AGGIORNAMENTO: In seguito alla pubblicazione del nostro articolo siamo stati contattati direttamente dalla famiglia del piccolo risultato positivo alla salmonella per alcuni chiarimenti. Le informazioni corrette e aggiornate le trovate qui sotto. Ci scusiamo con la famiglia e con i lettori per le precedenti inesattezze, riportate sui principali media nazionali e locali.
In Italia il primo caso di salmonella collegato al cioccolato Kinder? Forse, ma non è ancora confermato. In tantissimi avete scritto a QuiFinanza per saperne di più, dopo aver letto la notizia del bambino che si è sentito male a Ravenna. Facciamo chiarezza e spieghiamo cosa sappiamo al momento.
Il caso del ragazzino di Ravenna
Un ragazzino di 12 anni di Ravenna due settimane fa si è sentito male appena dopo aver mangiato un ovetto Kinder. Stessa sorte è toccata alla sorella. Fortissimi crampi addominali, nausea e vomito, tanto che i genitori hanno subito portato i fratellini al pronto soccorso per accertamenti.
Il bambino è risultato subito positivo alla salmonella, la sorella invece ha potuto sottoporsi a esame delle feci solo il 20 aprile, e ancora non si sa se sia positiva o negativa. Intanto il piccolo è già stato dimesso dall’ospedale fortunatamente, mentre la sorella non ha necessitato di cure ospedaliere.
I genitori hanno presentato un esposto e i Nas di Bologna hanno sequestrato l’ovetto di cioccolato Kinder ancora incartato, acquistato nelle confezioni a 6. Al momento sono ancora in corso le analisi che dovranno dire se esista una correlazione tra questo caso di salmonella e i prodotto Kinder Ferrero. Se dovessero dare esito positivo, si tratterebbe del primo caso in Italia di contaminazione di cioccolato Kinder Ferrero.
Noi di QuiFinanza siamo stati tra i primi a raccontarvi quanto stava accadendo in Belgio e in altri Paesi europei già qualche settimana fa. L’allerta era massima anche in Italia ma fino ad ora nessuna segnalazione simile era stata fatta su prodotti Ferrero.
Cos’è successo in Europa con il cioccolato Kinder Ferrero
I problemi sono iniziati già a febbraio, con un piccolo cluster di infezione da salmonella identificato nel Regno Unito e definito “insolito” dagli esperti.
Tutti i casi segnalati, tranne uno, erano di età inferiore a 10 anni e il ceppo aveva dimostrato marcatori genotipici insoliti, non comunemente osservati nel bestiame, negli alimenti o nei casi di malattie umane nel Regno Unito. Il cluster non era strettamente correlato a nessun altro ceppo britannico di salmonella.
Sono state effettuate interviste esplorative utilizzando un approccio cosiddetto aperto, cioè con domande non sì/no, con i genitori di 5 casi in Inghilterra per iniziare a formulare ipotesi. Successivamente, è stato utilizzato un questionario mirato per affinare le ipotesi, a conferma di un segnale forte per una specifica marca di prodotti di cioccolato: Kinder Ferrero appunto.
A seguito della notifica del Regno Unito sulla piattaforma EpiPulse Food and Waterborne Diseases (FWD) del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) il 17 febbraio, e un avviso del sistema di allerta e risposta precoce (EWRS) il 25 marzo, Germania, Svezia, Francia e Paesi Bassi, e successivamente Lussemburgo, Norvegia, Irlanda, Belgio e Spagna, hanno segnalato casi di salmonella confermati o probabili nei rispettivi Paesi.
Fino al 10 aprile sono stati identificati un totale di 150 casi confermati e probabili in 9 Paesi dell’UE/Spazio economico europeo (SEE) e nel Regno Unito, con date di campionamento dei casi comprese tra il 21 dicembre 2021 (il primo caso nel Regno Unito) e il 28 marzo 2022. Indagini epidemiologiche descrittive hanno dimostrato casi di età compresa tra 8 mesi e 56 anni, ma prevalentemente di età inferiore a 10 anni, nell’89% dei casi, e sproporzionatamente di sesso femminile (ben il 66%).
Il tasso di ospedalizzazione era del 42% dei casi per i quali erano disponibili informazioni (116 casi con 49 ricoverati) – superiore a quello normalmente riportato nei focolai di salmonellosi. Sebbene questo sia probabilmente influenzato anche dalle caratteristiche demografiche delle persone colpite, si tratta di un possibile indicatore di una maggiore gravità clinica dell’infezione in questo focolaio, spiegano gli scienziati che stanno lavorando al caso.
La condivisione di informazioni tra agenzie di sanità pubblica e laboratori di riferimento ha indicato che i casi nei Paesi colpiti hanno comunemente segnalato il consumo di questa specifica marca di prodotti a base di cioccolato.
Allerta globale: cosa sapere
Complessivamente, su 101 interviste sui casi effettuate nei 10 Paesi interessati, 88 casi (87%) hanno confermato il consumo di prodotti a marchio Kinder Ferrero. Il prodotto più comunemente consumato era il classico ovetto Kinder Surprise, commercializzato principalmente per bambini nella fascia di età 3-10 anni, ma sono stati segnalati anche altri tipi di prodotto.
Le indagini sulla catena alimentare nei Paesi colpiti hanno indicato che la maggior parte dei prodotti coinvolti nelle indagini è stata prodotta prevalentemente in un unico sito di produzione in Belgio, quello di Arlon. Quindi sono state intraprese azioni di gestione del rischio in tutti i Paesi interessati, compreso il ritiro di tutte le linee di prodotti impianto di produzione e numerosi richiami di prodotti, supportati da avvisi di notizie e consigli per i consumatori, a partire dal primo richiamo il 2 aprile nel Regno Unito e in Irlanda e poco dopo esteso ad altri Paesi.
L’8 aprile 2022, le autorità belghe hanno interrotto la produzione nello stabilimento di Arlon a seguito delle notifiche di allerta del sistema europeo per alimenti e mangimi. L’Organizzazione mondiale della sanità/Organizzazione mondiale dell’alimentazione e dell’agricoltura Rete delle autorità internazionali per la sicurezza alimentare (INFOSAN) ha inoltre emesso un’allerta globale il 10 aprile notificando a 77 Paesi e territori in cui era stata stabilita la distribuzione dei prodotti coinvolti per avviare un richiamo globale.
Al 10 aprile, ultimo aggiornamento disponibile, sono ancora in corso le indagini per definire filiere nazionali specifiche per i prodotti coinvolti e l’approvvigionamento comune delle materie prime. È inoltre in corso l’analisi della causa principale dell’epidemia per determinare se l’epidemia sia stata causata da un ingrediente contaminato o da un’altra fonte di contaminazione, potenzialmente multi-ceppo.
Come riconoscere i prodotti Kinder Ferrero in Italia da non consumare
Ferrero intanto ha ritirato diversi prodotti anche in Italia e ha emanato un avviso su come fare a riconoscere i prodotti provenienti dallo stabilimento di Arlon coinvolti nel richiamo e che non vanno assolutamente consumati.
I prodotti soggetti a richiamo sono:
- Kinder Sorpresa x 6 “Pulcini”
- Kinder Sorpresa Maxi 100g “Puffi”
- Kinder Sorpresa Maxi 100g “Miraculous”
- Kinder Schoko-Bons 125g e 46g.
Per stare tranquilli occorre controllare il prodotto che abbiamo eventualmente acquistato verificando il lotto sulla confezione: sul retro della confezione e nel caso del prodotto Kinder Sorpresa x 6 «Pulcini» sul singolo Ovetto. Ogni prodotto riporta il lotto attraverso un codice che inizia per L.
I prodotti da non consumare sono tutti quelli che hanno le diciture:
- RZ
- LZ
- R03
- L03.
Se individuate uno di questi codici, siete pregati di non consumare il prodotto e contattare il Servizio Consumatori Ferrero compilando il form di contatto presente sul sito Ferrero o chiamando il numero verde 800 90 96 90.