nuovi stanziamenti, ma potrebbero aumentare, ha affermato il ministro per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti, e l’assegno potrebbe andare anche a chi ha figli con più di 21 anni.

Una norma transitoria preannunciata dalla ministra consentirà di non perdere il beneficio anche alle famiglie che hanno detrazioni fiscali per figli di oltre 21 anni.

Assegno unico, le risorse potranno aumentare

“Ci sono 20 miliardi che sono stati già stanziati – ha detto la Bonetti – e dobbiamo ragionare anche sulla possibilità, dato che c’è stato un peggioramento delle condizioni economiche dei nuclei famigliari, di aumentare quelle risorse“.

Non solo. “Molte famiglie hanno figli più grandi di 21 anni e hanno delle detrazioni fiscali per loro. Ecco faremo una norma transitoria in attesa dell’approvazione del Family act per chi ha figli con più di 21 anni. Le famiglie italiane devono stare tranquille, non ci perderanno”, ha concluso la Bonetti.

Assegno unico, la quota mensile dipenderà dal reddito

Dal 1° luglio 2021 tutte le famiglie con figli a carico da 0 fino ai 21 anni di età riceveranno fino a 250 euro al mese per ogni figlio, con una maggiorazione dal terzo figlio e nel caso anche di bambini disabili. L’importo sarà diviso in parti uguali tra i genitori e dipenderà dal reddito, quindi “le famiglie meno abbienti riceveranno di più, e le più ricche avranno solo una quota base” ha detto la ministra.

Si tratta di una piccola rivoluzione che azzera tutti gli attuali strumenti e benefici a favore delle famiglie e li fa convogliare nel nuovo assegno, liquidato mensilmente o come credito d’imposta, a favore di entrambi i genitori, padre e madre, anche se separati o single, qualora il figlio sia a carico di entrambi.

Assegno unico, a chi spetta l’assegno

L’assegno andrà a tutte le famiglie, compresi incapienti, autonomi e partite Iva, finora escluse perché gran parte dei sostegni alle famiglie sono legati al contratto di lavoro (dipendente) o a detrazioni (che non si percepiscono con livelli di reddito sotto la no tax area).
Questa misura nelle sue intenzioni prevede un riordino della normativa welfare, quindi la sua introduzione dovrebbe coincidere con la cancellazione degli attuali sussidi familiari: bonus bebè, detrazioni figli a carico, bonus mamma, assegni al nucleo familiare, bonus mamma.

Requisiti per ottenere l’assegno unico

Per aver diritto all’erogazione dell’assegno unico devono essere rispettati i seguenti requisiti:

  • l’assegno è riconosciuto a tutti i lavoratori cittadini italiani, titolari di un reddito da lavoro dipendente a tempo indeterminato o determinato, autonomi, o con partita Iva;
  • l’assegno spetta anche ai genitori single con figli fiscalmente a carico;
  • per i soggetti cittadini UE o Extra UE è necessario:
    avere il permesso di soggiorno (per soggiornanti di lungo periodo o per motivi di lavoro o di ricerca di durata almeno annuale);
    versare l’Irpef in Italia; vivere con i figli a carico nel nostro Paese; essere stato o essere residente in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, ovvero essere in possesso di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o di durata almeno biennale.