Elettrodomestici in stand-by, l’Ue adotta nuove norme: cosa cambia

La Commissione europea ha adottato nuove regole per lo stand-by degli elettrodomestici: attesi risparmi in bolletta fino a 530 milioni

Foto di Emanuela Galbusera

Emanuela Galbusera

Giornalista di attualità economica

Giornalista pubblicista, ha maturato una solida esperienza nella produzione di news e approfondimenti relativi al mondo dell’economia e del lavoro e all’attualità, con un occhio vigile su innovazione e sostenibilità.

Pubblicato: 18 Aprile 2023 15:45

La Commissione europea ha adottato nuovi requisiti per i produttori di lavatrici, televisori, modem e console per videogiochi in modo da ridurre il consumo energetico degli elettrodomestici quando sono in modalità stand-by.

Le modifiche tengono conto degli sviluppi tecnologici e di mercato degli ultimi anni, e includono anche prodotti con alimentazione esterna a bassa tensione come piccole apparecchiature di rete, come router Wi-Fi e altoparlanti wireless.

Una volta approvate, le nuove norme diventeranno obbligatorie solo a partire da due anni dopo, per dare modo alle industrie di adeguarsi.

Risparmi fino a 530 milioni di euro

Secondo le stime Ue, entro il 2030verrà generato un risparmio energetico annuo di 4 TWh, che equivale a una riduzione di 1,36 milioni di tonnellate di CO2, e a un risparmio in bolletta da 530 milioni di euro all’anno entro il 2030.
Il processo porterà un beneficio ai consumatori, abbassando i consumi e quindi i costi delle bollette.
I consumatori potranno accedere più facilmente alle informazioni sul consumo di energia in modalità stand-by spento e stand-by in rete. Avranno anche delle indicazioni specifiche sul tempo necessario affinché il prodotto raggiunga automaticamente una delle due modalità.

Elettrodomestici, cosa cambia

Le nuove norme della Commissione europea tengono conto dell’avanzamento tecnologico e di mercato degli ultimi anni. Per esempio, sono stati introdotti prodotti con alimentazione esterna a bassa tensione, tra cui piccole apparecchiature di rete (compresi router Wi-Fi e modem), o altoparlanti wireless.

In pratica, vengono introdotte una serie di modifiche al regolamento sulla progettazione ecocompatibile del 2008, aggiornato l’ultima volta nel 2013, che disciplina le fasi di standby, modalità spenta e standby in rete.

I nuovi requisiti

Questi i requisiti aggiornati richiesti dalla Commissione Europea:

  • viene stabilito che entro due anni i prodotti sul mercato, se sprovvisti di schermo, dovranno consumare al massimo 0,50 W quando sono in fase di standby, cioè pronti alla riattivazione;
  • il consumo energetico delle apparecchiature in modalità spenta non deve superare 0,50W. Due anni dopo l’applicazione del presente regolamento, il consumo energetico delle apparecchiature in modalità spenta non deve superare 0,30W;
  • nel caso di prodotti elettronici che sono dotati di uno schermo che fornisce informazioni sullo standby, il consumo massimo è di 0,80 W, che sale a 1 W per il caso eccezionale delle asciugatrici.

Per quanto riguarda il consumo energetico in standby in rete:

  • il consumo energetico delle apparecchiature HiNA (apparecchi collegati in rete con grande disponibilità della rete) o delle apparecchiature con funzionalità HiNA in standby in rete non deve superare 8,00W. Due anni dopo l’applicazione del presente regolamento, il consumo energetico delle apparecchiature HiNA o delle apparecchiature con funzionalità HiNA in standby in rete non deve superare 7,00 W;
  • il consumo energetico delle apparecchiature in rete, diverse dalle apparecchiature HiNA o dalle apparecchiature con funzionalità HiNA, in standby in rete non deve superare i 2,00W;
  • i limiti di consumo energetico non si applicano ad attrezzature per la stampa di grande formato e thin client desktop, postazioni di lavoro, postazioni di lavoro mobili e server su piccola scala come definiti nel regolamento (UE) n. 617/2013.

Due anni di tempo per adeguarsi alle norme

Il nuovo regolamento sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore dopo venti giorni. I produttori avranno due anni di transizione per adattarsi alle nuove regole. Alcuni limiti, tuttavia, saranno applicati in due fasi e le norme finali saranno effettive dopo 4 anni.